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Fastweb: niente costi di dismissione linea fissa dopo 24 mesi ai clienti dal 3 Gennaio 2024

Fastweb ha cambiato le modalità con cui applica ai clienti di rete fissa il costo previsto in caso di disattivazione della linea o di passaggio ad altro operatore, prevedendo di addebitarlo solo in caso di recesso nei primi 24 mesi del contratto per chi ha sottoscritto un’offerta dal 3 Gennaio 2024.

Da alcuni mesi è stata infatti aggiornata la pagina di trasparenza del sito Fastweb, introducendo questa novità per i costi di dismissione della linea fissa.

In particolare, nella voce dedicata al costo per la dismissione del servizio di rete fissa, adesso viene specificato quanto segue:

Per adesioni dal 3 Gennaio 2024 l’addebito del costo di dismissione del servizio avverrà in caso di recesso nei primi 24 mesi.

Il 1° Luglio 2024 sono stati aggiornati anche i documenti di trasparenza tariffaria di tutte le offerte di rete fissa Fastweb Casa attualmente in commercio, sia in tecnologia ADSL, FTTC e Fibra FTTH che in FWA, indicando questa novità.

Cosa cambia per i clienti di rete fissa Fastweb dal 3 Gennaio 2024

Dunque, per chi ha attivato un’offerta di rete fissa Fastweb a partire dal 3 Gennaio 2024, in questo caso il costo di dismissione sarà addebitato solo in caso di recesso nei primi 24 mesi, mentre se la disattivazione della linea fissa avverrà dopo i primi 24 mesi non verrà addebitato alcun costo.

In questo modo, nulla cambia per chi ha sottoscritto un’offerta di rete fissa Fastweb fino al 2 Gennaio 2024, per cui anche in seguito al termine della prima durata contrattuale di 24 mesi verrà addebitato il costo di dismissione della linea, come avveniva in precedenza per tutti (a prescindere dalla data di attivazione).

Con questa novità, riportata adesso anche nei documenti di trasparenza tariffaria, Fastweb si è dunque adeguata alla delibera AGCOM 307/23/CONS, pubblicata proprio il 3 Gennaio 2024, ossia il nuovo regolamento che disciplina i contratti tra gli operatori di telefonia e i clienti finali.

Per quanto riguarda i costi di disattivazione, la delibera prevede infatti che per tutte le tipologie di contratto e a partire dalla pubblicazione del Regolamento, l’utente finale, dopo il ventiquattresimo mese dalla stipula, ha il diritto di recedere in qualsiasi momento con un preavviso di massimo un mese e senza incorrere in alcuna penale né costi di disattivazione, eccetto quelli addebitati per la ricezione del servizio durante il periodo di preavviso e gli eventuali costi da recuperare per l’apparecchiatura terminale.

Si ricorda che, come indicato già da tempo sul sito dell’operatore, per le offerte di rete fissa Fastweb sottoscritte dopo il 16 Maggio 2021 si applica l’importo mensile non promozionato dell’offerta Fastweb attiva al momento della disattivazione.

Invece, per le offerte di rete fissa Fastweb sottoscritte fino al 16 Maggio 2021 è previsto un importo pari a 29,95 euro, salvo che il cliente abbia richiesto un cambio piano successivamente a tale data, nel qual caso sarà addebitato il diverso importo previsto dalla nuova offerta (che sarà sempre pari ad una mensilità non promozionata dell’offerta attivata).

L’operatore precisa che il costo che viene applicato è il minore tra i costi effettivamente sostenuti per la dismissione/trasferimento dell’utenza e il valore del contratto.

Il costo di disattivazione applicato da Fastweb è indipendente dalla tecnologia, dalla modalità di recesso (cessazione o migrazione verso altro operatore) e dal titolo di possesso del modem. Il costo per la dismissione del servizio include i costi relativi alla gestione amministrativa e realizzazione tecnica sostenuti dall’operatore per la cessazione/migrazione della linea.

Ulteriori info sui costi di disattivazione della linea fissa

Come già raccontato nell’approfondimento di MondoMobileWeb, i costi di disattivazione per la rete fissa devono essere sostenuti quando si richiede il passaggio ad altro operatore o la dismissione definitiva della linea.

In questo senso, la delibera AGCOM n. 487/18/CONS pubblicata ad Ottobre 2018 aveva sancito, tra le altre cose, una regolamentazione delle spese previste in caso di disattivazione o dismissione della linea, con l’obiettivo di tutelare i clienti e impedire che vengano applicati dei costi immotivati da parte dell’operatore di telefonia fissa.

La delibera stabilisce infatti che le spese di recesso devono essere commisurate al valore del contratto e ai costi realmente sostenuti per la dismissione della linea o per il trasferimento del servizio.

Nello specifico, la delibera AGCOM prevede che venga addebitato quantomeno il costo più basso fra una mensilità di canone e i reali costi sostenuti dall’operatore.

I cosiddetti costi di disattivazione o dismissione della linea sono da sostenere oltre alle eventuali penali o costi di recesso previsti dal proprio contratto e variano a seconda dell’operatore.

Infine, si ricorda che questi costi non si applicano nel caso di passaggio ad altro operatore o dismissione della linea in seguito a rimodulazione o modifiche unilaterali del contratto. In questo caso, inviando disdetta e specificando la non accettazione delle nuove condizioni, i costi di disattivazione non saranno addebitati.

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