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TIM Conference Call: per l’AD Labriola non ci saranno ritardi o blocchi su cessione NetCo

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L’AD Pietro Labriola ha presentato alla comunità finanziaria, tramite la consueta Conference Call del Gruppo TIM, i risultati finanziari del terzo trimestre 2023 dell’operatore, concentrandosi però in particolare sull’approvazione dell’offerta di KKR per la cessione della NetCo.

L’evento con cui è stato presentato l’aggiornamento trimestrale dei risultati di TIM si è tenuto alle ore 11:00 di ieri, 9 Novembre 2023.

L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di TIM, Pietro Labriola, insieme al Chief Financial Officer (CFO) Adrian Calaza, ha condotto la presentazione (ecco il documento completo aggiornato con le slide), con cui sono stati illustrati i risultati finanziari del Gruppo del terzo trimestre 2023, cioè fino al 30 Settembre 2023, approvati dal CDA dell’8 Novembre 2023.

Dunque, oltre all’aggiornamento sull’andamento del Gruppo nel terzo trimestre 2023, alla questione dell’aumento dei prezzi tramite le rimodulazioni applicate ai già clienti nel corso dei primi 9 mesi del 2023 e l’aggiornamento sul piano di dismissione delle cabine telefoniche, l’argomento principale trattato dal management del Gruppo è stata la cessione a KKR della NetCo.

Come già raccontato da MondoMobileWeb, lo scorso 5 Novembre 2023 il CdA di TIM ha approvato a maggioranza, con 11 voti favorevoli e 3 contrari, l’offerta di KKR nell’ambito della cessione a Optics BidCo, società controllata dal fondo di investimenti statunitense, della cosiddetta NetCo, ovvero della società di prossima costituzione presso la quale è prevista la concentrazione delle attività relative alla rete fissa di TIM, inclusa FiberCop.

L’offerta del fondo KKR, per la precisione, valorizzerà la rete fissa di TIM fino a 22 miliardi di euro, consentendo, per il Gruppo, una riduzione del debito di circa 14 miliardi di euro. Il closing dell’operazione è previsto entro l’estate del 2024.

Nel frattempo, il 6 Novembre 2023 TIM ha comunicato di aver sottoscritto, insieme a Optics BidCo, il transaction agreement relativo alla vendita della NetCo, che vede come ulteriore investitore nell’operazione guidata da KKR anche Azure Vista, società interamente controllata da Abu Dhabi Investment Authority.

Innanzitutto, nell’aprire la presentazione, l’AD Pietro Labriola ha affermato che lo scorso weekend il CdA del Gruppo TIM, nell’approvare l’offerta vincolante di KKR, ha preso una “decisione fondamentale”, che secondo il management dell’operatore non solo “risolverà in maniera strutturale il problema della leva finanziaria” presente da oltre 20 anni, ma consentirà anche di trasformare TIM in un Gruppo sostenibile, con un profilo normativo più leggero nel mercato italiano.

Labriola sottolinea che il piano di delayering presentato lo scorso anno era stato approvato all’unanimità da parte del CdA di TIM.

Nel corso della presentazione dei risultati finanziari del terzo trimestre del 2023, Labriola ha sottolineato che la guidance del 2023 è stata confermata, ricordando che si tratta del “secondo anno consecutivo che manteniamo le promesse fatte, cosa che non succedeva da anni”.

L’aggiornamento sul piano di delayering TIM con la cessione di NetCo

Dopo aver illustrato i risultati finanziari con l’andamento del Gruppo nel corso del terzo trimestre 2023, la presentazione si è concentrata sull’aggiornamento del piano di delayering di TIM in seguito alla decisione presa sulla NetCo.

A questo proposito, l’AD Labriola ha affermato che adesso il piano prevede due filoni separati, ossia la cessione di NetCo e la potenziale cessione di Sparkle.

In merito a NetCo, Labriola sottolinea che la decisione presa il 5 Novembre 2023 dal CdA è basata su diversi pareri legali indipendenti, i quali hanno evidenziato come la materia ricada nelle competenze esclusive del CdA.

Infatti, come ricorda l’AD, secondo il diritto italiano, non è possibile trasferire tale competenza agli azionisti, e su questa base la transazione è stata approvata.

A questo proposito, un primo contenzioso sulla questione è già stato promesso da Vivendi, uno dei principali azionisti di TIM, che il 6 Novembre 2023 ha dichiarato illegittima la decisione del CdA dell’operatore, sottolineando come quest’ultima abbia violato i diritti degli azionisti di TIM, minacciando azioni legali per contestare il via libera approvato dal Consiglio sulla vendita della rete di TIM a KKR.

In ogni caso, Pietro Labriola ha affermato che sulla tempistica per il closing, previsto nell’estate del 2024, non ci sono cambiamenti rispetto a quanto indicato in precedenza, in quanto non vede ostacoli all’approvazione.

Tuttavia, ci sono solo due condizioni sospensive, ossia l’Antitrust e il Golden Power, su cui l’AD di TIM ritiene che si gestibile il rischio di execution.

Labriola sottolinea il “significativo miglioramento dell’offerta KKR” durante il processo, visto che il valore della NetCo di TIM è aumentato di 3 miliardi di euro (da 15,8 miliardi di euro nella prima offerta non vincolante a 18,8 miliardi di euro nell’offerta vincolante). Questo miglioramento, inoltre, si è registrato nonostante il peggioramento delle condizioni macroeconomiche.

Per quanto riguarda Sparkle, inizialmente inclusa nella cessione della NetCo, adesso la possibile cessione del ramo d’azienda che si occupa dei cavi sottomarini internazionali viene gestita da TIM con un processo separato.

In merito all’offerta non vincolante su Sparkle, il Consiglio, avendola ritenuta non soddisfacente, ha dato mandato al CEO Labriola di verificare la possibilità di ricevere un’offerta vincolante a un valore più elevato una volta completata la due diligence, il cui termine è stato esteso fino al 5 Dicembre 2023.

A questo proposito, Pietro Labriola si dice fiducioso di ottenere un esito positivo per la cessione di Sparkle.

Come funzionerà il Master Service Agreement (MSA) fra ServiceCo di TIM e NetCo

Dopo aver ricordato i termini dell’offerta vincolante di KKR, e dopo aver illustrato le condizioni finanziarie in cui si troverà la ServiceCo (che include sia la business unit italiana che TIM Brasil) in seguito alla cessione di NetCo, l’AD Labriola ha illustrato come funzionerà il Master Service Agreement (MSA) che regolerà i rapporti commerciali fra ServiceCo e NetCo.

Labriola sottolinea innanzitutto che l’MSA genererà un impatto positivo rispetto a quanto previsto dal piano del Capital Market Day dello scorso anno.

Inoltre, l’AD precisa che si tratta di un accordo commerciale puro, non vincolante finanziariamente per la ServiceCo, in quanto non è contemplata una garanzia minima in termini di contributi o di volumi.

L’Amministratore Delegato del Gruppo TIM sottolinea che questo è un aspetto fondamentale per garantire che ServiceCo sia sostenibile nel futuro.

Nello specifico, la ServiceCo garantirà l’acquisizione di una minima quantità di certi servizi ingegneristici, ma al contempo fornirà a NetCo anche servizi cloud su base esclusiva.

Il Master Service Agreement prevede la clausola del miglior cliente su base non discriminatoria, sia per TIM sui servizi di NetCo, sia per NetCo sui servizi IT e Data Center di TIM.

In questo modo, in Italia TIM non sarà più verticalmente integrata, ma nonostante ciò la ServiceCo secondo l’AD sarà forte a livello finanziario, anche in Brasile.

Infine, Labriola ha sottolineato che, dopo la NetCo, la ServiceCo di TIM rimarrà l’operatore più infrastrutturato del mercato italiano, dato che possiederà e opererà la rete mobile abbinata allo spettro di frequenze a disposizione, avrà ancora la sua struttura di data center, la dorsale, la banda IP, trasporto e IRU, e tutto ciò secondo Labriola rappresenta un forte vantaggio competitivo.

Pietro Labriola ha chiuso la sua presentazione affermando che “ora che tutti gli ingredienti sono al posto giusto, costruiremo la nuova TIM: mettiamoci all’opera per realizzare il piano”.

L’AD di TIM e i legali sicuri della validità della decisione del CdA su NetCo

La questione della NetCo ha tenuto banco anche durante la sessione di domande e risposte con gli analisti finanziari a cui si è sottoposto il management di TIM.

In particolare, le domande si sono soffermate principalmente sulla questione legale dell’aver approvato l’offerta di KKR direttamente con decisione del CdA senza passare dall’Assemblea degli Azionisti.

A questo proposito, l’AD Labriola ha ribadito che “secondo il diritto italiano il conferimento di un’azienda in attività e la vendita delle azioni della società risultante è una tipica decisione da CdA, non esiste una norma di legge che afferma il contrario”.

Dunque, secondo l’Amministratore Delegato, si tratta di un aspetto che rientra nella sfera di competenza del CdA e non può essere delegato agli azionisti, indipendentemente dalle dimensioni della transazione.

L’unica eccezione, ricorda Labriola, è quando lo statuto della società richiede espressamente l’autorizzazione preventiva dell’Assemblea degli Azionisti, ma lo statuto di TIM non include tale clausola ne richiede tale autorizzazione.

Secondo l’AD di TIM, non si può nemmeno ipotizzare che la transazione modifica l’oggetto societario di TIM, quindi conseguente decisione dall’Assemblea straordinaria degli Azionisti.

Infatti, sulla base dell’analisti condotta dall’operatore con il supporto di “eminenti esperti legali”, ai quali è stato chiesto di fornire un parere indipendente e imparziale, Pietro Labriola ha sottolineato che tutti hanno concluso che l’oggetto societario di TIM rimarrà inalterato.

Inoltre l’Amministratore Delegato ricorda ancora una volta che questa transazione è l’esecuzione del piano di delayering approvato all’unanimità nel Luglio 2022, all’epoca con interazione con tutti gli investitori, ma né allora e nei mesi successi l’azienda ha ricevuto dei commenti negativi sulla strategia proposta.

Labriola ha affermato anche di essere disposto a spiegare agli azionisti che ritengono che il CdA non avesse il potere di approvare la transazione del perché si sbagliano, e se dovesse essere necessario l’AD si dice pronto a farlo in Tribunale, in quanto sicuro che le conclusioni del CdA saranno confermate.

In ogni caso, anche nello scenario peggiore l’Amministratore Delegato non prevede il rischio che la transazione venga bloccata o ritardata.

In seguito ad un’altra domanda sul possibile contenzioso legale, Labriola ha chiamato in causa Agostino Nuzzolo, legale di TIM.

Nuzzolo ha spiegato che per l’esecuzione della transazione con KKR non prevede eventi che la possano ritardare, a meno che TIM non dovesse ricevere un’ingiunzione cautelare dal Tribunale di Milano: in quel caso l’iter dovrebbe essere fermato.

Tuttavia, come riferito da Agostino Nuzzolo, per il momento TIM non ha ricevuto avvisi o notifiche, neanche prima della firma.

Il legale del Gruppo ha sottolineato che la decisione è arrivata in seguito ad una “profonda analisi tecnica e legale della rete”, sottolineando come TIM continuerà a possedere la parte strategica della rete fissa, oltre alla rete mobile, quindi senza cedere l’intera rete.

A questo proposito, Nuzzolo sottolinea che nello statuto di TIM non c’è scritto di dover avere il possesso della rete. Dunque, a livello legale l’azienda si dice fiduciosa che la visione sulla transazione possa essere confermata anche in Tribunale.

Il legale di TIM Agostino Nuzzolo ha poi risposto anche ad un’altra domanda, con cui è stato chiesto se il processo di vendita della NetCo possa essere fermato nel caso in cui fosse convocata un’Assemblea degli Azionisti con mozione di sfiducia.

Secondo quanto riferito da Nuzzolo, anche in tal caso non ci sarebbero effetti sull’esecuzione della transazione, perché l’accordo è stato sottoscritto ed è vincolante.

Il legale ha pertanto ribadito che solo in caso di pronuncia del Tribunale sul processo autorizzativo ci potrebbe essere il blocco della transazione.

I commenti di Labriola sulla questione del fair share

Oltre alla questione della cessione della NetCo, nel corso della Conference Call del Gruppo TIM del terzo trimestre del 2023 sono stati trattati anche altri temi, come ad esempio la questione del cosiddetto fair share.

In particolare, rispondendo ad una domanda in cui si chiedeva un opinione sulle parole di Ángel Vilá, COO dell’operatore spagnolo Telefonica, in merito alle problematiche sulla regolamentazione per gli operatori telco e la questione del fair share, l’AD di TIM Labriola ha affermato di aver sentito le parole di Vilà sul fair share, in particolare la considerazione “rivogliamo i nostri soldi”, e di non poter far altro che ripeterlo.

Su questo punto, Labriola ha fatto presente che se si ipotizza che tutti i clienti passino al 4K utilizzando schermi TV oltre i 50 pollici, il volume dei dati da trasportare aumenterebbe di 3 o 4 volte, quindi secondo l’AD insostenibile per tutti, come dichiarano anche altri operatori europei.

Per quanto riguarda la regolamentazione del mercato delle telecomunicazioni, a livello europeo, secondo Labriola, se si vuole un Europa digitale ci devono essere reti digitali, ossia 5G e FTTH, che richiedono però investimenti.

Labriola ha poi sottolineato che gli operatori telco non sono “enti caritatevoli”, e necessitano un ritorno sugli investimenti. Tuttavia, l’AD di TIM sostiene che alle attuali condizioni del mercato c’è il rischio di non avere un ritorno sugli investimenti.

Dunque, ciò che ha dichiarato Telefonica è condiviso dall’AD di TIM, che afferma che non è solo questione di fair share, ma anche di norme e regolamentazioni che attualmente riflettono il passato e non sono uguali per tutti (citando il caso degli OTT). TIM chiede quindi che ci siano regole simili in tutto il mercato europeo.

Progetti di digitalizzazione e novità in arrivo per il servizio clienti TIM

Infine, nell’ambito del piano di trasformazione di TIM, durante la presentazione di Labriola sono stati citati alcuni progetti digitali portati avanti durante il Q3 2023, come ad esempio il lancio di un nuovo processo di attivazione sulla base dell’Identità digitale dei clienti.

Inoltre, come indicato nelle slide, l’operatore afferma di aver migliorato il processo di attivazione delle eSIM.

Per quanto riguarda il Servizio Clienti, oltre alla riduzione del 10% dei costi anno su anno, l’operatore riporta nei suoi documenti di aver avviato la predisposizione di piattaforme future proof dedicate al Customer Care, basate su Intelligenza Artificiale (AI) generativa e Voicebot.

Queste funzionalità saranno introdotte nel primo trimestre del 2024: in particolare, l’utilizzo dell’AI generativa sarà resa disponibile nel primo semestre del 2024, salvo cambiamenti.

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