Switch off 3G progressivo: WindTre dovrà supportare il passaggio al VoLTE ai propri MVNO

AGCOM autorizza la riconfigurazione di una portante in banda 2100 MHz dalla tecnologia 3G al 4G

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Venerdì 24 maggio 2024 l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha pubblicato la Delibera n. 112/24/CONS dove si sono conosciuti più dettagli riguardo il cronoprogramma dello spegnimento progressivo della rete 3G da parte dell’operatore di telecomunicazioni Wind Tre. L’Autorità ha accettato tutta l’operazione e ritenuto anche necessario che Wind Tre supporti i suoi operatori virtuali nell’attivazione della tecnologia VoLTE.

Come già raccontato in dettaglio da MondoMobileWeb, WindTre sta informando i suoi clienti, che utilizzano ancora un terminale 3G, sulla progressiva riduzione della rete 3G, che prevede in sintesi lo spegnimento della frequenza 2100 MHz e il mantenimento della banda 900 MHz almeno fino al 2025, salvo cambiamenti. Tale circostanza avverrà contemporaneamente all’accensione della stessa frequenza in tecnologia 4G.

Con lo spegnimento del 3G di Wind Tre, dedicato al potenziamento del servizio 4G e 5G, oltre ai clienti WindTre e Very Mobile, chiaramente verranno impattati anche gli altri operatori che si appoggiano alla sua rete, fra cui oltre ai virtuali (MVNO) ci sono anche Fastweb e Iliad Italia.

Per fare tutta questa operazione, l’azienda di telecomunicazione Wind Tre si è dovuto rivolgere all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) per chiedere l’autorizzazione alla riconfigurazione in neutralità tecnologica della seconda portante in banda 2100 Mhz dalla tecnologia UMTS (3G) alla tecnologia LTE (4G).

L’operatore WindTre il 16 marzo 2022 ha comunicato all’Autorità il proprio piano di dismissione della tecnologia 3G (tecnica trasmissiva UMTS).

Il piano illustrato dall’operatore prevede il refarming, su base progressiva, delle frequenze 2100 MHz e 900 MHz utilizzate per il servizio UMTS, secondo il seguente calendario di massima:

  1. Refarming in LTE di una prima portante UMTS 2100: la portante LTE in banda 2100 passa da 10 MHz a 15 MHz. Il refarming della prima portante UMTS 2100 riduce la capacità complessiva della rete 3G, ma non la copertura visto che questa continuerà ad essere offerta, senza variazione, attraverso le portanti UMTS 2100 ed UMTS 900 ancora attive;
  2. Refarming in LTE della seconda ed ultima portante UMTS 2100: la portante LTE in banda 2100 passa da 15 MHz a 20 MHz. Il refarming della seconda portante a 2100 MHz porta una leggera variazione della copertura del servizio 3G, in quanto la banda a 900 MHz, pur presentando migliori caratteristiche propagative della banda a 2100MHz, non risulta installata su tutti gli impianti della rete WindTre, come invece avviene per il 2100 MHz.
  3. Refarming in 5G NR (New radio) dell’unica portante UMTS 900 previsto entro la fine del 2025, con lo spegnimento completo del 3G. Per i clienti che dovessero ancora disporre di terminali solo 3G o non abilitati al VoLTE, il servizio voce continuerà ad essere assicurato, comunque, tramite la rete 2G. In ogni caso WindTre ritiene che, a fine 2025, la quasi totalità dei clienti usufruirà del VoLTE, con eccezioni del tutto residuali.

Secondo il piano sopra indicato, il servizio UMTS è garantito sulle bande a 2100 MHz e 900 MHz e a partire dal 7 Giugno 2024 (come indicato di recente dall’operatore ai propri clienti) su quella a 900 MHz fino alla fine del 2025.

L’Autorità il 19 maggio 2022, con la delibera n. 148/22/CONS, ha autorizzato l’operatore Wind Tre ad attuare il punto 1 del piano sopra riportato, cioè ad eseguire il refarming di una portante in banda 2100 MHz da UMTS a LTE. Pertanto, attualmente il servizio UMTS viene erogato da Wind Tre utilizzando la restante portante in banda 2100 MHz e la portante a 900 MHz.

Il 9 giugno 2023, l’operatore WindTre ha richiesto l’autorizzazione per spegnere, a partire dalla fine di agosto 2023, la rimanente portante in banda 2100 MHz per eseguire il punto 2 del piano.

Per questo motivo, WindTre ha deciso di condurre, in quel periodo, una sperimentazione su alcune province d’Italia (come ad esempio Avellino, Benevento e Salerno) per misurare gli impatti sull’UMTS derivanti dallo spegnimento della seconda e ultima portante 2100 MHz, tenendo conto che l’erogazione dei servizi 3G continuerà con la sola portante 900 MHz.

La Direzione tutela dei consumatori dell’AGCOM ha avviato, quindi, i necessari approfondimenti istruttori al fine di verificare gli impatti sugli utenti dell’operatore WindTre e degli altri operativi attivi sulla medesima rete.

Nella documentazione si è scoperto che ci sono state alcune criticità evidenziate da Fastweb (principalmente riguardanti i suoi braccialetti elettronici 3G utilizzati dalle Forze di Polizia), che hanno portato a una serie di riunioni tecniche con alcuni attori coinvolti per trovare una soluzione condivisa ai problemi sollevati. Principalmente, la soluzione sarà quella di sostituire tali braccialetti elettronici con dei braccialetti con tecnologia 4G.

Inoltre, risulta evidente il rapido declino della percentuale di terminali 3G dopo il 2017, una tecnologia ormai divenuta obsoleta per la maggior parte dei consumatori.

Alla fine, si è osservato che la riduzione della capacità totale dovuta allo spegnimento dell’ultima portante 2100 MHz sulla rete 3G non dovrebbe causare significative criticità per gli utenti coinvolti riguardo al servizio voce, come evidenziato dalla sperimentazione.

La criticità maggiore si presenta, invece, per gli operatori virtuali che operano sulla rete WindTre e che non hanno il servizio VoLTE abilitato per i propri clienti finali.

È giusto precisare, secondo il documento pubblicato dall’Autorità (ecco il documento completo), che l’impatto in termini di potenziali disservizi è, pertanto, molto contenuto, considerando che riguarda circa lo 0,045% degli utenti finali di tutti gli operatori coinvolti.

La tecnologia VoLTE (Voice over LTE) consente di effettuare chiamate rimanendo su rete 4G, evitando lo “switch” verso reti 3G o 2G. In questo modo, il cliente guadagna una qualità vocale in alta definizione, ma anche la possibilità di continuare a navigare in internet durante le telefonate.

Per poter sfruttare il VoLTE è sempre necessario sincerarsi di avere uno smartphone 4G compatibile, in particolare per alcuni operatori fra quelli presenti in una lista di modelli certificati.

Per utilizzare il servizio è comunque necessario avere la rispettiva impostazione abilitata (solitamente denominata “Chiamate VoLTE” o “Voce e dati”) nei settaggi dello smartphone, oltre che essere sotto copertura 4G. In alcuni casi si potrebbe visualizzare sul display dello smartphone compatibile l’icona dedicata al VoLTE.

Se WindTre (tra cui anche il suo semivirtuale Very Mobile) e Fastweb hanno già abilitato il VoLTE, iliad Italia sta progressivamente abilitando il VoLTE sulla propria rete.

Attualmente gli altri operatori sotto rete Wind Tre, che non utilizzano il VoLTE sono Elimobile, Green ICN, China Mobile (CMLink), Intermatica, Netvalue e Spusu.

Alcuni tra questi operatori virtuali hanno evidenziato rallentamenti nell’accesso ai servizi VoLTE di WindTre oltre a difficoltà a ottenere dai produttori i necessari aggiornamenti del firmware dei terminali.

Per questo motivo, l’Autorità ha ritenuto opportuno che l’azienda di telecomunicazioni Wind Tre supporti i propri MVNO nel passaggio al VoLTE prima del completo switch off del 3G, pianificato per il 2025.

In conclusione, nella riunione del Consiglio dell’AGCOM del 30 aprile 2024 è stata emessa la Delibera n. 112/24/CONS, pubblicata venerdì 24 maggio 2024, dove l’operatore WindTre è stato autorizzato alla riconfigurazione in neutralità tecnologica di una portante in banda 2100 MHz dalla tecnologia UMTS (3G) alla tecnologia LTE (4G) secondo le modalità tecniche e le tempistiche riportate nel documento della stessa Delibera.

L’Autorità, alla luce di quanto sopra, tenuto conto del contenuto impatto sugli utenti finali, considerata la necessità di garantire un corretto assetto concorrenziale laddove Tim e Vodafone hanno da tempo dismesso il 3G liberando frequenze a favore del 4G e del 5G, e considerati i benefici che sicuramente potranno avere gli utenti 4G e 5G dall’attività di refarming, reputa che l’istanza presentata da Wind Tre per la riconfigurazione in neutralità tecnologica della seconda portante UMTS 2100 MHz possa essere accolta.

L’Autorità ritiene, tuttavia opportuno che gli utenti che utilizzano terminali 3G siano informati in quanto, anche se non disserviti, potranno sperimentare una riduzione della velocità di navigazione.

A tale riguardo si ritiene opportuno che gli operatori interessati prevedano una preventiva comunicazione di carattere generale sul proprio sito e presso i punti vendita (che sarà di interesse per gli utenti che utilizzano terminali 3G), oltre che una informativa al customer care.

Si ritiene, inoltre, opportuna una specifica preventiva comunicazione, tramite SMS ed email, agli utenti che saranno potenzialmente interessati da veri e propri disservizi.

L’Autorità ritiene inoltre necessario che gli operatori MNO e MVNO interessati procedano, laddove richiesta dagli utenti, alla sostituzione, a titolo non oneroso, delle SIM non abilitate al 4G.

È giusto ricordare che il presente atto può essere impugnato davanti al TAR del Lazio entro 60 giorni dalla notifica dello stesso.

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