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Internet: indispensabile ma… poco conosciuto

network-receiveStando a quanto affermato da una recente ricerca condotta all’interno del dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell’Università di Milano – Bicocca, in collaborazione con l’Osservatorio sulla comunicazione dell’Università Cattolica di Milano, gli studenti riterrebbero pressochè indispensabile l’utilizzo di internet per trovare informazioni e per tenere i contatti attraverso i social network.

Secondo la ricerca, infatti, gli studenti trascorrerebbero circa 3 ore al giorno su internet, con l’83 per cento degli intervistati che ha ammesso di chattare sui social network, e con il 53 per cento che utilizza il web per cercare approfondimenti. Il dato più interessante che emerge dalla ricerca è tuttavia un altro: utilizzando i dati dei test Invalsi, infatti, i ricercatori hanno associato l’utilizzo dei media digitali ai livelli di apprendimento. Ne deriva che gli studenti ritengono che internet sia uno strumento fondamentale per lo studio, ma che – di contro – per ogni ora trascorsa sul web l’apprendimento cala di 0,8 punti (su 100) per l’italiano, e di 1,2 punti per la matematica.

Il decremento nell’efficacia dell’apprendimento diventa ancora più preoccupante se si estrapolano i soli dati relativi al tempo trascorso su internet per motivi di studio: la flessione è infatti in questo caso di 2,2 punti per l’italiano e ben 3,2 punti per la matematica. In aggiunta, 32 giovani su 100 confessano tuttavia di cercare sul web informazioni che non riescono a trovare nei libri, e 41 su 100 dichiarano inoltre di utilizzare la rete per scambiare informazione con i compagni di scuola.

A parziale sorpresa, infine, la ricerca dimostra come i comportamenti dei giovani sulla rete siano molto eterogenei, sottolineando quindi come moltissimi studenti non abbiano la giusta consapevolezza del “funzionamento” della rete, con i liceali che si confermano i più “saccenti” del web. Sono proprio costoro, infatti, ad aver risposto a quasi il 70 per cento delle domande dei ricercatori sui rischi e sui contenuti offerti dal web, contro il 56 per cento degli studenti.

Tra i principali esempi formulati dall’analisi, il fatto che se quasi tutti i giovani sanno utilizzare Wikipedia, solamente il 30 per cento degli intervistati ha spiegato in che modo funzioni l’enciclopedia online.

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