Reti e Frequenze

Nokia installerà la prima rete 4G sulla Luna nella prossima missione IM-2 della NASA

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Nokia è stata scelta dalla NASA per partecipare all’iniziativa Tipping Point, volta ad analizzare tecnologie spaziali sviluppate dall’industria che possano favorire lo sviluppo di capacità spaziali commerciali e sostenere le future missioni. La multinazionale finlandese si è quindi unita a Intuitive Machines e Lunar Outpost per la prossima missione lunare senza equipaggio IM-2, che atterrerà al Polo Sud della Luna.

Ad annunciarlo, oggi, 26 Settembre 2023, è stata la stessa Nokia con un comunicato stampa, dichiarando di voler installare, nell’ambito della missione IM-2 della NASA, la prima rete cellulare sulla Luna, al fine di dimostrare come le stesse tecnologie cellulari utilizzate sulla Terra possano fornire le comunicazioni necessarie per le future missioni lunari o marziane.

Il lancio dell’IM-2, secondo quanto riportato da Nokia, è attualmente previsto in una finestra di tre mesi a partire da Novembre 2023, tuttavia viene fatto sapere che le tempistiche potrebbero cambiare, a seconda della programmazione del lancio.

Di seguito, le parole di Thierry Klein, Presidente di Nokia Bell Labs Solutions Research, che ha dichiarato:

Come il riparo, il cibo e il supporto vitale, le comunicazioni saranno una componente cruciale di qualsiasi futura missione lunare o su Marte. Invece di reinventare la ruota creando una rete proprietaria nello spazio, stiamo sfruttando le stesse tecnologie all’avanguardia che collegano miliardi di smartphone sulla Terra.

L’umanità è sempre stata affascinata dallo spazio e questo interesse si è intensificato nel 21° secolo. Stiamo inviando sempre più uomini e macchine nello spazio per esplorare, studiare e persino perseguire nuove iniziative commerciali. Ovunque questi uomini e queste macchine vadano nel sistema solare, avranno bisogno di comunicazioni. Nokia è pronta a compiere questo viaggio con loro.

Per la prossima missione lunare IM-2, Nokia ha quindi sviluppato, attraverso i suoi Bell Labs, una versione a basso consumo della sua microcella 4G/LTE, progettata per affrontare il viaggio verso la Luna e funzionare nelle estreme condizioni ambientali, di temperatura e di radiazione a cui sarà esposta una volta atterrata sulla superficie del satellite naturale.

Il sistema 4G/LTE lunare di Nokia, in particolare, sarà composto da due componenti principali: l’unità della stazione base, che sarà integrata direttamente nel veicolo spaziale di Intuitive Machines, il lander Nova-C, per fungere da sito cellulare per la rete lunare, e dall’apparecchiatura radio installata su altri due veicoli lunari, il rover Mobile Autonomous Prospecting Platform (MAPP) di Lunar Outpost e la struttura di raccolta Micro-Nova di Intuitive Machines.

Insieme, come spiegato dall’azienda, questi componenti radio formeranno una rete che permetterà ai veicoli e al lander di comunicare tra loro, a loro volta collegati a una connessione radio diretta a Terra, attraverso la quale i controllori della missione riceveranno dati e immagini e gestiranno a distanza i veicoli attraverso la rete cellulare.

Per Nokia, che già nel 2020 era stata selezionata dalla NASA, insieme ad altre 14 aziende, come partner per sviluppare tecnologie in grado di incentivare la realizzazione di operazioni sostenibili sulla Luna, con il programma Artemis, si tratta di un’opportunità per dimostrare che le tecnologie cellulari possono fornire la connettività necessaria per le future missioni, con e senza equipaggio, tanto sulla Luna quanto su altri pianeti.

Secondo la società produttrice di apparecchiature per telecomunicazioni, infatti, la connettività e le comunicazioni rappresentano degli elementi fondamentali per rendere possibile un’eventuale presenza umana duratura sulla Luna e, in futuro, anche su Marte.

A detta di Nokia, in particolare, gli astronauti avranno bisogno nello spazio delle stesse capacità avanzate già presenti sulla Terra per supportare le loro missioni, dovendo collegarsi ad ampie reti di sensori, dispiegare carichi utili ed esperimenti scientifici e azionare a distanza robot e altri macchinari, accedendo a funzionalità di comunicazione vocale, video e dati, nonché a dati telemetrici e biometrici.

Tutti scenari, secondo l’azienda, che richiederanno una solida connettività di rete, realizzabile per i Nokia Bell Labs sfruttando le stesse tecnologie che già collegano i dispositivi presenti sulla Terra, piuttosto che inventando una nuova piattaforma di comunicazione esclusivamente per l’esplorazione planetaria.

Nokia si è dichiarata orgogliosa di poter partecipare all’esplorazione del sistema solare tramite la missione IM-2, ma al tempo stesso ha evidenziato come il suo interesse per le reti extraterrestri sia anche motivato da una serie di ragioni commerciali.

Secondo l’azienda finlandese, infatti, le tecnologie che emergeranno dall’iniziativa Tipping Point della NASA, che promuove la realizzazione di partenariati pubblico-privati per lo sviluppo di tecnologie spaziali, potrebbero essere utilizzate nelle missioni Artemis, che stabiliranno operazioni sostenibili sulla Luna in preparazione di future spedizioni con equipaggio su Marte.

Per Nokia, così come per le altre aziende parte dell’iniziativa, tutto ciò rappresenta l’opportunità di poter partecipare alla futura economia spaziale che, proprio come sulla Terra, a detta della società, avrà al centro elementi come le comunicazioni e le reti.

Secondo la multinazionale, nello specifico, l’utilizzo delle reti cellulari nelle missioni spaziali potrà supportare il collegamento di sensori e veicoli di trasporto, oltre che i carichi utili scientifici, i droni esplorativi e i rover. I collegamenti cellulari, oltretutto, potranno essere utilizzati anche per azionare a distanza i macchinari pericolosi necessari per la sopravvivenza, come le attrezzature per l’estrazione e la costruzione, nonché per collegare i dispositivi personali utilizzati dagli astronauti, come tablet, laptop e dispositivi wearable, oltre che in futuro anche gli stessi smartphone che utilizzano sulla Terra.

Come precisato da Nokia, inoltre, la sua nuova rete cellulare da installare sulla Luna potrà consentire di acquisire conoscenze utilizzabili anche sulla Terra. La superficie lunare, senza atmosfera e senza protezione naturale dalle radiazioni cosmiche, prevede temperature che possono oscillare fino a 300° C tra il giorno e la notte. Secondo Nokia, dunque, una rete in grado di funzionare sulla Luna potrebbe essere in grado di funzionare anche negli ambienti più estremi della Terra.

La missione IM-2, prevista in una finestra di tre mesi a partire da Novembre 2023, salvo cambiamenti, sarà lanciata dal Kennedy Space Center della NASA a Cape Canaveral, in Florida, con un razzo Falcon 9 di SpaceX che trasporterà il lander Nova-C nello spazio su una traiettoria diretta verso la Luna.

La zona di atterraggio prevista è il Shackleton Connecting Ridge sul Polo Sud della Luna, su cui il lander con a bordo la rete di Nokia approderà dopo 5 giorni di viaggio nello spazio e dopo aver orbitato più volte attorno al satellite.

Una volta sulla superficie lunare, Nova-C diffonderà automaticamente la rete 4G/LTE di Nokia, che fornirà la connettività di base tra il lander di Intuitive Machines e i due veicoli MAPP e Micro-Nova.

Il rover di Lunar Outpost, calato a terra, inizierà quindi un viaggio di più giorni per esplorare la Shackleton Connecting Ridge, e mapperà autonomamente la superficie lunare raccogliendo immagini stereoscopiche e dati termici lungo il percorso, raccogliendo al contempo campioni di regolite lunare le cui immagini saranno inviate alla NASA per essere analizzate.

Mentre il Mobile Autonomous Prospecting Platform sarà impegnato nell’esplorazione dell’ambiente circostante, scattando immagini 3D e girando video di formazioni rocciose e crateri alla ricerca di tracce di ghiaccio lunare, inviati al lander attraverso la rete 4G/LTE di Nokia e poi ritrasmessi a Terra, Intuitive Machines dispiegherà il secondo veicolo lunare, Micro-Nova.

Quest’ultimo veicolo, in particolare, avrà l’obiettivo di cercare del ghiaccio, e quindi acqua, direttamente nelle profondità dei crateri lunari individuati dal rover MAPP, scattando foto di potenziali depositi di ghiaccio che verranno anch’esse trasmesse dalla rete di Nokia prima al lander Nova-C e poi alla Terra.

La missione IM-2 si concluderà dopo circa 10 giorni terrestri, quando la regione di Shackleton passerà alla notte lunare, che priverà la missione della luce solare necessaria per alimentare le celle solari dell’apparecchiatura, rendendo impossibile un’ulteriore esplorazione.

Al termine della missione, secondo Nokia, è quindi possibile che le prime immagini del ghiaccio sulla Luna vengano inviate attraverso la propria rete lunare. Ad ogni modo, l’eventuale scoperta di acqua nella Shackleton Connecting Ridge, a detta dell’azienda, permetterebbe di porre le basi per un habitat permanente al Polo Sud della Luna, poiché il ghiaccio d’acqua potrebbe essere convertito in ossigeno respirabile e persino utilizzato per creare carburante per un eventuale viaggio su Marte.

Nel frattempo, stando a quanto riportato dall’azienda, i dati raccolti dai Nokia Bell Labs con la missione IM-2 saranno impiegati per progettare e costruire reti e dispositivi di comunicazioni ottimizzati per le future missioni spaziali, ma anche per portare ulteriori miglioramenti alle reti impiegate in ambienti difficili sulla Terra.

Editing Mattia Castro

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