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Vodafone e Three contestano i risultati provvisori dell’Antitrust UK: ecco le loro motivazioni

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Vodafone e Three UK hanno fatto sapere di non essere d’accordo con le conclusioni provvisorie della Competition and Markets Authority (CMA), l’Autorità per la Concorrenza del Regno Unito, in merito alla fusione delle loro attività nel Paese, che nella giornata di oggi, 13 Settembre 2024, ha sollevato alcune preoccupazioni su possibili aumenti di prezzo per i clienti.

Si ricorda, che Vodafone UK (Vodafone Group Plc) e Three UK (CK Hutchison Group Telecom Holdings Limited, che in Italia opera con i brand WindTre e Very Mobile) hanno stipulato un accordo per la creazione di una Joint Venture il 14 Giugno 2023. La proposta, in seguito, ha ricevuto il via libera della Commissione Europea il 7 Dicembre 2023.

Sollevate alcune preoccupazioni, a Gennaio 2024, la Competition and Markets Authority ha quindi avviato un’indagine iniziale, allo scopo di individuare se l’operazione possa portare a una riduzione della concorrenza nel Regno Unito. Nei mesi successivi la CMA ha poi avviato un’indagine più approfondita condotta da un gruppo di esperti indipendenti, con il compito di vagliare le preoccupazioni identificate in precedenza.

Nelle ultime ore, l’Antitrust britannico ha dunque annunciato i risultati preliminari dell’indagine, concludendo, per il momento solo in via provvisoria, che la fusione delle attività di Vodafone e Three nel Regno Unito potrebbe effettivamente portare ad aumenti di prezzo per decine di milioni di clienti di telefonia mobile, o vedrebbe i clienti ottenere un servizio ridotto, come pacchetti dati più piccoli nei loro contratti.

Proprio riguardo a quest’ultimo punto, Vodafone e Three hanno assicurato che l’operazione non influenzerà la loro strategia di prezzo, il cui aumento sarebbe invece contrario ai piani aziendali e di investimento sottoscritti per la società risultante dalla fusione.

Per i due operatori, dopo la fusione i prezzi rimarranno sostanzialmente gli stessi o addirittura caleranno, a causa delle pressioni competitive tra operatori di reti mobili e MVNO, che secondo Vodafone e Three sono notevolmente aumentate.

A questo proposito, in merito alla preoccupazione della CMA sul possibile impatto negativo dell’operazione sugli operatori mobili virtuali del Regno Unito, come Lyca Mobile, Sky Mobile e Lebara, per i quali secondo l’Authority diventerebbe più difficile garantire condizioni competitive, Vodafone e Three hanno invece affermato che, al contrario, la fusione gioverebbe anche agli MVNO.

Secondo i due operatori, in particolare, una rete combinata aumenterebbe significativamente la concorrenza nel mercato all’ingrosso, offrendo agli MVNO del Regno Unito, il cui 90% attualmente si affida a VMO2 (Virgin Media O2) o BTEE come fornitore, più scelta e una migliore qualità.

Vodafone e Three UK hanno poi ribadito che una fusione delle loro rispettive attività nel Regno Unito migliorerebbe la qualità delle reti mobili del Paese, oltre che accelerare l’implementazione delle reti e dei servizi 5G, come tra l’altro riconosciuto anche dalla stessa CMA, che tuttavia ha sollevato dei dubbi sull’effettivo incentivo dell’azienda risultante dall’accordo a dare seguito al programma di investimenti proposto.

Su questo punto, Vodafone e Three hanno confermato l’intenzione di voler continuare a investire nelle infrastrutture di telecomunicazioni del Regno Unito, realizzando un piano di investimenti da 11 miliardi di sterline.

Uno degli obiettivi della fusione, hanno fatto sapere i due operatori britannici è quello di risolvere le caratteristiche del mercato delle reti mobili del Paese che Vodafone e Three definiscono “disfunzionali”. Secondo un’analisi di Opensignal, in particolare, il Regno Unito si classifica al ventiduesimo posto su 25 Paesi europei per disponibilità e velocità del 5G, registrando anche le velocità dati più lente tra i Paesi del G7.

Come riportato da Vodafone e Three, la fusione si estenderà oltre la base di clienti combinata dei due operatori, andando a coinvolgere anche clienti di VMO2 grazie a un accordo tra Vodafone e l’operatore firmato a Luglio 2024.

Di seguito, le parole di Margherita Della Valle, Amministratore Delegato di Vodafone, che ha dichiarato:

La nostra fusione è un catalizzatore di cambiamento. È tempo di togliere il freno a mano alla connettività del Paese e costruire l’infrastruttura di livello mondiale che il Paese merita. Stiamo offrendo un piano autofinanziato per promuovere la crescita economica e affrontare il divario digitale del Regno Unito.

Un’ottima connettività di rete è un fattore critico per molti elementi della nostra vita quotidiana ed è fondamentale per le prospettive future di molti settori. Le aziende grandi e piccole ne dipendono e consente a nuovi settori, come l’Intelligenza Artificiale, di prosperare. Facilita un cambiamento radicale nella produttività e nell’assistenza nel settore pubblico ed è al centro della prosperità futura di ogni nazione.

Questa, invece, la dichiarazione di Robert Finnegan, Amministratore Delegato di Three UK, che ha affermato:

L’attuale mercato mobile a 4 player del Regno Unito è disfunzionale e privo di concorrenza di qualità con 2 player forti e 2 player deboli. Ciò si riflette nell’attuale stato dell’infrastruttura digitale del Regno Unito che tutti concordano essere ben al di sotto di ciò di cui il paese ha bisogno e merita.

Siamo determinati a rassicurare la CMA in relazione alle sue preoccupazioni provvisorie e a lavorare con loro per garantire gli ampi vantaggi che questa fusione porta ai clienti, alle aziende e alla società più ampia del Regno Unito.

Ascoltate le preoccupazioni dell’Antitrust britannico, i due operatori del Regno Unito hanno fatto sapere di star esaminando l’avviso sui possibili rimedi pubblicato dall’Authority, affermando inoltre di voler collaborare in modo costruttivo con la CMA sulle diverse opzioni proposte, per dimostrare che la società risultante dalla fusione manterrà l’investimento di rete impegnato.

Vodafone e Three UK hanno quindi ribadito la loro disponibilità al monitoraggio dell’operazione da parte della Competition and Markets Authority mediante un gruppo di esperti indipendenti, in vista della decisione finale dell’Autorità britannica prevista entro il 7 Dicembre 2024.

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