IT-alert operativo dal 13 Febbraio 2024: ecco in quali casi. Ancora test per altri scenari
A partire da domani, 13 Febbraio 2024, entra ufficialmente in funzione IT-alert, il nuovo sistema nazionale di allarme pubblico di cui si sta dotando l’Italia grazie alla tecnologia cell broadcast, che dopo i vari test svolti sui territori diventa operativo per quattro tipologie di rischio, mentre per gli altri rischi previsti dalla normativa proseguirà ancora la sperimentazione.
Lo ha annunciato nella giornata di oggi, 12 Febbraio 2024, il Dipartimento della Protezione Civile, che si occupa di gestire il sistema di allarme pubblico.
Il nuovo sistema di allarme pubblico italiano è previsto dalla Direttiva UE 2018/1972 del Parlamento e del Consiglio Europeo dell’11 Dicembre 2018, che ha istituito il codice europeo delle comunicazioni elettroniche in caso di gravi emergenze e catastrofi imminenti.
Dal 1° Ottobre 2020, da quando è iniziata la fase sperimentale di IT-alert, è previsto che ogni operatore di rete mobile mantenga in funzione presso di sé apparati tecnologici (cell broadcast centre) per la ricezione e il trasferimento di messaggi a tutti i cellulari presenti nelle aree target.
In Italia, al momento, la Direttiva del 7 Febbraio 2023 del Ministro della protezione civile e delle politiche del mare prevede, nell’ambito delle competenze del Servizio nazionale della protezione civile, 6 casi per i quali potrà essere impiegato IT-alert al termine della sperimentazione:
- maremoto generato da un sisma;
- collasso di una grande diga;
- attività vulcanica, relativamente ai vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli;
- incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica;
- incidenti rilevanti in stabilimenti soggetti al decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105 (Direttiva Seveso);
- precipitazioni intense.
La Direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 23 Ottobre 2020, aggiornata dalla Direttiva del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare del 7 Febbraio 2023, ha disciplinato l’utilizzo del sistema di allarme pubblico IT-Alert con riferimento agli eventi di protezione civile e ha previsto un’estensione del periodo di sperimentazione fino al 12 febbraio 2024.
Come già raccontato da MondoMobileWeb, le sperimentazioni sul territorio, che hanno coinvolto tutte le regioni italiane, sono cominciate da fine Giugno 2023, per poi proseguire fino a fine 2023, mentre gli ultimi test, su alcune aree limitate, sono stati effettuati fino a inizio Febbraio 2024.
Dunque, concluso il periodo previsto dalla normativa per le sperimentazioni, da domani, 13 Febbraio 2024, il sistema di allarme pubblico IT-alert entrerà ufficialmente in funzione.
Tuttavia, la Protezione Civile ha annunciato che IT-alert diventa operativo solo per alcune delle tipologie di rischio previste dalla normativa.
La decisione sulla messa in operatività del sistema per i differenti scenari, concordata tra Stato, Regioni ed Enti locali, è stata presa con la Conferenza Unificata, nella seduta dell’8 Febbraio 2024, tenendo conto anche degli esiti dei confronti previsti.
In questo modo, è stato stabilito che dal 13 Febbraio 2024 il sistema IT-alert potrà essere utilizzato esclusivamente in caso di gravi emergenze o catastrofi imminenti o in corso relative a:
- Collasso di una grande diga;
- Incidenti rilevanti in stabilimenti industriali;
- Incidenti nucleari o situazioni di emergenza radiologica;
- Attività vulcanica nelle aree dei Campi Flegrei, del Vesuvio e all’isola di Vulcano.
Il messaggio IT-alert, una volta trasmesso, viene ricevuto da chiunque si trovi nella zona interessata dall’emergenza e abbia un telefono cellulare acceso e agganciato alle celle telefoniche.
Dunque, ricevere un messaggio di allarme IT-alert relativo a uno di questi scenari indica che ci si trova in una situazione di potenziale pericolo rispetto a un’emergenza imminente o già in corso e quali sono le prime azioni da compiere per minimizzare la propria esposizione al pericolo, come restare al chiuso o allontanarsi dai corsi d’acqua o evacuare la zona, ad esempio.
Fabrizio Curcio, Capo del Dipartimento della Protezione Civile, ha dichiarato:
Informare tempestivamente la popolazione in caso di una situazione di potenziale pericolo è fondamentale e, grazie a IT-alert, la Protezione Civile ha ora uno strumento in più per arrivare rapidamente ai cittadini.
Ricordiamoci però che in emergenza è altrettanto cruciale sapere cosa fare e cosa non fare cioè, in breve, farsi trovare preparati se si riceve una notifica di allarme.
Ecco perché è sempre utile informarsi fin da subito sulle buone pratiche di protezione civile, perché sono la prevenzione e i corretti comportamenti che salvano le vite.
La Protezione Civile specifica che sul sito “Io Non Rischio” è possibile scoprire cosa è utile sapere e cosa fare rispetto alle diverse tipologie di rischio.
In quali casi le sperimentazioni continueranno per un altro anno
Come già accennato, dal 13 Febbraio 2024 il sistema IT-alert non sarà ancora operativo per tutti gli scenari previsti dalla normativa.
Infatti, con la decisione presa lo scorso 8 Febbraio 2024, è stata stabilita la proroga di 1 anno, quindi all’incirca fino al 12 Febbraio 2025, del periodo di sperimentazione per i seguenti scenari:
- Maremoto generato da un sisma;
- Attività vulcanica dello Stromboli;
- Precipitazioni intense.
Questo poiché si è reso necessario un supplemento di analisi e verifiche che richiedono il prolungamento della fase di sperimentazione per un altro anno.
Anche per questi scenari saranno effettuati dei test, con messaggi declinati in base al rischio specifico e all’area interessata, con l’obiettivo di verificare la funzionalità del sistema e continuare a diffondere tra la popolazione la conoscenza di IT-alert.
La Protezione Civile ricorda inoltre che, per ottimizzare l’operatività del sistema, è previsto l’invio di periodici messaggi di test, sia per i rischi per cui IT-alert diventa operativo sia per quelli che rimarranno ancora in fase di sperimentazione.
Dunque, chi dovesse ricevere un messaggio IT-alert che inizia con la parola “TEST” non avrà nulla da temere: si tratterà semplicemente di verifiche di funzionalità del sistema, con la duplice funzione di assicurarne il corretto funzionamento in caso di reale emergenza e, allo stesso tempo, di tenere alta l’attenzione sui rischi possibili sul territorio e aumentare la consapevolezza dei cittadini.
Ulteriori informazioni su IT-alert e la tecnologia utilizzata
In questa fase di prima operatività del sistema, è il Dipartimento della Protezione Civile che provvede all’invio dei messaggi IT-alert ma, in prospettiva, come prevede la Direttiva del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare del 7 Febbraio 2023, tutte le componenti del Servizio nazionale di protezione civile potranno utilizzare direttamente IT-alert.
Il messaggio che viene inviato con il sistema IT-alert è accompagnato da un suono di allarme ad alto volume, seguito in alcuni casi anche da una sintesi vocale che ripete quanto scritto, sia in italiano che in inglese.
Da domani, il messaggio IT-alert inviato in caso di emergenza, oltre ad emettere un suono di allarme, nel testo indicherà il mittente, il motivo per cui è stato inviato e le azioni raccomandate con urgenza.
Per ricevere i messaggi IT-alert, anche quelli di test, non è necessario compiere alcuna azione o scaricare alcuna app.
Anche nel caso in cui la voce IT-alert (presente nei vari dispositivi nella sezione avvisi di emergenza) dovesse essere disattivata, i messaggi sia durante i test sia quando il sistema sarà operativo arriveranno ugualmente sui dispositivi poiché viene utilizzato il livello massimo di azione per l’invio.
Se sono spenti o privi di campo, i dispositivi non ricevono i messaggi del sistema, mentre se la suoneria è impostata in modalità silenziosa potrebbero non suonare.
La notifica del messaggio IT-alert sui dispositivi dipende anche dal modello di cellulare o smartphone, dal sistema operativo e della versione installata. In alcuni casi, infatti, può comportare problemi nella ricezione dei messaggi l’utilizzo di una vecchia versione del sistema operativo.
I test hanno rilevato che anche i telefoni di vecchia generazione e non smartphone ricevono la notifica IT-alert.
Il sistema IT-alert funziona grazie alla tecnologia cell broadcast, letteralmente “trasmissione tramite celle”, che consente di inviare messaggi a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, capaci di delimitare un’area il più possibile corrispondente a quella interessata, le notifiche arrivano anche in casi di campo limitato o in casi di saturazione della banda telefonica, senza alcuna ripercussione sui livelli di privacy impostati.
Questa tecnologia consente infatti di mandare messaggi in modo unidirezionale, senza la possibilità per gli operatori telefonici di ricevere risposte e sapere con certezza i cellulari che sono stati effettivamente raggiunti: chi invia l’informazione non detiene alcun dato in merito ai dispositivi, neppure il numero di telefono.
Questo servizio è basato sul cosiddetto “accampamento” dei telefoni nel raggio di copertura delle antenne che vengono attivate: al momento dell’invio della notifica, tutti i dispositivi accesi e con connessione telefonica agganciati alle antenne selezionate riceveranno il messaggio.
Il sistema IT-alert va ad integrare le modalità di informazione e comunicazione già previste per informare la popolazione: IT-alert non sostituisce tutti gli altri strumenti di informazione d’emergenza, anche e soprattutto a livello locale, ma vi si affianca, nella convinzione che una comunicazione inclusiva e rivolta a tutti non possa che essere multicanale.
Unisciti al canale Telegram dedicato agli appassionati di telefonia e a chi vuole scoprire le migliori offerte per risparmiare. Clicca qui per entrare tramite il link di invito.
Per rimanere aggiornato sulle novità della telefonia seguici su Google News cliccando sulla stella, Telegram, Facebook, X e Instagram. Condividi le tue opinioni o esperienze nei commenti.