Sciopero 3 Febbraio 2025: proclamata l’agitazione sindacale nelle telecomunicazioni
Oggi, 17 Gennaio 2025, le Segreterie Nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno annunciato di aver proclamato uno sciopero per l’intera giornata del prossimo 3 Febbraio 2025, contro la decisione di alcune aziende di disdire il CCNL delle Telecomunicazioni per le attività inerenti al comparto CRM/BPO (Customer Relationship Management/Business Process Outsourcing), per applicare il nuovo contratto Assocontact/CISAL sottoscritto a Dicembre 2024.
Nella manifestazione, le Organizzazioni Sindacali intendono coinvolgere le committenze e le istituzioni a tutti i livelli, a partire dal Ministero del Lavoro. Come fatto sapere da Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, infatti, i lavoratori e le lavoratrici in sciopero si ritroveranno in presidio proprio sotto il Ministero, al fine di sollecitare l’impegno assunto a Marzo 2024 dalla Ministra Calderone, relativamente al riconoscimento del CCNL delle Telecomunicazioni quale contratto di riferimento per il settore CRM/BPO.
Secondo quanto riportato dai Sindacati, il passaggio al nuovo CCNL Assocontact/CISAL impatterebbe un totale di 6.000 dipendenti suddivisi in una ventina di aziende, attive su tutto il territorio nazionale in diverse Regioni, più un numero imprecisato di lavoratori con contratti di collaborazione.
Per i Sindacati, facendo riferimento alle dichiarazioni di alcuni manager, si tratta di un contratto nato per via degli aumenti rivendicati dalle Organizzazioni Sindacali Confederali per il rinnovo delle CCNL delle Telecomunicazioni, che risulterebbero eccessivi e non permetterebbero la sostenibilità aziendale.
Secondo Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, tuttavia, il nuovo CCNL Assocontact/CISAL, oltre a prevedere paghe orarie da 6,50 euro l’ora, pare contenere “riduzione di permessi, flessibilità spinta, precarietà totale ed aumenti salariali che non tengono conto della vacanza contrattuale di 2 anni (2023 e 2024) e che prevedono per il prossimo triennio (2025-27) 60 euro circa”.
Le Organizzazioni Sindacali, a questo proposito, hanno fatto notare che la proposta di aumento del salario è del 3%, con la prima tranche di 7 euro, ma in un quinquennio in cui l’inflazione viaggia oltre il 15%.
Per i Sindacati, la disdetta del CCNL Telecomunicazioni non è la soluzione per contrastare la crisi del settore dei contact center in outsourcing, che invece determinerebbe un passo indietro rispetto a quanto già conquistato nel corso degli anni, tra cui le stabilizzazioni contrattuali per effetto della cosiddetta “Circolare Damiano”, la clausola sociale, le tabelle ministeriali sul costo del lavoro e il fondo bilaterale di settore.
A detta di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, che per questo motivo hanno proclamato l’agitazione sindacale per l’intera giornata del 3 Febbraio 2025, si tratta di una visione che non potrà darà soluzioni concrete alle aziende del mondo CRM/BPO, generando il “solo effetto di garantire ulteriori risparmi ai committenti privati e pubblici”. Questo, per le Organizzazioni Sindacali, rischia di peggiorare la qualità dei servizi erogati alla cittadinanza, nonché le condizioni di lavoro dei dipendenti del settore.
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