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Piano Italia 5G: ora lo Stato può ignorare i veti dei Comuni sull’installazione delle antenne

Con l’obiettivo di concludere gli interventi previsti dal Piano Italia 5G entro i tempi stabiliti, la Commissione Bilancio del Senato ha di recente approvato un emendamento al DL Coesione, approvato definitivamente nei giorni scorsi alla Camera, in materia di installazione di nuove infrastrutture di rete mobile 5G all’interno delle Aree Bianche, che, di fatto, permette allo Stato di scavalcare eventuali veti imposti dai Comuni.

L’emendamento in questione, per l’esattezza, è stato approvato lo scorso 18 Giugno 2024, durante l’iter in Senato del Decreto Legge n. 60 del 7 Maggio 2024 (il cosiddetto DL Coesione), recante “Ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione”.

Il Decreto, in particolare, è “volto a prevedere misure urgenti in materia di politiche di coesione e utilizzo delle relative risorse finanziarie, introdurre ulteriori disposizioni di semplificazione amministrativa e contabile e di rafforzamento dalla capacità amministrativa, nonché misure per lo sviluppo e la coesione territoriale, misure in materia di lavoro, istruzione, università e ricerca, cultura, investimenti e sicurezza”.

L’emendamento approvato dalla Commissione Bilancio nei giorni scorsi, firmato dai Senatori di Fratelli d’Italia Guido Quintino Liris e Vita Maria Nocco, riguarda in particolare l’Articolo 4 del Decreto Legge, al cui Comma 7 ha aggiunto il Comma 7-bis, che stabilisce:

Dopo il comma 7 aggiungere, in fine, il seguente:

7-bis.

Al fine di consentire il tempestivo raggiungimento degli obiettivi di trasformazione digitale di cui al regolamento (UE) 2021/240 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 febbraio 2021, e al regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, fino al 31 dicembre 2026, per gli interventi del Piano Italia 5G di realizzazione di nuove infrastrutture di rete idonee a fornire servizi radiomobili con velocità di trasmissione di almeno 150 Mbit/s in downlink e 30 Mbit/s, la localizzazione degli impianti nelle aree bianche oggetto dell’intervento è disposta, anche in deroga ai regolamenti comunali di cui all’articolo 8, comma 6, della legge 22 febbraio 2001, n. 36, sulla base della posizione dei pixel sul territorio nazionale come indicati dal relativo bando di gara.

La deroga per il Piano Italia 5G che viene introdotta dall’emendamento, riguarda quindi i Regolamenti Comunali in materia di localizzazione degli impianti nelle Aree Bianche, disciplinati dall’Articolo 8, Comma 6, della Legge n. 36 del 22 Febbraio 2001, sostituito poi dall’Articolo 38, Comma 6, della Legge n. 120 del 2020, in cui si legge:

I comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con riferimento a siti sensibili individuati in modo specifico, con esclusione della possibilità di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualsiasi tipologia e, in ogni caso, di incidere, anche in via indiretta o mediante provvedimenti contingibili e urgenti, sui limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, sui valori di attenzione e sugli obiettivi di qualità, riservati allo Stato ai sensi dell’articolo 4.

Ribadendo, dunque, che la realizzazione delle nuove infrastrutture 5G volte a raggiungere gli obiettivi del PNRR è disposta sulla base della posizione dei pixel, vale a dire dei quadranti di 100 x 100 metri in cui è suddiviso il territorio italiano ai fini della classificazione delle Aree (Nere, Grigie e Bianche), l’emendamento introduce anche una deroga ai Regolamenti Comunali per la realizzazione di nuovi impianti di rete fino al 31 Dicembre 2026.

In questo modo, lo Stato può così ignorare, fino alla data stabilita, eventuali veti imposti dalle Amministrazioni Comunali sull’installazione delle antenne 5G, al fine di completare gli interventi del Piano Italia 5G entro le scadenze previste.

In seguito all’approvazione di questo emendamento, non sono mancati i pareri contrari. Il 25 Giugno 2024, in particolare, Legambiente ne ha auspicato la bocciatura in Parlamento, ricordando dell’innalzamento dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici approvato ad Ottobre 2023 in seno al DDL Concorrenza, in seguito al quale quello dei Regolamenti rimaneva, per l’Associazione, “l’ultimo baluardo per pianificare la realizzazione degli impianti, minimizzando le esposizioni e rispettando il principio di precauzione”.

Secondo Legambiente, i Regolamenti Comunali oggetto della deroga del nuovo emendamento al DL Coesione, non rappresentavano un impedimento alla realizzazione degli impianti per copertura dello standard 5G, sottolineando, tuttavia, l’importanza del fatto che questa debba avvenire “nel rispetto delle pianificazioni delle Amministrazioni”.

Nel frattempo, il Decreto è stato approvato al Senato il 26 Giugno 2024, per poi essere passato alla Camera che, nella seduta di Mercoledì 3 Luglio 2024 ne ha approvato in via definitiva la conversione in legge.

A questo punto, per l’entrata in vigore del nuovo provvedimento che riguarda il Piano Italia 5G, si attende soltanto la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

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