È stato pubblicato il Decreto del Capo del Dipartimento della Protezione Civile del 19 Gennaio 2024, con il quale sono state adottate le indicazioni operative che stabiliscono le modalità di utilizzo, da parte del Sistema di Protezione Civile, di IT-alert, il nuovo servizio di allarme pubblico nazionale di cui si sta dotando l’Italia.
È quanto annunciato ieri, 24 Gennaio 2024, sul sito ufficiale di IT-alert. Come si legge nella nota, la definizione delle indicazioni operative, ai sensi della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 Ottobre 2020 e successive modificazioni, rappresenta una tappa importate nel percorso verso l’operatività del nuovo servizio di allerta.
Il Dipartimento della Protezione Civile, in particolare, ha reso noto di starsi confrontando per una valutazione tecnica della fase di sperimentazione del sistema con gli enti territoriali coinvolti, gli operatori di telefonia e il settore della Commissione per la Previsione e la Prevenzione dei Grandi Rischi competente per la tipologia di rischio, proprio con l’obiettivo di rendere IT-alert operativo a tutti gli effetti.
Se dovessero emergere delle criticità per passare alla fase di operatività del servizio di allerta, il Dipartimento, d’intesa con la Conferenza Unificata, potrà prorogare il periodo di sperimentazione, anche solo per alcuni scenari di rischio.
Tornando alle indicazioni operative stabilite dal Decreto del Capo del Dipartimento della Protezione Civile pubblicato di recente, come spiegato sul sito di IT-alert, in particolare, queste sono finalizzate a definire l’utilizzo del sistema di allarme per i seguenti rischi:
Un altro rischio previsto è quello che riguarda le precipitazioni intense. In merito a questo scenario, tuttavia, la Protezione Civile ha specificato che le relative indicazioni operative sono ancora in corso di elaborazione, dovendo tenere conto della complessità dei fenomeni in questione e della loro evoluzione, che a detta del Dipartimento richiedono ulteriori approfondimenti tecnici e procedurali.
Sono state anche elaborate, in ogni caso, delle indicazioni operative per la definizione del profilo italiano del “Common Alerting Protocol“ (CAP), che nel rispetto degli standard internazionali, allineino il protocollo che consente l’invio dei messaggi cell broadcast alle necessità del Servizio Nazionale della Protezione Civile.
Per ciascuno degli scenari di rischio previsti, dunque, sono state definite le modalità di utilizzo del sistema, il testo del messaggio da inviare alla popolazione e le modalità di invio del messaggio stesso, nonché le aree da allertare e i soggetti responsabili dell’invio delle notifiche.
Nel Decreto, infine, sono stati descritti anche i limiti connessi all’applicazione del sistema IT-alert, in generale e per ogni rischio specifico.
Come spiegato dalla Protezione Civile, infatti, il sistema di allarme pubblico risente di alcuni limiti, principalmente correlati all’incertezza connessa ai fenomeni naturali, alla conoscenza scientifica imperfetta e alle capacità tecnologiche disponibili.
Come già raccontato da MondoMobileWeb, il sistema di allarme IT-alert, che una volta implementato informerà la popolazione in caso di gravi emergenze grazie alla tecnologia cell broadcast, era già stato provato in tutte le Regioni e Province Autonome d’Italia, nel corso delle principali attività di test che si sono concluse il 13 Ottobre 2023.
Il 19 e il 20 Dicembre 2023, invece, si sono svolti degli ulteriori test, in quel caso coinvolgendo solo parte dei territori di alcune regioni e basandosi su due specifici scenari di rischio, ovvero il collasso di grandi dighe e gli incidenti rilevanti in stabilimenti industriali soggetti alla Direttiva Seveso.
Questa nuova fase di test, dedicata a rischi specifici e su porzioni ridotte di territorio, sta proseguendo anche in queste prime settimane del 2024, coinvolgendo dal 22 al 26 Gennaio 2024 alcuni territori di 12 regioni.
Oggi, 25 Gennaio 2024, è stato ad esempio il turno di alcuni comuni di Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Campania e Provincia Autonoma di Bolzano, con l’invio intorno alle ore 12:00 di un messaggio di test che ha simulato un allarme per un incidente industriale, nel caso delle prime due regioni, e per il crollo di una diga per le restanti due.
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