Nei prossimi giorni riprenderanno le attività di test di IT-alert, il nuovo sistema nazionale di allarme pubblico di cui si sta dotando l’Italia grazie alla tecnologia cell broadcast, in particolare con una nuova sperimentazione che verrà effettuata in alcuni comuni della Sardegna il 15 Maggio 2024, con cui verrà simulato un maremoto generato da sisma.
Il Dipartimento della Protezione Civile, che si occupa di gestire il sistema di allarme pubblico, lo ha annunciato nella giornata di ieri, 10 Maggio 2024.
Si tratta del primo test su alcuni rischi specifici dopo l’entrata in funzione del sistema in alcuni casi e il relativo prolungamento della sperimentazione per alcune tipologie di rischio, fra cui proprio il maremoto generato da sisma.
Infatti, come già raccontato da MondoMobileWeb, dopo i vari test svolti sui territori il sistema di allarme IT-alert è entrato ufficialmente in funzione il 13 Febbraio 2024, divenendo operativo, in particolare, per quattro tipologie di rischio: collasso di una grande diga, incidenti rilevanti in stabilimenti industriali, incidenti nucleari o situazioni di emergenza radiologica e attività vulcanica nelle aree dei Campi Flegrei, del Vesuvio e dell’Isola di Vulcano.
Per i restanti scenari previsti dalla Direttiva del 7 Febbraio 2023 del Ministro della Protezione Civile e delle Politiche del Mare, ovvero maremoto generato da un sisma, attività vulcanica dello Stromboli e precipitazioni intense, lo scorso 8 Febbraio 2024, è stata invece stabilita la proroga di 1 anno del periodo di sperimentazione, che quindi continuerà all’incirca fino al 12 Febbraio 2025.
Questo poiché si è reso necessario un supplemento di analisi e verifiche che richiedono il prolungamento della fase di sperimentazione.
Dunque, per questi scenari saranno effettuati dei test, con messaggi declinati in base al rischio specifico e all’area interessata, con l’obiettivo di verificare la funzionalità del sistema e continuare a diffondere tra la popolazione la conoscenza di IT-alert.
Si ricorda comunque che, per ottimizzare l’operatività del sistema, è previsto l’invio di periodici messaggi di test sia per i rischi per cui IT-alert è già operativo sia per quelli che rimangono ancora in fase di sperimentazione.
Nel dettaglio, il nuovo test di IT-alert che coinvolgerà la Sardegna si svolgerà il 15 Maggio 2024 dalle ore 11:00, e come già accennato verrà simulato un maremoto generato da sisma.
In particolare, le aree interessate in cui sarà inviato il messaggio di test saranno i comuni di Orosei, Siniscola e Posada, tutti in provincia di Nuoro.
Come di consueto, il messaggio di test arriverà sui cellulari accesi e con connessione telefonica di coloro che si troveranno nelle aree target.
Ecco il testo della notifica che la popolazione riceverà il 15 Maggio 2024 dalle 11:00 nei comuni di Orosei, Siniscola e Posada:
TEST TEST Messaggio di prova IT-alert. È in corso la SIMULAZIONE di un maremoto generato da sisma nella zona in cui ti trovi. Per conoscere il messaggio che riceverai in caso di reale pericolo e per compilare il questionario vai su www.it-alert.gov.it TEST TEST
Il messaggio che viene inviato con il sistema IT-alert è accompagnato da un suono di allarme ad alto volume, seguito in alcuni casi anche da una sintesi vocale che ripete quanto scritto, sia in italiano che in inglese.
Nel giorno del test, dall’homepage del sito di IT-alert si accederà a una pagina dedicata dove sarà possibile visionare il testo del messaggio che arriverebbe in caso di pericolo reale di maremoto e il link al questionario che i cittadini nei territori coinvolti sono invitati a compilare, anche qualora non dovessero ricevere alcuna notifica.
In ogni caso, viene specificato che la data del test potrebbe subire variazioni nel caso in cui il sistema di Protezione Civile regionale si dovesse trovare impegnato in attività per eventuali allerte meteo-idro in atto o per situazioni di emergenza.
Si ricorda che per ricevere i messaggi IT-alert, anche quelli di test, non è necessario compiere alcuna azione o scaricare alcuna app.
Anche nel caso in cui la voce IT-alert (presente nei vari dispositivi nella sezione avvisi di emergenza) dovesse essere disattivata, i messaggi sia durante i test sia quando il sistema è operativo arriveranno ugualmente sui dispositivi poiché viene utilizzato il livello massimo di azione per l’invio.
Se sono spenti o privi di campo, i dispositivi non ricevono i messaggi del sistema, mentre se la suoneria è impostata in modalità silenziosa potrebbero non suonare.
La notifica del messaggio IT-alert sui dispositivi dipende anche dal modello di cellulare o smartphone, dal sistema operativo e della versione installata. In alcuni casi, infatti, può comportare problemi nella ricezione dei messaggi l’utilizzo di una vecchia versione del sistema operativo.
I test dei mesi scorsi hanno rilevato che anche i telefoni di vecchia generazione e non smartphone ricevono la notifica IT-alert.
Il sistema IT-alert funziona grazie alla tecnologia cell broadcast, letteralmente “trasmissione tramite celle”, che consente di inviare messaggi a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, capaci di delimitare un’area il più possibile corrispondente a quella interessata. Le notifiche arrivano anche in casi di campo limitato o in casi di saturazione della banda telefonica, senza alcuna ripercussione sui livelli di privacy impostati.
Questa tecnologia consente infatti di mandare messaggi in modo unidirezionale, senza la possibilità per gli operatori telefonici di ricevere risposte e sapere con certezza i cellulari che sono stati effettivamente raggiunti: chi invia l’informazione non detiene alcun dato in merito ai dispositivi, neppure il numero di telefono.
Il servizio è basato sul cosiddetto “accampamento” dei telefoni nel raggio di copertura delle antenne che vengono attivate: al momento dell’invio della notifica, tutti i dispositivi accesi e con connessione telefonica agganciati alle antenne selezionate riceveranno il messaggio.
IT-alert va ad integrare le modalità di informazione e comunicazione già previste per informare la popolazione: IT-alert non sostituisce tutti gli altri strumenti di informazione d’emergenza, anche e soprattutto a livello locale, ma vi si affianca, nella convinzione che una comunicazione inclusiva e rivolta a tutti non possa che essere multicanale.
Come indicato sul sito del sistema di allarme, per maremoto generato da sisma si intende una serie di onde marine prodotte dal rapido spostamento di una grande massa d’acqua originata da un forte terremoto con epicentro in mare o vicino alla costa.
Per le coste italiane, in base alla severità stimata del maremoto, il Sistema d’Allertamento nazionale per i Maremoti generati da sisma (SiAM) prevede due livelli di allerta, arancione e rosso.
Le zone costiere da evacuare in caso di allerta arancione o rossa sono definite nelle mappe di inondazione elaborate da ISPRA, in cui al livello di allerta arancione è associata la zona di allertamento 1 mentre al livello di allerta rosso è associata la zona di allertamento 2.
In caso di reale pericolo per un maremoto generato da sisma, l’invio del messaggio IT-alert interesserebbe la zona di allertamento 2 e verrebbe diramato in caso di allerta rossa e arancione e in caso di revoca, ovvero quando l’evento sismico valutato come potenzialmente generatore di maremoto non abbia dato realmente luogo all’evento.
Viene comunque evidenziato che potrebbero esserci dispositivi presenti in zone interessate dall’emergenza che non riceveranno il messaggio, anche se accesi e con connessione telefonica.
Ciò è dovuto a uno dei limiti della tecnologia cell broadcast, quello dell’impossibilità di sovrapporre perfettamente l’area che si stima come potenzialmente interessata dall’emergenza con l’area coperta dalle antenne degli operatori di telefonia che vengono utilizzate per l’invio dei messaggi.
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