Smartphone a scuola: per l’anno scolastico 2024/2025 vietato l’utilizzo fino alle medie
È ormai prossimo l’inizio dell’anno scolastico 2024/2025 e, già da più di un mese, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha disposto il divieto di utilizzo dello smartphone in classe per gli alunni dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria di primo grado, anche se per fini educativi e didattici.
Questa nuova disposizione, in particolare, è stata comunicata con la Nota n. 5274 risalente allo scorso 11 Luglio 2024, recante “Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione – A.S.2024 -2025”.
Come spiegato dal Ministero, la decisione fa seguito alla Nota n. 107190 del 19 Dicembre 2022, volta a regolare l’utilizzo degli smartphone e dei dispositivi elettronici in generale all’interno delle istituzioni scolastiche.
L’ultima Nota del Ministro Valditara, fornisce dunque ulteriori indicazioni alle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, ovvero elementari e medie, in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico, stavolta introducendo di fatto il divieto dell’uso degli smartphone anche per lo svolgimento delle attività didattiche, comunque con alcune eccezioni.
Le nuove disposizioni, inoltre, regolano anche l’utilizzo del registro elettronico da parte dei docenti, che in questo caso sono raccomandati di accompagnare la notazione in modalità digitale dei compiti da svolgere a casa a quella giornaliera sui diari degli alunni.
Questo, a detta del Ministro, con l’obiettivo di sostenere, fin dai primi anni della scuola primaria, lo sviluppo della responsabilità degli alunni nella gestione dei propri compiti, senza dover necessariamente ricorrere alla tecnologia.
Per quanto riguarda il divieto dell’uso dei dispositivi elettronici in classe, invece, il Ministro Valditara ha dichiarato nella sua Nota di aver preso questa decisione sulla base di “importanti studi internazionali”, che hanno rilevato una correlazione fra l’uso del cellulare, anche a scopo educativo, e il livello di apprendimento degli alunni.
All’interno della comunicazione, in particolare, si fa riferimento al Rapporto UNESCO “Global education monitoring report, 2023: technology in education: a tool on whose terms?”, nel quale si evidenzia che i dati delle valutazioni internazionali su larga scala, come quelli forniti dal PISA (Programma per la Valutazione Internazionale degli Studenti), mettono in luce un legame negativo tra l’uso eccessivo delle tecnologie e il rendimento degli studenti.
Un altro studio a cui fa riferimento la Nota del MIM è il Rapporto OCSE PISA 2022 (Volume II) “Learning during – and from – distruption”, che evidenzia come lo smartphone sia fonte di distrazione per gli studenti che lo usano con maggior frequenza a scuola minandone il livello di attenzione, specialmente, secondo il report, durante le ore di matematica.
Secondo quanto riportato dal Ministro, inoltre, è stato anche rilevato che l’uso del telefono cellulare fin dall’infanzia incide negativamente sul naturale sviluppo cognitivo, determinando perdita di concentrazione e di memoria, oltre che diminuzione di capacità dialettica, spirito critico e adattabilità.
Il Ministro Valditara ha poi fatto riferimento anche alla diffusione tra i minori del fenomeno dell’Hikikomori, di cui, come si legge nella Nota, recenti analisi ne hanno dimostrato un aumento anche in Italia.
Alla luce di tutte queste considerazioni, il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha dunque disposto il divieto di utilizzo dello smartphone in classe, anche per fini didattici, per gli alunni della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, salvo i casi in cui sia previsto come supporto per gli alunni con disabilità o con specifici disturbi dell’apprendimento.
Potranno invece continuare a essere utilizzati per fini didattici, sotto la guida dei docenti, altri dispositivi digitali come pc e tablet, in modo da garantire, come spiegato dal Ministro, il ricorso alla didattica digitale e alla sua valorizzazione, oltre che l’impegno nell’educare gli studenti sull’uso equilibrato delle nuove tecnologie.
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