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IT-alert: test nel Lazio rinviato a data da destinarsi a causa dell’allerta meteo

Il test di IT-alert nella regione Lazio, inizialmente previsto per domani 21 Settembre 2023, in queste ultime ore è stato rinviato a data da destinarsi a causa di un’allerta meteo. Sono state comunque confermate per domani le sperimentazioni in Valle d’Aosta e Veneto.

Si ricorda che IT-alert è il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale di cui si sta dotando l’Italia. Quando sarà operativo, consentirà agli operatori di telefonia mobile di mandare un avviso sui dispositivi presenti all’interno di una zona interessata da un’emergenza o da un evento calamitoso, con informazioni sulla situazione di pericolo reale o potenziale.

Nei mesi scorsi, il sistema IT-alert era stato già provato in alcune regioni, nello specifico in Toscana il 28 Giugno 2023, poi in Sardegna il 30 Giugno 2023in Sicilia il 5 Luglio 2023in Calabria il 7 Luglio 2023 e infine in Emilia Romagna il 10 Luglio 2023.

A partire dal 12 Settembre 2023, come raccontato da MondoMobileWeb, è partita invece la seconda fase di test che mano a mano coinvolgerà tutte le restanti regioni d’Italia e le due province autonome di Bolzano e Trento, fino ad ora in tre regioni alla volta invece che una sola.

Al momento, con questa seconda fase di sperimentazione sono stati svolti tre test, rispettivamente il 12 Settembre 2023 in Campania, Friuli Venezia Giulia e Marche, il 14 Settembre 2023 in Piemonte, Puglia e Umbria e il 19 Settembre 2023 in Basilicata, Lombardia e Molise.

Durante la giornata di domani, 21 Settembre 2023, sarebbero state interessate dai test le regioni Lazio, Valle d’Aosta e Veneto.

Si segnala tuttavia che, come già accennato, nel pomeriggio di oggi, 20 Settembre 2023, è stato comunicato che il test previsto nel Lazio è stato rinviato a data da destinarsi, in particolare a causa dell’allerta gialla per temporali prevista su tutto il territorio anche domani 21 Settembre 2023.

Come indicato nel sito della Regione Lazio, sono previste precipitazioni da isolate a sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, con quantitativi cumulati da deboli a puntualmente moderati.

Si ricorda che, come sottolineato dalla stessa Protezione Civile, le date indicate nel calendario avrebbero potuto subire variazioni nel caso in cui i sistemi di protezione civile regionali fossero stati impegnati in attività per eventuali allerte in atto nei giorni del test o per situazioni di emergenza.

Al momento la nuova data del test nel Lazio non si conosce ancora, ma sarà comunicata successivamente sul sito ufficiale di IT-alert.

In attesa di sapere quando sarà effettuato il test nel Lazio, nelle restanti regioni italiane, invece, le sperimentazioni continueranno secondo l’attuale roadmap aggiornata il 5 Settembre 2023, salvo ulteriori variazioni:

  • 21 Settembre 2023 nel in Valle d’Aosta e Veneto;
  • 26 Settembre 2023 in Abruzzo e nella Provincia Autonoma di Trento (Trentino Alto Adige);
  • 27 Settembre 2023 in Liguria;
  • 13 Ottobre 2023 nella Provincia Autonoma di Bolzano (Trentino Alto Adige).

Come già avvenuto nelle altre regioni d’Italia, durante questi test sarà inviato un messaggio di allarme intorno alle ore 12:00, negli smartphone di tutte le persone che si troveranno, anche in transito, nei territori coinvolti e con possibile interessamento delle aree limitrofe delle altre regioni.

IT-alert test sperimentazioni Liguria

Come sempre, gli obiettivi di questi test sono quelli di fare conoscere il nuovo sistema alle persone che potrebbero essere coinvolte in situazioni di emergenza quando IT-alert sarà operativo, verificarne il funzionamento in relazione alle diverse tipologie di telefono e raccogliere indicazioni dagli utenti, tramite un questionario, per implementare il servizio (collaborando anche con gli operatori di rete mobile).

Per ricevere i messaggi IT-alert, anche quelli di test, non è necessario compiere alcuna azione o scaricare alcuna app. Anche nel caso in cui la voce IT-alert (presente nei vari dispositivi nella sezione avvisi di emergenza) dovesse essere disattivata, i messaggi sia durante i test sia quando il sistema sarà operativo arriveranno ugualmente sui dispositivi poiché verrà utilizzato il livello massimo di azione per l’invio.

La notifica del messaggio IT-alert sui dispositivi dipende anche dal modello di cellulare o smartphone, dal sistema operativo e della versione installata. In alcuni casi, infatti, può comportare problemi nella ricezione dei messaggi l’utilizzo di una vecchia versione del sistema operativo.

Il nuovo sistema di allarme pubblico, che dopo il completamento delle sperimentazioni in tutte le Regioni d’Italia sarà operativo nel 2024, è previsto dalla Direttiva UE 2018/1972 del Parlamento e del Consiglio Europeo dell’11 Dicembre 2018, che ha istituito il codice europeo delle comunicazioni elettroniche in caso di gravi emergenze e catastrofi imminenti.

In Italia, al momento, la Direttiva del 7 Febbraio 2023 del Ministro della Protezione Civile e delle Politiche del Mare prevede, nell’ambito delle competenze del Servizio Nazionale della Protezione Civile, 6 casi per i quali potrà essere impiegato una volta terminata la sperimentazione:

  • maremoto generato da un sisma;
  • collasso di una grande diga;
  • attività vulcanica, relativamente ai vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli;
  • incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica;
  • incidenti rilevanti in stabilimenti soggetti al decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105 (Direttiva Seveso);
  • precipitazioni intense.

Conclusa la fase di test, il nuovo sistema di allerta andrà ad integrare le modalità di informazione e comunicazione già previste per informare la popolazione. Secondo la Protezione Civile, in particolare, IT-alert non sostituisce gli altri strumenti di informazione d’emergenza, anche e soprattutto a livello locale, ma vi si affianca, nella convinzione che una comunicazione inclusiva e rivolta a tutti non possa che essere multicanale.

Quando sarà attivo, il messaggio IT-alert inviato in caso di emergenza, oltre ad emettere un suono di allarme, nel testo indicherà il mittente, il motivo per cui è stato inviato e le azioni raccomandate con urgenza.

Grazie alla tecnologia cell broadcast, letteralmente “trasmissione tramite celle”, che consente di inviare messaggi a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, capaci di delimitare un’area il più possibile corrispondente a quella interessata, le notifiche arrivano anche in casi di campo limitato o in casi di saturazione della banda telefonica, senza alcuna ripercussione sui livelli di privacy impostati.

Questa tecnologia consente infatti di mandare messaggi in modo unidirezionale, senza la possibilità per gli operatori telefonici di ricevere risposte e sapere con certezza i cellulari che sono stati effettivamente raggiunti: chi invia l’informazione non detiene alcun dato in merito ai dispositivi, neppure il numero di telefono.

Questo servizio è basato sul cosiddetto “accampamento” dei telefoni nel raggio di copertura delle antenne che vengono attivate: al momento dell’invio della notifica, tutti i dispositivi accesi e con connessione telefonica agganciati alle antenne selezionate riceveranno il messaggio.

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