Oggi, 25 Ottobre 2023, Vodafone Group ha annunciato di aver effettuato una serie di test di connettività in 5G utilizzando la parte alta della banda a 6 GHz, allo scopo di dimostrare come l’allocazione di questa parte dello spettro per la telefonia mobile sia importante per evitare un’eventuale stretta sulla capacità delle reti di quinta generazione, causata per l’operatore da una domanda di larghezza di banda sempre più in aumento.
La sperimentazione è avvenuta in Spagna, con l’installazione di apparecchiature a 6 GHz presso un sito 5G dell’operatore situato a Madrid, coprendo il campus di Vodafone e l’area circostante, comprese diverse postazioni interne, attraverso la tecnologia di antenna Massive MIMO (Multiple-Input Multiple-Output), già impiegata, ha spiegato Vodafone, per le attuali reti 5G al fine di “irradiare” i segnali in direzione dei singoli utenti, massimizzando la qualità del segnale e riducendo al minimo le interferenze di rete.
Per effettuare i test è stato utilizzato uno smartphone sintonizzato su un canale da 200 MHz, ovvero la quantità di banda prevista che sarà resa disponibile nei Paesi Europei per ogni operatore di telefonia mobile, equivalente a detta di Vodafone a circa il doppio della larghezza di banda attualmente utilizzata per i servizi 5G.
Secondo quanto dichiarato dall’operatore rosso, durante la sperimentazione sono state raggiunte velocità di download fino a 5 Gbps (Gigabit al secondo), con una velocità media pari a 2 Gbps in vari luoghi chiusi.
La copertura interna, ha fatto sapere Vodafone, è stata valutata in diversi tipi di edifici e a varie distanze dall’antenna. La velocità di 2 Gbps, in particolare, è stata misurata in uffici relativamente moderni con facciata in vetro, mentre in altri edifici pubblici, distanti fino a 550 metri dall’antenna, sono state registrate velocità di circa 0,5 Gbps.
Si tratta di dati particolarmente importanti per Vodafone, poiché secondo l’operatore circa il 75% di tutto il traffico mobile proviene da utenti che si trovano a casa, in ufficio o in luoghi pubblici chiusi come caffè, bar, negozi e palestre.
Gli ingegneri di Vodafone, come parte dei test, hanno anche esaminato luoghi all’aperto completamente adombrati da edifici, rilevando comunque velocità di download simili a quelle già riportate, a dimostrazione del fatto, ha precisato l’operatore, che i 6 GHz possono sia penetrare le facciate degli edifici che attraversarli.
Vodafone ha dunque dichiarato che questa tecnologia ha il potenziale per raggiungere livelli di copertura paragonabili alle attuali reti 5G, volendo dimostrare come lo spettro alto dei 6 GHz possa essere implementato nei siti mobili già esistenti, per fornire un aumento della capacità quando si esaurirà l’attuale larghezza di banda.
Secondo l’operatore, in particolare, abilitare la parte alta della banda a 6 GHz nel mobile potrà garantire servizi 5G più veloci e affidabili, evitando al contempo una stretta sulla capacità delle reti per i prossimi 5-10 anni.
Stando a quanto riportato da Vodafone, la domanda di connettività in tutta Europa cresce del 30% ogni anno, con sempre più dispositivi e servizi, come visori per la realtà aumentata, sensori per la salute e veicoli, che sono connessi al 5G.
Secondo l’operatore, dunque, l’allocazione della nuova banda a 6 GHz, consentirà all’industria di essere a prova di futuro per quanto riguarda l’avanzamento di nuove tecnologie e servizi, che richiedono reti mobili sempre più potenti e con maggiori capacità di elaborazione.
Di seguito, le parole di Alberto Ripepi, Chief Network Officer di Vodafone, che ha dichiarato:
Senza un’allocazione equa ed equilibrata dello spettro dei 6 GHz, gli utenti di telefonia mobile di tutto il mondo potrebbero trovarsi di fronte a una grave carenza di capacità entro soli cinque anni.
Uno spettro 5G aggiuntivo darebbe impulso alla trasformazione digitale delle imprese e delle organizzazioni del settore pubblico e sosterrebbe l’ambizione della Commissione Europea di avere una connettività veloce a portata di mano in tutte le aree popolate entro il 2030.
I risultati presentati da Vodafone, in particolare, anticipano l’incontro tra i regolatori nazionali e i membri dell’industria alla Conferenza Mondiale delle Radiocomunicazioni (WRC-23), che si terrà a Dubai a Novembre 2023, durante la quale verrà deciso il futuro utilizzo dello spettro alto dei 6 GHz.
Per l’occasione, come altri operatori di rete mobile, Vodafone intende chiedere che la parte alta della banda a 6GHz venga assegnata alle Telecomunicazioni Mobili Internazionali (International Mobile Telecommunications, IMT), il che secondo l’operatore promuoverà l’armonizzazione dei servizi 5G in Europa e bilancerà l’allocazione della parte bassa di questa banda di frequenze già assegnata ai servizi WiFi.
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