Rai, TV in 5G: al via sperimentazione a Roma e Torino sullo standard 5G Broadcast
Nei giorni scorsi, la Rai ha avviato una prima sperimentazione su larga scala della nuova piattaforma di diffusione televisiva nello standard 5G Broadcast, una nuova tecnologia che permette di distribuire contenuti TV su dispositivi mobili.
La società, in particolare, ha attivato il servizio già da Lunedì 4 Novembre 2024, al momento solo a Roma e Torino, a detta di Rai due aree metropolitane ad alto traffico IP, avvalendosi della collaborazione di Rai Way, società per azioni del Gruppo che gestisce e mantiene la diffusione del segnale radiotelevisivo dell’emittente.
La nuova piattaforma, attualmente in fase di sperimentazione, permette la diffusione di segnali “free to air” destinati a terminali mobili di prossima generazione, tra cui smartphone, tablet e dispositivi automotive, che non necessita di connessione Internet fornita dagli operatori mobili e non consuma il traffico dati della SIM, evitando di perdere il segnale se la rete mobile è sovraccarica.
Per la distribuzione del segnale TV mediante lo standard 5G Broadcast, nello specifico, vengono utilizzate frequenze broadcast in banda UHF dedicate, identificate e assegnate dal Ministero delle Imprese e del Made Italy (MIMIT) su base sperimentale.
Con l’attivazione dei nuovi impianti trasmittenti, Rai potrà così effettuare analisi sulla qualità di ricezione di programmi televisivi live specificatamente dedicati alla mobilità, oltre a consentire a tutti i produttori di dispositivi mobili di sperimentare i loro terminali con la nuova tecnologia 5G Broadcast.
Rai comunicherà ufficialmente dell’avvio della sperimentazione a Roma e Torino Giovedì 21 Novembre 2024. Nel corso del prossimo anno, nel 2025, la sperimentazione verrà poi estesa anche ad altre aree metropolitane.
Questo primo test sulla diffusione di contenuti TV tramite standard 5G Broadcast, rientra nell’ambito del progetto “5G Audiovisual Broadcast Broadband Network“ realizzato dalla struttura Innovation & Research di Rai Way, con cui quest’ultima si è aggiudicata, a Luglio 2022, il bando di gara dell’allora Ministero dello Sviluppo Economico (oggi Ministero delle Imprese e del Made in Italy) “5G AUDIOVISIVO 2022“, ricevendo un finanziamento di 1 milione di euro.
Il progetto vede coinvolti in aggregazione un totale di 11 partner, tra aziende e istituzioni, che comprendono Rai, con sue le Direzioni Centro Ricerche Innovazione Tecnologica e Sperimentazione e il Centro di Produzione TV di Torino, Comune di Torino, Rohde&Schwarz, OpNet, Politecnico di Milano, MainStreaming, Impersive, Kinecar, RETESETTE, La Sicilia Multimedia e il Teatro Massimo di Palermo, dove il 17 Marzo 2023 ha avuto luogo il primo degli use case previsti dall’iniziativa.
L’obiettivo, come spiegato da Rai Way, è quello di sperimentare il 5G Broadcast nella produzione e nella trasmissione dei contenuti audiovisivi, individuando in particolare una risposta alle problematiche legate ai fenomeni di congestione delle trasmissioni unicast.
Il 5G Broadcast, infatti, costituisce una modalità di trasmissione di tipo “one-to-all”, che, come per il digitale terrestre, è indipendente dal numero di fruitori, a patto che questi ultimi si trovino comunque nell’area di copertura del servizio.
In questo senso, secondo la società, affiancandosi alle reti unicast la tecnologia 5G Broadcast potrebbe favorire anche una potenziale riduzione delle emissioni elettromagnetiche e dei consumi energetici, riuscendo a raggiungere con la trasmissione da un solo impianto un numero elevato di spettatori su diversi dispositivi.
Il nuovo standard, inoltre, per Rai Way può anche essere utile per la diffusione di servizi destinati a una platea più ampia possibile, come quelli di carattere pubblico, caratterizzati dalla necessità di inclusione delle fasce sociali più isolate, anche solo per motivi geografici come le comunità in aree rurali remote, difficilmente raggiunte dalle reti degli operatori broadband.
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