Nei giorni scorsi, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha dato il suo via libera al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) in merito alla richiesta, da parte di Iliad Italia e WINDTRE, di un’integrazione all’accordo per Zefiro Net, che include l’aggiunta di alcune frequenze 5G nelle bande 3,4 – 3,6 GHz e 26,5 – 27,5 GHz.
L’Autorità ha comunicato il suo parere favorevole per mezzo della delibera 488/24/CONS (ecco il documento completo), recante “Parere al Ministero delle Imprese e del Made in Italy concernente le istanze congiunte da parte di Iliad Italia S.p.A. e Wind Tre S.p.A. di integrazione, con frequenze delle bande 3.4-3.6 GHz e 26.5-27.5 GHz, dell’autorizzazione della joint venture Zefiro Net S.r.l.“.
La delibera, in particolare, risale allo scorso 11 Dicembre 2024, mentre è stata pubblicata sul sito dell’AGCOM soltanto il 21 Gennaio 2025.
Come già raccontato da MondoMobileWeb, Zefiro Net nasce grazie all’accordo di Aprile 2022 per la creazione della Joint Venture fra Iliad Italia e WINDTRE, con accordo di RAN Sharing per la copertura di rete mobile nelle aree a bassa densità di popolazione sottoscritto a Giugno 2022.
Dopo aver ricevuto le autorizzazioni dalle Autorità italiane, l’accordo è stato poi finalizzato il 3 Gennaio 2023, quando WINDTRE e Iliad Italia hanno dato ufficialmente vita alla Joint Venture, detenuta al 50% dai due operatori telefonici italiani, con il compito di gestire e sviluppare in maniera congiunta le rispettive reti mobili, anche 5G, nelle aree meno densamente popolate d’Italia.
Come fatto sapere mediante l’ultima delibera dell’AGCOM, il 3 Settembre 2024 Iliad Italia e Wind Tre hanno quindi presentato congiuntamente al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), che ha poi richiesto il parere dell’Autorità il 4 Settembre 2024, un’istanza di integrazione all’accordo per la costituzione di Zefiro Net, richiedendo l’utilizzo di alcune frequenze in banda 3,4 – 3,6 GHz, che riguardano esclusivamente il territorio della Provincia Autonoma di Bolzano, e in banda 26,5 – 27,5 GHz.
Si tratta, ha spiegato l’AGCOM, di frequenze che rientrano in due delle tre cosiddette “bande pioniere per lo sviluppo del 5G a livello comunitario“, ossia la banda 3,4 – 3,8 GHz e la banda 24,25 – 27,5 GHz (denominata anche banda 26 GHz).
In particolare, la condivisione per il tramite di Zefiro Net di frequenze aggiuntive rispetto all’accordo originario di Joint Venture, come reso noto dall’Autorità, riguarda la porzione inferiore dell’intervallo di frequenze 3,4 – 3,6 GHz e la parte superiore della banda 26 GHz, ossia l’intervallo 26,5 – 27,5 GHz.
Per quanto riguarda la banda 3,4 – 3,6 GHz, l’accordo integrativo tra Iliad e WINDTRE prevede l’incremento, limitatamente alla Provincia Autonoma di Bolzano, della dotazione spettrale condivisa nell’ambito dell’accordo di Joint Venture.
I due operatori, nello specifico, chiedono che la rete oggetto del proprio accordo possa impiegare in maniera condivisa ulteriori 40 MHz di spettro della banda 3,4 – 3,6 GHz, i cui diritti d’uso, precedentemente in capo a Brennercom, sono stati acquisiti nel 2023 da Fastweb in seguito all’autorizzazione del MIMIT, rilasciata con il parere favorevole dell’Autorità comunicato con la Delibera 195/23/CONS.
A questo proposito, l’AGCOM ha fatto sapere che è in corso di perfezionamento, da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’integrazione con le predette frequenze dell’accordo di condivisione tra WINDTRE e Fastweb, già autorizzato nel 2019. Ai fini del provvedimento, dunque, l’AGCOM ha considerato le frequenze in oggetto nella disponibilità di WINDTRE, salvo differente esito eventualmente determinato dal Ministero.
In merito, invece, all’inclusione nell’accordo per la creazione di Zefiro Net delle frequenze in banda 26,5 – 27,5 GHz, l’Autorità specifica che Iliad Italia e WINDTRE ne detengono già i diritti d’uso.
Le due società di telecomunicazioni, in particolare, intendono concedere a Zefiro Net l’utilizzo tecnico dei due blocchi da 200 MHz posizionati negli intervalli di frequenze 26,5 – 26,7 GHz (detenuti da WINDTRE) e 26,7 – 26,9 GHz (detenuti da Iliad), su base non esclusiva e senza alcun trasferimento dei rispettivi diritti d’uso, in linea con le modalità generali di condivisione delle risorse spettrali previste nell’originario accordo di Joint Venture.
L’accordo integrativo, per la precisione, prevede che Zefiro Net possa utilizzare il predetto spettro aggiuntivo a 26 GHz attraverso un’architettura di tipo MOCN su una specifica lista di siti radio, oltre che mediante una soluzione non MOCN su una diversa lista di siti.
Nella sua delibera, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha inoltre evidenziato che l’area coperta dall’accordo di Joint Venture tra Iliad e WINDTRE risulta parzialmente sovrapposta al territorio geografico rientrante nel perimetro dell’accordo in essere tra Iliad e Open Fiber, autorizzato dal MIMIT il 13 Dicembre 2023 con il parere favorevole dell’AGCOM reso noto con la Delibera 310/23/CONS.
L’accordo, come già raccontato da MondoMobileWeb, prevede il leasing da parte di Open Fiber dei diritti d’uso detenuti da Iliad relativi proprio al blocco di frequenze 26,5 – 27,5 GHz, il medesimo interessato anche dall’istanza presentata al MIMIT per quanto riguarda l’integrazione dell’accordo per Zefiro Net.
A tal proposito, ha fatto sapere l’Autorità, Iliad ha affermato che l’accordo integrativo di Joint Venture con WINDTRE risulterebbe in ogni caso compatibile con l’accordo di leasing stretto in precedenza con Open Fiber, in quanto l’impiego delle frequenze in oggetto per il tramite di Zefiro Net, nelle zone di sovrapposizione fra i due accordi, sarebbe necessaria a Iliad soltanto temporaneamente, al fine di garantire il rispetto dei propri obblighi di utilizzo delle frequenze. Infatti, l’attivazione progressiva da parte di Open Fiber di propri siti FWA (Fixed Wireless Access) nelle suddette zone, comporterebbe lo spegnimento degli impianti di Zefiro Net operanti nelle frequenze in banda 26 GHz di Iliad.
Relativamente alle modalità di gestione del “club use” in essere nella banda 26 GHz, Iliad e WINDTRE hanno specificato che, nel caso in cui su un impianto di Zefiro Net fossero utilizzati in modalità condivisa i due blocchi da 200 MHz oggetto dell’accordo integrativo, e uno dei due operatori intendesse utilizzare, parzialmente o interamente, i restanti 600 MHz disponibili in banda 26,5 – 27,5 GHz, l’utilizzo di tale ulteriore spettro sarebbe a beneficio esclusivamente dell’operatore richiedente (cioè Iliad o WINDTRE) e non di entrambi.
Le due società, inoltre, hanno precisato che, qualora un altro operatore aggiudicatario di diritti d’uso della banda 26,5 – 27,5 GHz (TIM, Vodafone, Fastweb) avanzasse una richiesta di club use riguardante i due blocchi da 200 MHz di Iliad e WINDTRE, gli stessi operatori riscontrerebbero tale richiesta autonomamente e singolarmente.
Dopo aver riportato i termini dell’accordo fra Iliad e WINDTRE, l’AGCOM ha quindi esposto le sue valutazioni in merito all’istanza presentata al MIMIT, concernente l’inclusione nell’accordo di Joint Venture per Zefiro Net di alcune frequenze 5G nelle bande 3,4 – 3,6 GHz e 26,5 – 27,5 GHz.
L’Autorità, in particolare, ha rilevato che l’accordo integrativo in questione non dà luogo ad alcun tipo di criticità concorrenziali per quanto concerne i mercati interessati, ossia quelli dei servizi di accesso all’ingrosso e al dettaglio alla rete mobile e alla rete fissa, con particolare riguardo al segmento FWA.
Nello specifico, per quanto riguarda l’inclusione nell’accordo della porzione inferiore dell’intervallo di frequenze 3,4 – 3,6 GHz, l’AGCOM ha sottolineato come la quantità aggiuntiva di spettro condiviso riguarda esclusivamente il territorio della Provincia Autonoma di Bolzano, mentre in merito alla banda 26,5 – 27,5 GHz la condivisione di 400 MHz tra le due Iliad e WINDTRE è limitata all’area coperta dalla Joint Venture.
Nel prendere la sua decisione, l’AGCOM ha anche tenuto conto del fatto che i diritti d’uso della suddetta banda non sono detenuti in via esclusiva, essendo previsto il modello “club use” per cui ciascun aggiudicatario in tale banda può già utilizzare in maniera dinamica i blocchi di frequenze assegnati ad altri operatori. Inoltre, sempre l’Autorità ha sottolineato che nel mercato sono presenti anche altri operatori, tra cui TIM e Vodafone, con dotazioni frequenziali paragonabili a quelle di Zefiro Net.
Come riportato nella delibera, poi, la richiesta di Iliad e WINDTRE non solleva preoccupazioni concorrenziali anche perché, in linea con le modalità con cui finora si è svolto l’accordo di Joint Venture, i due operatori manterranno piena indipendenza e autonomia commerciale, continuando a offrire individualmente servizi di accesso a terzi, anche usando la capacità wholesale di Zefiro Net, nonché servizi retail con proprio marchio e proprie SIM ai clienti finali.
Oltretutto, per quanto riguarda gli eventuali effetti sulle dinamiche concorrenziali dell’offerta di servizi FWA, l’AGCOM ha evidenziato che, in base ai dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni 3/2024, solo WINDTRE possiede una posizione competitiva significativa, con una quota del 5,8% di accessi FWA, mentre Iliad ha una posizione marginale.
L’Autorità, infine, ha rilevato che l’integrazione richiesta da Iliad e WINDTRE, con riferimento a entrambe le bande 3,5 GHz e 26 GHz, appare coerente con gli obiettivi di utilizzo efficiente dello spettro e di promozione di una diffusione più ampia di servizi wireless a banda ultralarga sul territorio nazionale, incluse le aree rurali e meno densamente popolate del Paese, come quelle rientranti nell’area della Joint Venture tra i due operatori.
Pertanto, secondo l’AGCOM, l’estensione del perimetro dell’accordo di Joint Venture richiesta da Iliad e WINDTRE non appare suscettibile di alterare le dinamiche competitive nei mercati interessati, mentre invece potrebbe risultare potenzialmente vantaggiosa per gli utenti finali situati nei territori coinvolti, che potranno beneficiare di dei servizi forniti dalla rete condivisa realizzata per il tramite di Zefiro Net e potenziata con la dotazione di spettro aggiuntivo.
Ad ogni modo, a garanzia della conformità dell’accordo integrativo, l’Autorità ha comunque ritenuto necessario indicare alcune misure regolamentari a corredo dell’autorizzazione.
Ad esempio, per l’intero periodo di efficacia dell’accordo integrativo, Zefiro Net è tenuta a rispettare tutte le condizioni e gli obblighi associati ai diritti d’uso oggetto dello stesso accordo, compresa “l’adozione in maniera proporzionata e giustificata di misure idonee ad evitare di causare interferenze nocive ad altri utilizzatori dello spettro elettromagnetico autorizzati in banda e in banda adiacente”, implementando opportune tecniche di mitigazione e coordinamento tenendo conto dei rilevanti standard, metodologie e best practice anche internazionali, nonché degli esiti dei lavori del Tavolo Tecnico 5G istituito presso il MIMIT, a cui tra l’altro Iliad e WINDTRE sono tenuti a partecipare.
In definitiva, acquisito anche il parere dell’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) pervenuto con una nota del 24 Novembre 2024, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha ritenuto di poter esprimere un parere favorevole, in merito all’integrazione delle frequenze in banda 3,4 – 3,6 GHz e 26,5 – 27,5 GHz nell’accordo tra Iliad e WINDTRE che concerne la Joint Venture Zefiro Net, notificandolo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT).
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