Portabilità del numero mobile (MNP) in Italia compie 22 anni: dagli inizi alle ultime novità
Nella giornata di oggi, 15 Gennaio 2024, la funzionalità che permette di effettuare la portabilità del numero mobile (MNP) compie 22 anni da quando è stata introdotta in Italia. In questi ultimi anni, sono state adottate alcune novità per migliorare la sicurezza del servizio offerto dagli operatori di telefonia mobile italiani.
Era dunque il 15 Gennaio 2002 quando, in seguito all’intesa tra l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) e gli operatori telefonici, in Italia è stato introdotto il servizio di portabilità del numero mobile, anche conosciuto con l’acronimo inglese MNP, che sta per “Mobile Number Portability”.
Quello che all’epoca era un innovativo servizio ha così consentito al consumatore di mantenere il proprio numero di telefono in caso di passaggio ad un altro operatore mobile.
Nella procedura di portabilità del numero mobile i protagonisti sono tre:
- Il consumatore o cliente: ovvero colui che decide di muovere la richiesta di portabilità da un gestore telefonico ad un altro (anche per più volte, dando vita alla nota pratica della “triangolazione“);
- L’operatore cedente o assegnatario: conosciuto anche come donating o donor;
- L’operatore ricevente o recipient: quello che solitamente necessita di una serie di dati e documenti per l’esecuzione della richiesta stessa, secondo quanto previsto dalle delibere AGCOM.
In Italia, il primo gestore che si dotò delle strutture di rete idonee per acquisire i numeri ceduti fu l’ex brand Wind (poi confluito in WINDTRE), mentre l’ultimo operatore ad attivare la portabilità in entrata fra quelli presenti all’epoca fu TIM. Ciò significa che, per un limitato periodo di tempo, TIM ha potuto cedere i propri numeri ai concorrenti senza, però, poterli acquisire.
In termini di tempo, le portabilità eseguite 22 anni fa erano molto lente e potevano richiedere intervalli di tempo abbastanza ampi, variabili da 1 a 6 mesi.
Già dal 2008, però, i tempi furono notevolmente accorciati fino a una ventina di giorni e, nel Dicembre dello stesso anno, l’AGCOM chiese agli operatori di ridurre ulteriormente le tempistiche a 3 giorni lavorativi, con un provvedimento che venne ufficializzato nel 2009 dopo un Consiglio di Stato.
Oggi la portabilità (MNP) è ormai alla portata di tutti e viene praticata da centinaia di clienti al giorno, che passano da un operatore all’altro alla ricerca delle tariffe più convenienti in termini di costi e bundle.
La perdita di importanza del prefisso e il fenomeno della triangolazione
Prima dell’avvento della MNP, si poteva facilmente risalire al gestore di rete utilizzato grazie al prefisso che precede il numero mobile (ad esempio, in Italia, 33x o 36x per TIM, 34x per Omnitel, ora Vodafone, e 32x per Wind).
Tuttavia, con la diffusione del servizio di portabilità, questo non fu più possibile e inoltre, con la delibera AGCOM 26/08/CIR, gli operatori mobili italiani furono costretti a mettere a disposizione una numerazione gratuita (ad esempio, 456 + proprio numero mobile) per conoscere l’attuale operatore di un dato numero mobile.
Quest’ultimo, si rivelò uno strumento utile a comprendere a chi era possibile telefonare o inviare SMS, in quanto ciascun operatore proponeva dei pacchetti più convenienti per effettuare chiamate o SMS verso i propri clienti (denominate dagli addetti ai lavori offerte on-net).
In questo modo, si venivano a creare delle communities composte da clienti dello stesso gestore, la cui comunicazione telefonica veniva incoraggiata da costi o bundle più vantaggiosi rispetto al contatto con clienti di operatori telefonici differenti.
Questi pacchetti e queste stringhe “scova gestore” esistono tuttora, ma oramai quasi tutti gli operatori propongono offerte principalmente con minuti e SMS sfruttabili verso qualsiasi numerazione fissa o mobile nazionale, a prescindere dall’operatore di appartenenza.
Per quanto riguarda la succitata pratica della triangolazione, si tratta di una modalità (tuttora esistente) consistente nel passaggio momentaneo ad altro operatore (anche solo per pochi giorni), accompagnato dal successivo rientro in quello di origine, per fruire dei benefici dedicati esclusivamente ai “nuovi” clienti.
Si tratta di un espediente che alcuni gestori telefonici non vedono di buon occhio e che per questo, prima di essere attuato, necessita di un controllo preventivo sui destinatari della promozione o offerta alla quale si vuole accedere.
In alcuni casi, infatti, determinate promozioni o offerte sono riservate ai clienti che provengono da specifici operatori e per questo vengono denominate dagli addetti ai lavori offerte Operator Attack (anche se l’entrata in vigore lo scorso 31 Dicembre 2023 della Legge annuale sulla Concorrenza potrebbe sancire lo stop o comunque la riduzione di questo tipo di offerte).
Le recenti novità introdotte per il processo di portabilità (MNP)
Come già accennato, nel corso di questi 22 anni l’AGCOM ha introdotto diverse novità per il processo di portabilità del numero mobile.
In particolare, come già raccontato in dettaglio da MondoMobileWeb, la più recente e corposa modifica della normativa sulle MNP è entrata in vigore a partire dal 14 Novembre 2022 (anche se alcuni operatori hanno anticipato le nuove misure al 7 Novembre 2022), grazie alle nuove procedure previste dalla delibera AGCOM 86/21/CIR, che ha modificato anche i processi di sostituzione della SIM e di cambio intestatario, con gli operatori di telefonia mobile che si sono dovuti adeguare di conseguenza.
Le nuove regole sono contenute nella delibera pubblicata dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni il 27 Luglio 2021 che, oltre ad introdurre dei nuovi meccanismi di prevenzione delle truffe con la sostituzione della SIM, ha modificato anche la delibera 147/11/CIR, dove erano contenute le norme che in precedenza regolavano la portabilità del numero mobile (MNP).
L’obiettivo principale di queste novità è di eliminare il fenomeno del furto dei dati personali in corrispondenza della cosiddetta truffa SIM Swap.
Per fare ciò, tra le principali modifiche al processo di MNP c’è quella che prevede che la portabilità del numero mobile verso un nuovo operatore può essere richiesta solo dall’intestatario del numero da portare, ossia da chi ha sottoscritto il contratto con il vecchio operatore.
Altra novità è quella con cui è stato imposto che la SIM del vecchio operatore associata al numero da portare debba essere funzionante. In questo modo, non è più possibile procedere con la richiesta di portabilità del numero mobile in caso di SIM guasta, smarrita o rubata.
In più, è stato introdotto l’obbligo di acquisire copia dall’originale del Codice Fiscale e della SIM del vecchio gestore. Essendo virtuale, in caso di eSIM non è prevista la copia della scheda.
A questo proposito, più di recente, il 4 Ottobre 2023 l’AGCOM ha annunciato di aver approvato l’utilizzo del Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), della Carta d’Identità Elettronica (CIE) o della Carta Nazionale dei Servizi (CNS) nell’ambito delle procedure di attivazione o cambio delle SIM, inclusa la portabilità, regolate dalla delibera 86/21/CONS.
In questo modo, l’identificazione dell’intestatario della SIM può avvenire digitalmente tramite SPID, CIE o CNS, senza necessità di utilizzare video o foto per validare i documenti di identità.
Le nuove regole sulla MNP prevedono anche che la richiesta di portabilità del numero mobile sia sempre verificata dal nuovo operatore tramite una procedura di validazione preventiva, stabilita dalla delibera AGCOM 86/21/CIR, in modo da verificare che la richiesta sia condivisa da chi sta utilizzando il numero oggetto della richiesta stessa.
In particolare, così come per i casi di sostituzione della SIM o di cambio intestatario, è previsto l’invio, sul numero da portare, di un SMS che contiene un codice OTP (One Time Password), che dovrà essere mostrato al rivenditore, o inserito nell’apposito campo di testo per gli acquisti online, per confermare la richiesta di portabilità e che la SIM è attiva e funzionante.
In questo modo, se viene effettuata una richiesta di portabilità indesiderata, il titolare della SIM può bloccare la MNP.
Le nuove regole valgono per tutti i canali di vendita, quindi anche per acquisti online, dove viene richiesto di caricare la documentazione richiesta.
Infine, con la delibera 86/21/CIR è previsto un flusso informativo costante nei confronti del cliente che richiede la portabilità del numero, che viene così avvisato nel momento dell’accettazione della richiesta da parte del vecchio operatore, all’avvenuto cambio di operatore e infine anche dell’avvenuto trasferimento del credito residuo, qualora sia stato richiesto.
Fra le altre novità introdotte negli ultimi anni, si segnala anche il decreto di attuazione della direttiva europea sul Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche, caratterizzato proprio da alcune novità sul processo di portabilità, focalizzate soprattutto sul garantire ai clienti il diritto di conservare i propri numeri e trasferirli per almeno un mese dalla data di risoluzione del contratto.
In pratica, dal 24 Dicembre 2021, nel caso di risoluzione del contratto da parte di un utente finale, bisogna comunque garantire la disponibilità o il trasferimento della numerazione per 30 giorni dalla data di risoluzione. Ciò significa che il consumatore dispone del diritto di riattivare la numerazione in questione presso un altro gestore.
Unisciti al canale Telegram dedicato agli appassionati di telefonia e a chi vuole scoprire le migliori offerte per risparmiare. Clicca qui per entrare tramite il link di invito.
Per rimanere aggiornato sulle novità della telefonia seguici su Google News cliccando sulla stella, Telegram, Facebook, X e Instagram. Condividi le tue opinioni o esperienze nei commenti.