Antitrust: osservazioni sulla gara Consip per i servizi del Sistema Pubblico di Connettività
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha espresso una serie di osservazioni sull’ultimo schema di gara predisposto da Consip S.p.A., per l’affidamento di servizi di connettività, telefonia fissa, sicurezza e servizi professionali destinati alle Pubbliche Amministrazioni, nell’ambito del Sistema Pubblico di Connettività (SPC).
Il parere, pubblicato nel bollettino settimanale dell’AGCM di oggi 22 Aprile 2025 (ecco il documento completo), si inserisce nel quadro di una richiesta formulata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), risalente in particolare al 27 Gennaio 2025.
Secondo quanto fatto sapere dall’Antitrust, dunque, il bando di gara oggetto di valutazione, aperto ufficialmente da Consip il 15 Aprile 2025, facendo seguito a un avviso di preinformazione pubblicato il 25 Ottobre 2024, riguarda un Accordo Quadro strutturato su sette lotti territoriali, ciascuno comprensivo di tutti i servizi previsti, senza distinzione funzionale tra le prestazioni.
L’obiettivo è quello di rafforzare la digitalizzazione della PA, tramite la fornitura di servizi di connettività, telefonia fissa, sicurezza e professionali, nell’ambito come già detto del Sistema Pubblico di Connettività.
Tale impostazione, a detta dell’Autorità, consente agli operatori di adattare le proprie offerte in base alla presenza territoriale e alle capacità infrastrutturali, favorendo una maggiore flessibilità per le Amministrazioni nell’organizzazione dei propri approvvigionamenti.
L’AGCM, tuttavia, ha richiamato l’attenzione sul contesto di mercato, caratterizzato da un’elevata concentrazione dell’offerta, in particolare dopo l’acquisizione di Vodafone Italia da parte di Swisscom, che ha portato alla creazione del nuovo corporate brand Fastweb + Vodafone.
Secondo l’Antitrust, infatti, insieme a TIM il nuovo operatore detiene la maggior parte dell’offerta di servizi di connettività per la Pubblica Amministrazione.
Per prevenire il rischio di eccessiva concentrazione delle assegnazioni, quindi, lo schema di gara include specifici vincoli di aggiudicazione. Ad esempio, qualora un operatore risultasse primo classificato nei due principali lotti (ossia lotto 1 e lotto 2), potrà aggiudicarsene soltanto uno, a condizione che vi siano almeno tre partecipanti. Inoltre, ciascun concorrente potrà ottenere un massimo di tre lotti su sette.
Per l’Autorità, queste misure appaiono idonee a mantenere un certo grado di pluralismo nel mercato e a stimolare la competizione anche tra i due principali player, pure nell’ipotesi in cui essi risultassero gli
unici partecipanti alla gara per i due lotti principali.
L’AGCM ha inoltre evidenziato che i requisiti di partecipazione, modulati per ciascun lotto, potrebbero favorire la partecipazione di operatori di dimensioni minori, capaci di competere efficacemente a livello territoriale o per specifici segmenti, dove ad esempio dispongono di una più penetrante presenza infrastrutturale o commerciale, contribuendo così ad ampliare la platea dei fornitori coinvolti.
Nonostante il giudizio tendenzialmente favorevole, l’Autorità ha sottolineato che la reale efficacia delle clausole a favore della concorrenza dipenderà dalla quantità e qualità della partecipazione alla gara. Secondo l’AGCM, infatti, il numero di operatori partecipanti sarà determinante per l’attivazione dei vincoli di assegnazione, pensati per evitare un’eccessiva concentrazione.
L’AGCM, dunque, ha precisato che si riserva di monitorare lo svolgimento della gara e valutarne gli esiti, riservandosi di intervenire qualora emergessero comportamenti anticoncorrenziali.
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