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Offerte Operator Attack verso lo stop: Udicon favorevole, contrari invece i Sindacati Tlc

In seguito all’approvazione, in IX Commissione del Senato, dell’emendamento al DDL Concorrenza che potrebbe sancire lo stop alle offerte Operator Attack riservate solo ad alcuni operatori, sono intervenuti sul tema l’Associazione dei Consumatori Udicon e i Sindacati del settore Tlc, che hanno espresso il loro parere sulla misura presentata dal Governo nei giorni scorsi.

In particolare, come già anticipato da MondoMobileWeb, il 27 Ottobre 2023 alla Commissione Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione Agroalimentare del Senato è passato un emendamento alla Legge Annuale per il Mercato e la Concorrenza 2022 relativo alle offerte di tipo Operator Attack nella telefonia mobile.

La misura, presentata per l’esattezza con due emendamenti identici, il primo a firma dei Senatori Pogliese, Amidei, Fallucchi e Maffoni, mentre il secondo siglato dai Senatori Bizzotto e Cantalamessa, è stata proposta seguendo l’indicazione dell’Antitrust, che a Luglio 2023 aveva comunicato al Governo alcune proposte di riforma concorrenziale, fra cui, per quanto riguarda i servizi di comunicazione elettronica, anche il divieto di effettuare offerte Operator Attack, stabilendo un obbligo di non discriminazione in ragione del fornitore di provenienza.

Le offerte Operator Attack, infatti, per chi non lo sapesse, sono una tipologia di offerte “underground” commercializzate al di fuori del portafoglio standard degli operatori di telefonia, che solitamente vengono proposte a chi richiede la portabilità del numero provenendo da specifici altri operatori.

Sulla questione, ieri, 7 Novembre 2023, si è espressa l’Associazione dei Consumatori Udicon (Unione per la Difesa dei Consumatori), che ha dichiarato il proprio sostegno all’azione portata avanti dal Governo, affermando come questo possibile stop alle offerte selettive nel mercato della telefonia mobile rappresenti un “passo importante verso la libera concorrenza”.

Di seguito, le parole di Martina Donini, Presidente Nazionale di Udicon, che in merito all’approvazione in Commisione del Senato dell’emendamento al DDL Concorrenza ha dichiarato:

Pieno sostegno alle iniziative della maggioranza di governo nel mettere fine alla pratica che consentiva agli operatori di Tlc di proporre offerte differenziate a prezzi stracciati ai potenziali clienti provenienti da operatori low cost, così come sollevato recentemente da Agcm.

Gli emendamenti proposti al Ddl Concorrenza pongono fine all’operator attack, assicurano prezzi uniformi per tutti i clienti, indipendentemente dall’operatore di provenienza e rappresentano un progresso significativo verso una concorrenza più equa nel settore della telefonia mobile.

Questa pratica dannosa e discriminatoria verso i consumatori ha ostacolato lo sviluppo di nuovi operatori e ridotto notevolmente la concorrenza.

La vera concorrenza del mercato è quella trasparente, non quella fatta di offerte ad hoc per pochi.

Ci piacerebbe che si affrontasse non solo il problema dei costi ma anche il tema della qualità del servizio. Che fine hanno fatto il 5G e gli interventi che dovevano migliorare le infrastrutture di rete, fondamentali per lo sviluppo dell’ecosistema digitale italiano?

L’approvazione del provvedimento potrebbe in ogni caso portare un aumento dei prezzi medi delle offerte e alcune compagnie potrebbero cercare espedienti per aggirare la norma.

Come Udicon continueremo a vigilare e in caso di comportamenti scorretti da parte delle compagnie, segnaleremo prontamente all’Antitrust.

La trasparenza e la concorrenza sono elementi fondamentali per garantire che i consumatori italiani possano godere di servizi di telefonia mobile di alta qualità a prezzi equi.

Lo stesso 7 Novembre 2023, si sono fatti sentire anche i Sindacati Tlc, che a differenza di Udicon hanno invece manifestato il proprio dissenso nei confronti della misura proposta dal Governo.

Nello specifico, le Associazioni Sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, tramite un comunicato congiunto, si sono dichiarate sorprese dell’intervento diretto delle Istituzioni sul mercato delle telecomunicazioni, dicendosi però contrarie a uno stop alle cosiddette offerte differenziate, poiché impedirebbe “azioni di recupero mirate” su specifici segmenti di mercato, in un settore per i Sindacati già in difficoltà.

Ecco, nel dettaglio, il comunicato integrale pubblicato ieri, 7 Novembre 2023, dalle Segreterie Nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, sul possibile stop alle offerte Operator Attack recentemente approvato in Commissione del Senato:

Con l’emendamento al decreto “Concorrenza” che vieta le offerte differenziate ai clienti di servizi telefonici provenienti da operatori virtuali in approvazione in queste ore alla Camera si mette finalmente in discussione un dogma, incomprensibile eppure sino ad oggi intoccabile, ma non si risolve il problema del dumping scriteriato che sta uccidendo il mercato TLC.

Il dogma che si discute è che “le istituzioni non possono intervenire direttamente sul mercato” perché si turberebbe l’equilibrio (quale equilibrio verrebbe da chiedersi riguardo ad un settore che sta morendo letteralmente di ribassi tariffari).

Con questo emendamento si interviene eccome. Peccato però che non si risolva il problema, anzi forse lo si aggrava paradossalmente perché non si evita il dumping ma, impedendo azioni di recupero mirate su precisi segmenti di mercato si rischia davvero di livellare il tutto ancora più verso il basso.

Per evitare pratiche potenzialmente distorsive dei grandi gestori dotati di infrastrutture tecnologiche a danno degli operatori virtuali si gettano le basi per infliggere il colpo mortale al settore, con evidenti riverberi sull’occupazione e sugli investimenti infrastrutturali, gli stessi di cui beneficiano anche gli operatori virtuali.

Ora che finalmente anche la politica ha scoperto di poter esercitare un proprio ruolo di indirizzo una proposta sensata e di buon senso la facciamo noi: si fissi, di concerto con tutti gli stakeholder coinvolti, una tariffa minima che assicuri i costi industriali (a partire da quelli del personale) e gli investimenti industriali.

La competizione a quel punto si giocherebbe avendo messo al riparo la base stessa di un settore che per essere al passo con l’innovazione e favorire buona occupazione ha bisogno di ricavi ed investimenti costanti. L’esatto contrario di quanto avviene oggi.

Se invece si vuole continuare sulla strada percorsa sino ad oggi, a partire dall’approvazione definitiva di questo emendamento, la politica si assumerà la responsabilità dei gravi contraccolpi occupazionali inevitabili e le Autorità di controllo, a partire dall’Antitrust potranno vantarsi di aver creato un deserto e di averlo chiamato mercato delle Telecomunicazioni.

Si precisa, ad ogni modo, che l’emendamento che potrebbe sancire il divieto di effettuare offerte di tipo Operator Attack è stato solamente approvato in Commissione, mentre il DDL Concorrenza dovrà seguire l’apposito iter legislativo, che prevede prima l’approvazione in aula dal Senato e poi il passaggio alla Camera.

Dunque, prima di diventare legge, il DDL Concorrenza dovrà essere approvato sia dal Senato che dalla Camera.

Non è quindi escluso che, durante l’iter legislativo della Legge sulla Concorrenza, ci possano essere modifiche relative proprio al testo sulle offerte Operator Attack o che la norma inserita con questo emendamento venga rimossa dal testo definitivo.

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