TIM, a rischio lavoratori call center in appalto: i Sindacati annunciano sciopero nazionale
Il prossimo 18 Marzo 2024 si preannuncia una giornata di sciopero nazionale nei call center di TIM gestiti da aziende in appalto, proclamata ufficialmente il 4 Marzo 2024 dalle Segreterie Nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil.
Secondo quanto dichiarato dai Sindacati, la decisione di incrociare le braccia è motivata principalmente da una serie di preoccupazioni riguardanti il calo dei volumi di lavoro, ritenuto ingiustificato dalle Organizzazioni Sindacali, che ha impattato, nello specifico, quattro aziende operanti in appalto per le attività di gestione clienti di TIM, coinvolgendo oltre 5000 addetti.
Per i Sindacati, in particolare, vi è il rischio della perdita del lavoro per circa 1500 persone, con stime che suggeriscono che gli esuberi potrebbero raggiungere i 2000 entro la fine del 2024. Dato che emerge, come spiegato da Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, dallo scarto tra le richieste di ammortizzatori sociali già formalizzate e quelle che saranno presentate nei prossimi giorni.
A partecipare allo sciopero, saranno i lavoratori e le lavoratrici operanti su tutte le attività di customer care di TIM, coinvolgendo le aziende Abramo CC in AS, con sedi a Montalto Uffugo, Catanzaro, Crotone e Palermo, Ennova, con sedi a Pomezia, Crotone e Cagliari, Gruppo Distribuzione, con sedi a Roma, Matera e Palermo, e Konecta, con sedi a Livorno, Rende, Palermo e Olbia.
Nella stessa data del 4 Marzo 2024, i Sindacati del settore Tlc hanno anche richiesto un incontro urgente con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), per individuare soluzioni a sostegno del settore e prevenire impatti occupazionali significativi.
Per le Organizzazioni Sindacali, infatti, vi è in atto un costante peggioramento delle condizioni delle varie vertenze in corso su aziende operanti in ambito call center in outsourcing.
In particolare, hanno fatto sapere Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, in Abramo CC in AS, per il mese di Marzo 2024, è stata effettuata una pianificazione dell’ammortizzatore sociale di circa il 60%, mentre Callmat ha avviato formalmente la richiesta di ammortizzatore sociale, in attesa di convocazione presso il Ministero del Lavoro, con percentuali di cassa integrazione a partire dal 30%, prevedendone l’innalzamento nei mesi futuri.
In Ennova e Konecta, invece, dopo l’annuncio dei cali di volumi sulle varie attività gestite per conto di TIM, la riduzione di attività è gestita con l’utilizzo di istituti contrattuali che, tuttavia, terminando a breve secondo i Sindacati, costringeranno anche queste due aziende ad avviare la richiesta di accesso agli ammortizzatori sociali.
Le Organizzazioni Sindacali hanno lamentato anche la mancanza di chiarimenti riguardo alla proroga delle attività contrattuali, poiché nonostante le rassicurazioni politiche, a detta dei Sindacati i commissari straordinari non hanno ancora fornito alcuna informazione in merito.
Le Segreterie Nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno quindi sollecitato l’intervento delle istituzioni nazionali e locali, nonché delle committenze e delle stesse aziende di outsourcing, per garantire una piena tutela occupazionale.
In assenza di soluzioni positive, i Sindacati hanno annunciato la possibilità di ulteriori mobilitazioni, oltre allo sciopero su base nazionale già proclamato per il 18 Marzo 2024, con altre iniziative anche territoriali ed aziendali da svolgersi tra i mesi di Marzo e Aprile 2024.
La situazione nei call center in appalto di TIM è stata al centro dell’attenzione delle Organizzazioni Sindacali del settore Tlc già nelle scorse settimane. Il 22 Febbraio 2024, in particolare, si era già svolto un primo incontro tecnico con il MIMIT, dal quale è emerso, in particolare, che i fondi destinati alla cassa in deroga dei call center sono insufficienti per fronteggiare la crisi in corso.
Durante l’incontro, i Sindacati hanno evidenziato varie problematiche, derivanti dalla transizione del mercato tutelato al mercato libero, i cali di volumi reali, le delocalizzazioni e l’introduzione di sistemi di Intelligenza Artificiale.
È stato inoltre sottolineato come, secondo le Organizzazioni Sindacali, i bandi di gara indetti dalla Pubblica Amministrazione vengano gestiti con la logica del massimo ribasso, spesso senza l’applicazione del CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) Telecomunicazioni, generando un effetto negativo che porta alla ricerca del risparmio sui costi del lavoro.
Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno ribadito l’importanza di ottenere risorse immediate per gestire il sovradimensionamento, la riqualificazione professionale e la riconversione del settore, oltre a strumenti a lungo termine per accompagnarne il processo di trasformazione.
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