La data di oggi, 15 Gennaio 2025, segna il passaggio di esattamente 23 anni dall’introduzione in Italia della funzionalità che permette di effettuare la portabilità del numero mobile (MNP). Dalla sua nascita, sono state diverse le novità volte a migliorare questo servizio, dalla tempistica necessaria, sempre più ridotta nel corso degli anni, alla sicurezza, in particolare con la normativa introdotta nel 2022.
In Italia, il servizio di portabilità del numero mobile, anche conosciuto come MNP, acronimo che in inglese sta per “Mobile Number Portability”, è stato infatti introdotto il 15 Gennaio 2002, in seguito un’intesa raggiunta tra l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) e gli operatori telefonici.
Da allora, è stato così possibile, per il consumatore, mantenere il proprio numero di telefono in caso di passaggio ad un altro operatore mobile.
La procedura di portabilità del numero mobile, in generale, coinvolge tre soggetti principali:
Il primo gestore in Italia che si dotò delle strutture di rete idonee per acquisire i numeri ceduti fu l’ex brand Wind (poi confluito in WINDTRE), mentre l’ultimo operatore ad attivare la portabilità in entrata fra quelli presenti all’epoca fu TIM, che quindi, per un periodo, ha potuto cedere i propri numeri ai concorrenti senza però poterli acquisire.
Lato tempistiche, le portabilità di ormai 23 anni fa erano molto lente e potevano richiedere intervalli di tempo abbastanza ampi, variabili da 1 a 6 mesi.
Già dal 2008, però, i tempi furono notevolmente accorciati fino a una ventina di giorni. Inoltre, nel Dicembre dello stesso anno, l’AGCOM chiese agli operatori di ridurre ulteriormente le tempistiche a 3 giorni lavorativi, con un provvedimento che venne ufficializzato nel 2009 dopo un Consiglio di Stato.
Ad oggi, la portabilità viene praticata da centinaia di clienti al giorno, che passano da un operatore all’altro inseguendo le tariffe che ritengono più convenienti. In particolare, come già raccontato da MondoMobileWeb, secondo l’ultimo Osservatorio dell’AGCOM contenente i dati relativi al terzo trimestre del 2024, durante i 12 mesi che vanno da Settembre 2023 a Settembre 2024, sono state effettuate circa 7,7 milioni di operazioni di MNP.
Prima dell’arrivo della portabilità, era possibile risalire facilmente al gestore di rete utilizzato grazie al prefisso che precede il numero mobile (ad esempio, in Italia, 33x o 36x per TIM, 34x per Omnitel, ora Vodafone Italia, e 32x per Wind).
Tuttavia, con la diffusione del servizio di MNP, questo non fu più possibile. Con la Delibera AGCOM 26/08/CIR, dunque, gli operatori mobili italiani furono costretti a mettere a disposizione una numerazione gratuita (ad esempio, 456 + proprio numero mobile) per conoscere l’attuale operatore di un dato numero mobile.
Quest’ultimo, si rivelò presto uno strumento utile a comprendere a chi era possibile telefonare o inviare SMS, poiché allora ciascun operatore proponeva dei pacchetti più convenienti per effettuare chiamate o SMS verso i propri clienti, ovvero le cosiddette offerte on-net.
In questo modo, si incoraggiava la comunicazione telefonica tra clienti dello stesso gestore, attraverso costi o bundle più vantaggiosi rispetto al contatto con clienti di operatori telefonici differenti.
Questi pacchetti, così come le già citate stringhe “scova gestore”, esistono tuttora, anche se oramai quasi tutti gli operatori propongono principalmente offerte con minuti e SMS utilizzabili verso qualsiasi numerazione fissa o mobile nazionale, a prescindere dal gestore telefonico di appartenenza.
L’avvento della MPN, come accennato prima, ha portato anche alla nascita della famigerata pratica, tuttora esistente, della triangolazione, ovvero il passaggio momentaneo ad altro operatore (anche solo per pochi giorni), con il successivo rientro in quello di origine.
Si tratta di un espediente che, una volta rientrato sotto l’operatore originale, permette di fruire dei benefici dedicati esclusivamente ai nuovi clienti. Questa pratica non è sempre ben vista da alcuni gestori telefonici e, per questo, prima di essere attuata, necessita di un controllo preventivo sui destinatari della promozione o offerta alla quale si vuole accedere.
In alcuni casi, infatti, determinate promozioni o offerte, conosciute tra gli addetti ai lavori come Operator Attack, sono riservate ai clienti che provengono da specifici operatori. Nel 2023, si ricorda, l’Autorità Antitrust aveva proposto al Governo il vietare questo tipo di offerte in seno alla Legge Annuale sulla Concorrenza. La Legge, entrata in vigore il 31 Dicembre 2023, ha però disatteso la richiesta dell’Antitrust, limitandosi a imporre il divieto di sfruttare il database delle portabilità del numero mobile per proporre le offerte Operator Attack.
Nel corso degli ultimi 23 anni, l’AGCOM ha introdotto diverse novità per il processo di portabilità del numero mobile.
Si segnala, ad esempio, anche il decreto di attuazione della direttiva europea sul Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche, caratterizzato proprio da alcune novità sul processo di portabilità, focalizzate soprattutto sul garantire ai clienti il diritto di conservare i propri numeri e trasferirli per almeno un mese dalla data di risoluzione del contratto.
Dal 24 Dicembre 2021, in particolare, nel caso di risoluzione del contratto da parte di un utente finale, bisogna comunque garantire la disponibilità o il trasferimento della numerazione per 30 giorni dalla data di risoluzione. Ciò significa che il consumatore dispone del diritto di riattivare la numerazione in questione presso un altro gestore.
La più corposa modifica della normativa sulle MNP, invece, come già raccontato in dettaglio da MondoMobileWeb, è entrata in vigore a partire dal 14 Novembre 2022 (anche se alcuni operatori hanno anticipato le nuove misure al 7 Novembre 2022), grazie alle nuove procedure previste dalla Delibera AGCOM 86/21/CIR, che ha modificato anche i processi di sostituzione della SIM e di cambio intestatario.
Le nuove regole sono contenute nella Delibera pubblicata dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni il 27 Luglio 2021 che, oltre ad introdurre dei nuovi meccanismi di prevenzione delle truffe con la sostituzione della SIM, ha modificato anche la Delibera 147/11/CIR, dove erano contenute le norme che in precedenza regolavano la portabilità del numero mobile (MNP).
L’obiettivo principale dell’intervento dell’AGCOM, era quello di eliminare il fenomeno del furto dei dati personali, perpetrato in particolare per mezzo della cosiddetta truffa SIM Swap.
Per fare ciò, tra le principali modifiche al processo di MNP, attualmente è previsto che la portabilità del numero mobile verso un nuovo operatore possa essere richiesta solo dall’intestatario del numero da portare, ossia da chi ha sottoscritto il contratto con il vecchio operatore.
È stato inoltre imposto che la SIM del vecchio operatore associata al numero da portare debba essere funzionante. In questo modo, non è più possibile procedere con la richiesta di portabilità del numero mobile in caso di SIM guasta, smarrita o rubata.
In più, è stato introdotto l’obbligo di acquisire copia dall’originale del Codice Fiscale e della SIM del vecchio gestore. Essendo virtuale, in caso di eSIM non è prevista la copia della scheda.
Più di recente, il 4 Ottobre 2023, l’AGCOM ha annunciato di aver approvato l’utilizzo del Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), della Carta d’Identità Elettronica (CIE) o della Carta Nazionale dei Servizi (CNS) nell’ambito delle procedure di attivazione o cambio delle SIM, inclusa la portabilità, regolate dalla Delibera 86/21/CONS.
In questo modo, l’identificazione dell’intestatario della SIM può avvenire digitalmente tramite SPID, CIE o CNS, senza necessità di utilizzare video o foto per validare i documenti di identità.
Le nuove regole sulla MNP prevedono anche che la richiesta di portabilità del numero mobile sia sempre verificata dal nuovo operatore tramite una procedura di validazione preventiva, stabilita dalla Delibera AGCOM 86/21/CIR, in modo da verificare che la richiesta sia condivisa da chi sta utilizzando il numero oggetto della richiesta stessa.
In particolare, così come per i casi di sostituzione della SIM o di cambio intestatario, è previsto l’invio, sul numero da portare, di un SMS che contiene un codice OTP (One Time Password), che dovrà essere mostrato al rivenditore, o inserito nell’apposito campo di testo per gli acquisti online, per confermare la richiesta di portabilità e che la SIM è attiva e funzionante.
In questo modo, se viene effettuata una richiesta di portabilità indesiderata, il titolare della SIM può bloccare la MNP.
Le nuove regole valgono per tutti i canali di vendita, quindi anche per acquisti online, dove viene richiesto di caricare la documentazione richiesta.
Infine, con la Delibera 86/21/CIR è previsto un flusso informativo costante nei confronti del cliente che richiede la portabilità del numero, che viene così avvisato nel momento dell’accettazione della richiesta da parte del vecchio operatore, all’avvenuto cambio di operatore e infine anche dell’avvenuto trasferimento del credito residuo, qualora sia stato richiesto.
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