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IT-alert, alluvione in Emilia Romagna: test nella Regione rinviati a data da definire

A causa dell’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna nei giorni scorsi, il Dipartimento della Protezione Civile ha deciso di rimandare i nuovi test di IT-alert che si sarebbero dovuti svolgere nei prossimi giorni proprio nella Regione, parte di una nuova tornata di sperimentazioni volta a perfezionare l’uso del sistema di allarme per specifici scenari di rischio.

Dal 17 Settembre 2024, infatti, un’intensa ondata di maltempo ha interessato l’Italia, colpendo in particolare nelle ultime 48 ore l’Emilia Romagna e alcune zone delle Marche e della Toscana, con le province di Bologna, Ravenna e Forlì-Cesena in cui si sono verificate le maggiori criticità. Al 19 Settembre 2024 si sono registrate più di 1.000 persone evacuate, di cui solo 800 nel ravennate. L’allerta rossa in Emilia Romagna prosegue anche nella giornata di oggi, 20 Settembre 2024.

Almeno per il momento, dunque, non si faranno più i test di IT-alert in Emilia Romagna previsti per il 25 Settembre 2024, il 1° Ottobre 2024 e il 2 Ottobre 2024, dedicati ai rischi di incidente rilevante in uno stabilimento industriale e collasso di grandi dighe, adesso rinviati a data da definire.

Come già raccontato da MondoMobileWeb, lo scorso 12 Settembre 2024 la Protezione Civile ha annunciato sul sito di IT-alert una nuova serie di test finalizzata a perfezionare l’uso del sistema per alcuni scenari di rischio specifici, che interesseranno un totale di 7 Regioni d’Italia.

I primi test, come da calendario, si sono già svolti nella mattinata del 18 Settembre 2024, prima in Calabria e poi in Friuli Venezia Giulia, con l’invio di un messaggio di prova sui cellulari presenti nelle aree in target che ha simulato l’allerta per un incidente industriale.

Si ricorda che, dopo i vari test svolti sui territori, IT-alert è entrato ufficialmente in funzione il 13 Febbraio 2024, divenendo operativo per quattro tipologie di rischio: collasso di una grande diga, incidenti rilevanti in stabilimenti industriali, incidenti nucleari o situazioni di emergenza radiologica e attività vulcanica nelle aree dei Campi Flegrei, del Vesuvio e dell’Isola di Vulcano.

Per i restanti scenari previsti dalla Direttiva del 7 Febbraio 2023 del Ministro della Protezione Civile e delle Politiche del Mare, ovvero maremoto generato da un sisma, attività vulcanica dello Stromboli e precipitazioni intense, lo scorso 8 Febbraio 2024, è stata invece stabilita la proroga di 1 anno del periodo di sperimentazione, che quindi continuerà all’incirca fino al 12 Febbraio 2025.

IT-alert risulta dunque già operativo per i rischi oggetto delle nuove sperimentazioni. La Protezione Civile, che si occupa di gestire il servizio di allerta, ha comunque sottolineato che ciò non mette fine alle alle attività di test, che al contrario continueranno a svolgersi periodicamente per perfezionare la tecnologia, ottimizzarne le funzionalità e tenere alta l’attenzione della popolazione sui rischi ai quali è esposta.

Come funzionano i messaggi di IT-alert

Si ricorda che per ricevere i messaggi del sistema dei allarme IT-alert, anche quelli di test, non è necessario compiere alcuna azione o scaricare alcuna app.

I messaggi arriveranno ugualmente anche nel caso in cui la voce IT-alert (presente nei vari dispositivi nella sezione avvisi di emergenza) dovesse essere disattivata sui dispositivi, poiché viene utilizzato il livello massimo di azione per l’invio.

Se sono spenti o privi di campo, i dispositivi ovviamente non ricevono i messaggi del sistema, mentre se la suoneria è impostata in modalità silenziosa potrebbero non suonare.

La notifica del messaggio IT-alert sui dispositivi dipende anche dal modello di cellulare o smartphone, dal sistema operativo e della versione installata. In alcuni casi, infatti, può comportare problemi nella ricezione dei messaggi l’utilizzo di una vecchia versione del sistema operativo.

I test dei mesi scorsi hanno rilevato che anche i telefoni di vecchia generazione e non smartphone ricevono la notifica IT-alert.

Il sistema IT-alert funziona grazie alla tecnologia cell broadcast, letteralmente “trasmissione tramite celle”, che consente di inviare messaggi a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, capaci di delimitare un’area il più possibile corrispondente a quella interessata. Le notifiche arrivano anche in casi di campo limitato o in casi di saturazione della banda telefonica, senza alcuna ripercussione sui livelli di privacy impostati.

Questa tecnologia consente infatti di mandare messaggi in modo unidirezionale, senza la possibilità per gli operatori telefonici di ricevere risposte e sapere con certezza i cellulari che sono stati effettivamente raggiunti: chi invia l’informazione non detiene alcun dato in merito ai dispositivi, neppure il numero di telefono.

Il servizio è basato sul cosiddetto “accampamento” dei telefoni nel raggio di copertura delle antenne che vengono attivate: al momento dell’invio della notifica, tutti i dispositivi accesi e con connessione telefonica agganciati alle antenne selezionate riceveranno il messaggio.

Saltano i test in Emilia Romagna. La prossima simulazione il 26 Settembre 2024 a Trento

Secondo il calendario pubblicato dalla Protezione Civile, dopo i test del 18 Settembre 2024 la sperimentazione sarebbe dovuta proseguire il 25 Settembre 2024 in Emilia Romagna, con tre simulazioni di incidente in uno stabilimento industriale.

Per via dell’emergenza maltempo che ha colpito la Regione nei giorni scorsi, tuttavia, l’appuntamento è stato rimandato a data da definire, insieme ai successivi test del 1° e 2 Ottobre 2024 che avrebbero dovuto prevedere, sempre in Emilia Romagna, la simulazione dello scenario di rischio relativo al crollo di una grande diga.

La nuova tranche di test di IT-alert continuerà dunque il 26 Settembre 2024, con la prima simulazione di incidente nucleare prevista dal calendario, con il relativo messaggio di allerta che sarà inviato sui cellulari di tutti coloro che si troveranno alle ore 10:00 a Trento.

Il 3 Ottobre 2024, toccherà invece al Piemonte con una simulazione di allerta in programma alle ore 11:00, per il crollo della Diga di Rochemolles (TO) ad Alpignano, Avigliana, Bardonecchia, Borgone Susa, Bruzolo, Bussoleno, Buttigliera Alta, Caprie, Caselette, Chianocco, Chiomonte, Chiusa Di San Michele, Condove, Exilles, Giaglione, Gravere, Oulx, Rivoli, Rosta, Salbertrand, San Didero, San Giorio Di Susa, Sant’Ambrogio Di Torino, Sant’Antonino Di Susa, Susa, Vaie, Villar Dora e Villar Focchiardo.

Si concluderà, infine, il 7 Ottobre 2024, con le ultime allerte in Valle d’AostaProvincia Autonoma di Trento e Basilicata, previste ai seguenti orari:

  • Alle ore 9:00, in Valle d’Aosta, per la simulazione di un incidente nucleare ad Aosta;
  • Alle ore 10:00, nella Provincia Autonoma di Trento, per la simulazione del collasso della Diga di Pian Palù ad Ala, Aldeno, Avio, Besenello, Caldes, Calliano, Campodenno, Cavizzana, Cis, Cles, Commezzadura, Croviana, Denno, Dimaro-Folgarida, Isera, Lavis, Livo, Malé, Mezzana, Mezzocorona, Mezzolombardo, Mori, Nogaredo, Nomi, Novella, Ossana, Peio, Pellizzano, Pomarolo, Predaia, Roveré della Luna, Rovereto, San Michele all’Adige, Sanzeno, Spormaggiore, Sporminore, Terre d’Adige, Terzolas, Ton, Trento, Vallelaghi, Villa Lagarina, Ville d’Anaunia, Volano (in provincia di Trento) e Albaredo d’Adige, Belfiore, Brentino Belluno, Bussolengo, Cavaion Veronese, Dolcè, Pastrengo, Pescantina, Rivoli Veronese, Ronco dell’Adige, San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo, San Pietro in Cariano, Sant’Ambrogio di Valpolicella, Verona, Zevio (in provincia di Verona).
  • Alle ore 11:00, in Basilicata, per la simulazione del crollo della Diga di Monte Cotugno a Potenza, Matera Colobraro, Noepoli, Nova Siri, Policoro, Rotondella, Senise, Tursi e Valsinni.

Nei giorni dei test, direttamente dalla homepage del sito di IT-alert, sarà possibile accedere a una pagina di approfondimento dove sarà possibile visionare il testo del messaggio che i cittadini riceverebbero in caso di pericolo reale per quel determinato rischio, nonché le informazioni sul caso specifico.

Inoltre, sempre dalla homepage o dalla pagina di approfondimento, sarà anche possibile raggiungere il questionario che, come per i precedenti test, tutti coloro che si troveranno nei territori coinvolti saranno invitati a compilare per contribuire a perfezionare il sistema.

Come accaduto per l’Emilia Romagna, le date dei test potrebbero subire variazioni nel caso in cui i sistemi di Protezione Civile Regionali si dovessero trovare impegnati in attività per eventuali allerte meteo-idro in atto o per situazioni di emergenza.

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