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IT-alert, oggi 7 Ottobre 2024 test in Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Trento e Basilicata

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Si sono svolti nella giornata di oggi, 7 Ottobre 2024, tre nuovi test di IT-alert, il sistema di allarme pubblico nazionale sviluppato dalla Protezione Civile, che hanno visto l’invio di un messaggio di allerta sui telefoni presenti in alcune aree di Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Trento e Basilicata.

Si tratta, in particolare, degli ultimi test della nuova tornata di sperimentazioni annunciata dal Dipartimento della Protezione Civile lo scorso 12 Settembre 2024, finalizzata a perfezionare l’uso del sistema per alcuni scenari di rischio specifici, ovvero quelli di incidente rilevante in uno stabilimento industriale, collasso di grandi dighe e incidente nucleare.

I primi test, come già raccontato da MondoMobileWeb, si sono svolti nella mattinata del 18 Settembre 2024, prima in Calabria e poi in Friuli Venezia Giulia, con l’invio di un messaggio di prova che ha simulato l’allerta per un incidente industriale.

Nei giorni successivi, il 26 Settembre 2024, le sperimentazioni hanno invece coinvolto la Provincia Autonoma di Trento, dove è stata simulato il rischio di incidente nucleare, con l’invio della relativa notifica di test a tutti i cellulari presenti nel territorio della città di Trento.

Il 3 Ottobre 2024, infine, è stato il turno del Piemonte, interessando alcuni comuni in provincia di Torino con una simulazione di allerta per il crollo della Diga di Rochemolles.

Inizialmente, secondo il calendario pubblicato dalla Protezione Civile, erano previsti dei test anche in Emilia Romagna, in particolare il 25 Settembre 2024 e il 1° e 2 Ottobre 2024. Queste sperimentazioni sono poi state rinviate a data da definire, a causa dell’emergenza maltempo che ha colpito la Regione nelle scorse settimane.

IT-alert in Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Trento e Basilicata con nuovi test

Tutti e tre i nuovi test di IT-alert effettuati oggi, 7 Ottobre 2024, hanno visto come sempre l’invio di un messaggio di allarme sugli smartphone accesi e con connessione telefonica di tutti coloro che si troveranno, anche in transito, nei territori coinvolti.

Si è cominciato, in particolare, con la Valle d’Aosta, dove intorno alle ore 9:00 è stato simulato un allarme per un incidente nucleare ad Aosta.

Verso le ore 10:00, invece, IT-alert è entrato di nuovo in funzione nella Provincia Autonoma di Trento, in questo caso per verificare il funzionamento del sistema per il rischio di collasso di una grande diga, con l’invio di una notifica di allerta dalla Diga di Pian Palù verso i seguenti comuni:

  • In provincia di Trento: Ala, Aldeno, Avio, Besenello, Caldes, Calliano, Campodenno, Cavizzana, Cis, Cles, Commezzadura, Croviana, Denno, Dimaro-Folgarida, Isera, Lavis, Livo, Malé, Mezzana, Mezzocorona, Mezzolombardo, Mori, Nogaredo, Nomi, Novella, Ossana, Peio, Pellizzano, Pomarolo, Predaia, Roveré della Luna, Rovereto, San Michele all’Adige, Sanzeno, Spormaggiore, Sporminore, Terre d’Adige, Terzolas, Ton, Trento, Vallelaghi, Villa Lagarina, Ville d’Anaunia, Volano;
  • In provincia di Verona: Albaredo d’Adige, Belfiore, Brentino Belluno, Bussolengo, Cavaion Veronese, Dolcè, Pastrengo, Pescantina, Rivoli Veronese, Ronco dell’Adige, San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo, San Pietro in Cariano, Sant’Ambrogio di Valpolicella, Verona, Zevio.

Le nuove sperimentazioni, infine, si sono concluse alle ore 11:00 in Basilicata, anche stavolta con la simulazione del crollo di una grande diga. La notifica, in particolare, è stata diramata dalla Diga di Monte Cotugno ai comuni di Potenza, Matera Colobraro, Noepoli, Nova Siri, Policoro, Rotondella, Senise, Tursi e Valsinni.

Nel caso della simulazione di incidente nucleare ad Aosta, il testo della notifica che hanno ricevuto i cittadini nelle aree interessate dal test è il seguente:

TEST TEST Questo è un MESSAGGIO DI TEST IT-alert. Stiamo SIMULANDO un incidente nucleare in un impianto sito in paese estero con potenziali ripercussioni nella zona in cui ti trovi. Per conoscere quale messaggio riceverai in caso di reale pericolo e per compilare il questionario vai su www.it-alert.gov.it TEST TEST

Di seguito, invece, si riporta il testo del messaggio che hanno ricevuto i cittadini della Provincia Autonoma di Trento e della Basilicata, riguardante l’allerta per il collasso di una grande diga:

TEST TEST Messaggio di prova IT-alert. È in corso la SIMULAZIONE del collasso di una diga nella zona in cui ti trovi. Per conoscere il messaggio che riceverai in caso di reale pericolo e per compilare il questionario vai su www.it-alert.gov.it TEST TEST

Entrambe le tipologie di messaggio rinviano alla homepage del sito di IT-alert, dove è possibile accedere a una pagina di approfondimento che consente di visionare il testo della notifica che i cittadini riceverebbero in caso di pericolo reale, nonché le informazioni su ciascuno dei casi di rischio specifico.

Dalla stessa pagina di approfondimento, così come dalla homepage del sito del servizio di allerta, è anche possibile raggiungere il questionario, che potrà essere compilato per contribuire a perfezionare il sistema, anche da coloro che, pur trovandosi nelle aree interessate dal test, non dovessero ricevere alcuna notifica.

Ulteriori info su IT-alert

Si ricorda che, dopo i vari test svolti sui territori, IT-alert è entrato ufficialmente in funzione il 13 Febbraio 2024, divenendo operativo, in particolare, per quattro tipologie di rischio: collasso di una grande diga, incidenti rilevanti in stabilimenti industriali, incidenti nucleari o situazioni di emergenza radiologica e attività vulcanica nelle aree dei Campi Flegrei, del Vesuvio e dell’Isola di Vulcano.

Per i restanti scenari previsti dalla Direttiva del 7 Febbraio 2023 del Ministro della Protezione Civile e delle Politiche del Mare, ovvero maremoto generato da un sisma, attività vulcanica dello Stromboli e precipitazioni intense, lo scorso 8 Febbraio 2024, è stata invece stabilita la proroga di 1 anno del periodo di sperimentazione, che quindi continuerà all’incirca fino al 12 Febbraio 2025.

Per i rischi oggetto della nuova serie di sperimentazioni, IT-alert risulta dunque già operativo. La Protezione Civile ha comunque sottolineato che ciò non mette fine alle alle attività di test, che al contrario continueranno a svolgersi periodicamente per perfezionare la tecnologia, ottimizzarne le funzionalità e tenere alta l’attenzione della popolazione sui rischi ai quali è esposta.

Il sistema IT-alert funziona grazie alla tecnologia cell broadcast, letteralmente “trasmissione tramite celle”, che consente di inviare messaggi a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, capaci di delimitare un’area il più possibile corrispondente a quella interessata. Le notifiche arrivano anche in casi di campo limitato o in casi di saturazione della banda telefonica, senza alcuna ripercussione sui livelli di privacy impostati.

Questa tecnologia consente infatti di mandare messaggi in modo unidirezionale, senza la possibilità per gli operatori telefonici di ricevere risposte e sapere con certezza i cellulari che sono stati effettivamente raggiunti: chi invia l’informazione non detiene alcun dato in merito ai dispositivi, neppure il numero di telefono.

Il servizio è basato sul cosiddetto “accampamento” dei telefoni nel raggio di copertura delle antenne che vengono attivate: al momento dell’invio della notifica, tutti i dispositivi accesi e con connessione telefonica agganciati alle antenne selezionate riceveranno il messaggio.

Si precisa, come sempre, che per ricevere i messaggi di IT-alert, anche quelli di test, non è necessario compiere alcuna azione o scaricare alcuna app.

Se sono spenti o privi di campo, ovviamente, i dispositivi non ricevono i messaggi del sistema, mentre se la suoneria è impostata in modalità silenziosa potrebbero non suonare.

Secondo quanto rilevato dai test dei mesi precedenti, anche i telefoni di vecchia generazione e non smartphone ricevono la notifica IT-alert.

La notifica del messaggio di IT-alert sui dispositivi, ad ogni modo, dipende anche dal modello di cellulare o smartphone, dal sistema operativo e della versione installata. In alcuni casi, infatti, può comportare problemi nella ricezione dei messaggi l’utilizzo di una vecchia versione del sistema operativo.

A cura di Mattia Castro

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