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WINDTRE: rimossa la clausola ISTAT sui nuovi contratti dal 17 Giugno 2024

A partire dal 17 Giugno 2024, nei nuovi contratti di rete mobile e di rete fissa, WINDTRE ha rimosso la clausola ISTAT, relativa all’adeguamento dei prezzi in base all’inflazione, che da Gennaio 2024 avrebbe potuto permettere all’operatore di aumentare i prezzi senza concedere il diritto di recesso.

Come già raccontato da MondoMobileWeb, a partire da metà Novembre 2022nelle nuove attivazioni delle offerte WINDTRE sia di rete mobile che di rete fissa è stata inserita una nuova clausola sull’adeguamento dei prezzi in base all’inflazione, la quale avrebbe permesso all’operatore, a partire da Gennaio 2024di aumentare i prezzi ai clienti in caso di aumento dell’indice dei costi al consumo di ISTAT.

In particolare, il meccanismo di indicizzazione dei prezzi all’inflazione era stato inserito dall’operatore nelle Condizioni Generali di Contratto, sia di rete fissa che di rete mobile, sottoscritte dai nuovi clienti dal 21 Novembre 2022, oltre che nei dettagli di tutte le offerte presenti sul sito ufficiale.

La cosiddetta clausola ISTAT di WINDTRE era stata inserita a partire dal 13 Gennaio 2023 anche per alcuni già clienti mobile tramite la rimodulazione comunicata dal 24 Novembre 2022, e poi anche con la rimodulazione entrata in vigore dal 16 Marzo 2023 per altri clienti mobile. In questo caso, i già clienti avevano potuto esercitare il recesso senza costi per rifiutare l’applicazione della clausola.

Inoltre, dal 21 Novembre 2022, anche per i già clienti WINDTRE che effettuano il cambio offerta, era prevista l’applicazione della nuova clausola ISTAT.

Tuttavia, il 15 Dicembre 2023, l’AGCOM ha comunicato di aver approvato, con la delibera 307/23/CONS, il nuovo regolamento che disciplina i contratti tra gli operatori di telefonia e i clienti finali, con cui vengono recepite le novità previste dal codice delle comunicazioni e viene inoltre introdotta una regolamentazione sulla possibilità per gli operatori di adeguare i prezzi delle offerte in base all’andamento dell’inflazione.

Uno dei provvedimenti adottati, ad esempio, è che l’applicazione dell’adeguamento non potrà avvenire, in prima applicazione, prima di 12 mesi dall’adesione contrattuale.

Inoltre, l’utilizzo di percentuali aggiuntive rispetto al dato dell’inflazione, come era previsto dalla clausola di WINDTRE, determinerà per il cliente la possibilità di recedere gratuitamente.

Come già raccontato da MondoMobileWeb, il nuovo regolamento approvato con la delibera 307/23/CONS è stato poi pubblicato il 3 Gennaio 2024.

Fino ad ora, nonostante la pubblicazione del nuovo regolamento dell’AGCOM, in questi mesi la nota della clausola sull’adeguamento dei prezzi di WINDTRE era rimasta presente sul sito e nella documentazione contrattuale.

In ogni caso, nonostante dovesse essere applicata a partire da Gennaio 2024, l’operatore non l’ha mai realmente utilizzata, dato che non era in linea con le nuove normative dell’AGCOM.

L’aggiornamento dei documenti WINDTRE senza la clausola ISTAT

Adesso, invece, dal 17 Giugno 2024WINDTRE ha quindi aggiornato le Condizioni Generali di Contratto sia per i servizi di telefonia fissa che per quelli di rete mobile, e in questo modo non viene più riportato l’Articolo dedicato alla cosiddetta clausola ISTAT sui prezzi indicizzati all’inflazione.

Allo stesso modo, anche nelle pagine delle offerte WINDTRE, sia di rete fissa che di rete mobile, così come nei documenti di Sintesi Contrattuale, non viene più indicata la clausola ISTAT.

Dunque, per le nuove attivazioni di linee mobili e fisse WINDTRE effettuate a partire dal 17 Giugno 2024, non è più prevista alcuna clausola di adeguamento dei prezzi in base all’inflazionecome già fatto nei mesi scorsi anche da TIM (che ha poi ufficializzato la rinuncia alla clausola solo lo scorso 5 Giugno 2024). Lo stesso dovrebbe valere anche in caso di cambio offerta effettuato dai già clienti dell’operatore.

Per quanto riguarda invece i già clienti WINDTRE che in questi anni hanno sottoscritto un contratto che prevedeva la clausola ISTAT, non è escluso che anche in questo caso venga annunciata la rimozione della clausola.

In ogni caso, la clausola di WINDTRE non rispettava la normativa approvata con la delibera dell’AGCOM, per cui non era valida. Le disposizioni sui contratti indicizzati del Regolamento approvato dall’AGCOM si applicano infatti a tutti i contratti indipendentemente dal momento della stipula.

L’Autorità sottolineava dunque che eventuali clausole di adeguamento dei prezzi al consumo già comunicate e introdotte nei contratti devono considerarsi nulle in assenza della raccolta di un consenso esplicito, in opt in.

Si ricorda comunque che WINDTRE sta continuando ad effettuare modifiche unilaterali con aumenti di prezzo sia nella telefonia mobile che nella telefonia fissa, in questo caso con la possibilità di recesso come previsto dalla normativa vigente sulle rimodulazioni tariffarie.

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