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IT-alert, nuovi test tra Giugno e Luglio 2024 in Lombardia e Friuli Venezia Giulia

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Riprendono ancora una volta le attività di test del sistema di allarme pubblico IT-alert, con delle nuove sperimentazioni su rischi specifici che verranno effettuate nei prossimi giorni in alcuni Comuni della Lombardia e del Friuli Venezia Giulia.

Lo ha annunciato lo scorso 19 Giugno 2024, sul sito di IT-alert, il Dipartimento della Protezione Civile, che si occupa di gestire il servizio di allerta, specificando che questa nuova serie di test è finalizzata, in particolare, a perfezionare l’uso del sistema per gli scenari di incidente industriale rilevante e collasso di grandi dighe.

Come già raccontato da MondoMobileWeb, dopo i vari test svolti sui territori il sistema di allarme IT-alert è entrato ufficialmente in funzione il 13 Febbraio 2024, divenendo operativo, in particolare, per quattro tipologie di rischio: collasso di una grande diga, incidenti rilevanti in stabilimenti industriali, incidenti nucleari o situazioni di emergenza radiologica e attività vulcanica nelle aree dei Campi Flegrei, del Vesuvio e dell’Isola di Vulcano.

Per i restanti scenari previsti dalla Direttiva del 7 Febbraio 2023 del Ministro della Protezione Civile e delle Politiche del Mare, ovvero maremoto generato da un sisma, attività vulcanica dello Stromboli e precipitazioni intense, lo scorso 8 Febbraio 2024, è stata invece stabilita la proroga di 1 anno del periodo di sperimentazione, che quindi continuerà all’incirca fino al 12 Febbraio 2025.

IT-alert, dunque, risulta già in esercizio per i rischi oggetto delle nuove attività di sperimentazione. La Protezione Civile, ad ogni modo, ha sottolineato che al fine di ottimizzare l’operatività del servizio, è necessario procedere comunque a dei test periodici.

Per il Dipartimento della Protezione Civile, si tratta di test utili non solo a perfezionare la tecnologia in uso, ma anche per tenere alta l’attenzione sui relativi rischi e aumentare la consapevolezza della popolazione.

Nuovi test di IT-alert in Lombardia e Friuli Venezia Giulia

Secondo quanto indicato sul sito di IT-alert, nei prossimi giorni sono previsti un totale di 4 test, che si svolgeranno in particolare dal 25 al 27 Giugno 2024, e poi nella giornata del 3 Luglio 2024, come già detto nelle Regioni Lombardia e Friuli Venezia Giulia.

Il 25 Giugno 2024, nello specifico, si comincerà con la Lombardia, dove verranno simulati una serie di allerte per incidente industriale rilevante, secondo il seguente calendario:

  • Alle ore 9:00, nello stabilimento A2A AMBIENTE S.P.A. a Corteolona (PV);
  • Alle ore 10:00, nello stabilimento ENI S.P.A. a Sannazzaro de Burgondi (PV);
  • Alle ore 11:00, nello stabilimento SICOR S.R.L. a Villanterio (PV);
  • Alle ore 12:00, nello stabilimento Innocenti Depositi a Lodi.

Il 26 Giugno 2024, si proseguirà, invece, con l’unica simulazione di collasso di grandi dighe attualmente prevista dal calendario, che coinvolgerà il Friuli Venezia Giulia:

  • Alle ore 12:00, nella Diga del Tul a Pordenone.

Nella stessa data era prevista anche la simulazione di un incidente industriale nella Provincia Autonoma di Trento, poi rinviato a data ancora da definire.

Si continua poi il 27 Giugno 2024 di nuovo in Lombardia, con le seguenti simulazioni di incidente rilevante in uno stabilimento industriale:

  • Alle ore 9:00, nello stabilimento Mariani s.r.l. a Lodi;
  • Alle ore 10:00, nello stabilimento Autotrasporti Corsini a Tavazzano con Villavesco (LO);
  • Alle ore 11:00, nello stabilimento Nord Chemical Products a Guardamiglio (LO);
  • Alle ore 12:00, nello stabilimento Number 1 Logictics a Secugnago (LO).

Si concluderà, infine, sempre in Lombardia, il 3 Luglio 2024, con le ultime allerte per incidente industriale ai seguenti orari:

  • Alle ore 9:00, nello stabilimento Italmach Chemical Spa ad Arese (MI);
  • Alle ore 10:00, nello stabilimento Industriale Ese Srl ad Arluno (MI);
  • Alle ore 11:00, nello stabilimento Olon Spa a Rodano (MI);
  • Alle ore 12:00, nello stabilimento RAINOLDI S.R.L. a Levate (BG).

Allo stesso modo delle sperimentazioni effettuate nei mesi precedenti, anche queste nuove simulazioni prevedranno l’invio di un messaggio di test sui cellulari accesi e con connessione telefonica di coloro che si troveranno nelle aree in target.

In particolare, per quanto riguarda la simulazione di incidenti industriali rilevanti, il testo della notifica che riceveranno i cittadini nell’area interessata dal test sarà il seguente:

TEST TEST Messaggio di prova IT-alert. È in corso la SIMULAZIONE di un incidente in un impianto industriale nella zona in cui ti trovi. Per conoscere il messaggio che riceverai in caso di reale pericolo e per compilare il questionario vai su www.it-alert.gov.it TEST TEST

Di seguito, invece, si riporta il messaggio dedicato allo scenario di collasso di grandi dighe:

TEST TEST Messaggio di prova IT-alert. È in corso la SIMULAZIONE del collasso di una diga nella zona in cui ti trovi. Per conoscere il messaggio che riceverai in caso di reale pericolo e per compilare il questionario vai su www.it-alert.gov.it TEST TEST

Nei giorni dei test, direttamente dalla homepage del sito di IT-alert, sarà possibile accedere a una pagina di approfondimento dove sarà possibile visionare il testo del messaggio che i cittadini riceverebbero in caso di pericolo reale per quel determinato rischio, nonché le informazioni sul caso specifico.

Inoltre, sempre dalla homepage o dalla pagina di approfondimento, sarà possibile raggiungere il questionario che, come per i precedenti test, tutti coloro che si troveranno nei territori coinvolti saranno invitati a compilare per contribuire a implementare il sistema.

Come funzionano i messaggi di IT-alert

Il messaggio che viene inviato con il sistema IT-alert è accompagnato da un suono di allarme ad alto volume, seguito in alcuni casi anche da una sintesi vocale che ripete quanto scritto, sia in italiano che in inglese.

Si ricorda che per ricevere i messaggi IT-alert, anche quelli di test, non è necessario compiere alcuna azione o scaricare alcuna app.

Anche nel caso in cui la voce IT-alert (presente nei vari dispositivi nella sezione avvisi di emergenza) dovesse essere disattivata, i messaggi sia durante i test sia quando il sistema è operativo arriveranno ugualmente sui dispositivi poiché viene utilizzato il livello massimo di azione per l’invio.

Se sono spenti o privi di campo, i dispositivi non ricevono i messaggi del sistema, mentre se la suoneria è impostata in modalità silenziosa potrebbero non suonare.

La notifica del messaggio IT-alert sui dispositivi dipende anche dal modello di cellulare o smartphone, dal sistema operativo e della versione installata. In alcuni casi, infatti, può comportare problemi nella ricezione dei messaggi l’utilizzo di una vecchia versione del sistema operativo.

I test dei mesi scorsi hanno rilevato che anche i telefoni di vecchia generazione e non smartphone ricevono la notifica IT-alert.

Il sistema IT-alert funziona grazie alla tecnologia cell broadcast, letteralmente “trasmissione tramite celle”, che consente di inviare messaggi a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, capaci di delimitare un’area il più possibile corrispondente a quella interessata. Le notifiche arrivano anche in casi di campo limitato o in casi di saturazione della banda telefonica, senza alcuna ripercussione sui livelli di privacy impostati.

Questa tecnologia consente infatti di mandare messaggi in modo unidirezionale, senza la possibilità per gli operatori telefonici di ricevere risposte e sapere con certezza i cellulari che sono stati effettivamente raggiunti: chi invia l’informazione non detiene alcun dato in merito ai dispositivi, neppure il numero di telefono.

Il servizio è basato sul cosiddetto “accampamento” dei telefoni nel raggio di copertura delle antenne che vengono attivate: al momento dell’invio della notifica, tutti i dispositivi accesi e con connessione telefonica agganciati alle antenne selezionate riceveranno il messaggio.

IT-alert va ad integrare le modalità di informazione e comunicazione già previste per informare la popolazione: IT-alert non sostituisce tutti gli altri strumenti di informazione d’emergenza, anche e soprattutto a livello locale, ma vi si affianca, nella convinzione che una comunicazione inclusiva e rivolta a tutti non possa che essere multicanale.

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