Sindacati, riaperte procedure di raffreddamento con WINDTRE: ancora dubbi sul piano di scorporo
Lunedì 11 Settembre 2023 si è svolto un incontro tra le Segreterie Nazionali di SLC CGIL, FISTEL CISL e UILCOM UIL, unitamente al Coordinamento delle RSU, e WindTre S.p.A, voluto dai Sindacati per discutere nel merito del piano di scorporo del ramo della rete mobile dell’azienda, chiedendo all’operatore di fare chiarezza sul futuro degli oltre 2.000 lavoratori coinvolti nell’operazione.
Lo hanno annunciato le stesse Organizzazioni Sindacali del settore TLC in un comunicato congiunto, sostenendo come, durante l’incontro, il primo previsto dalle procedure di raffreddamento aperte lo scorso 6 Settembre 2023, WINDTRE non sia stata in grado di rispondere ai dubbi dei Sindacati, che hanno lamentato una carenza di informazioni relativamente al nuovo piano industriale della società, per la separazione dell’infrastruttura di rete dai servizi.
Come già raccontato da MondoMobileWeb, in particolare, a fine Marzo 2023 WINDTRE ha esposto ai Sindacati l’intenzione di scorporare la rete mobile dall’azienda creando una NetCo, la cui quota di maggioranza verrebbe venduta al fondo svedese EQT.
Nello specifico, dal punto di vista societario, le quote di proprietà rimarranno per il 40% a CK Hutchison, la holding di Hong Kong che detiene interamente l’operatore italiano Wind Tre, mentre il restante 60% sarà ceduto ad EQT, che subentrerà come partner finanziario.
Nella nuova NetCo, dunque, dovrebbe essere trasferita tutta l’infrastruttura di rete mobile rimasta di proprietà di Wind Tre: si ricorda infatti che Cellnex ha acquistato le torri di CK Hutchison in vari mercati, fra cui anche l’Italia, dove l’operatore gestisce il marchio WINDTRE, mentre lo scorso 3 Gennaio 2023 WINDTRE e Iliad Italia hanno dato ufficialmente vita a Zefiro Net s.r.l., la Joint Venture detenuta al 50% dai due operatori telefonici italiani che avrà il compito di gestire e sviluppare in maniera congiunta le rispettive reti mobili, anche 5G, nelle aree meno densamente popolate d’Italia. Zefiro Net S.r.l. ha acquistato la proprietà e la gestione tecnica, per conto dei due soci, dell’infrastruttura fisica che consente la fornitura di servizi radiomobili in un’area in cui risiede circa il 26,8% della popolazione italiana.
Questo piano, oltretutto, dovrebbe coinvolgere anche il trasferimento delle relazioni contrattuali con le terze parti, i servizi di connettività wholesale, sia verso WINDTRE che verso altri operatori, nonché tutto il personale (per un totale di circa 2.000/2.200 lavoratori) che rientrano nel perimetro della NetCo, la quale avrà, oltre ad una sua funzione Technology, anche le funzioni Finance, HR, Legal, Audit, Business Development e Service Management.
Contrari fin da subito all’operazione, i Sindacati TLC hanno nuovamente incontrato WINDTRE lo scorso 12 Aprile 2023, per esperire un tentativo di conciliazione tra le parti, comunicando però di non aver trovato alcun accordo.
Il 21 Aprile 2023, quindi, SLC CGIL, FISTel CISL e UILCOM UIL hanno proclamato una giornata di sciopero in tutte le sedi italiane dell’azienda, che si è svolto il 4 Maggio 2023, a cui poi è seguito il primo sciopero nazionale dell’intero settore delle telecomunicazioni avvenuto il 6 Giugno 2023, indetto dagli stessi Sindacati per manifestare la loro contrarietà alla riduzione dei posti di lavoro avviata da diverse aziende e allo scorporo delle reti dai servizi, con un’adesione allo sciopero arrivata a picchi dell’80%.
All’ultimo incontro con WINDTRE, tenutosi lo scorso 11 Settembre 2023, SLC CGIL, FISTEL CISL e UILCOM UIL hanno pertanto chiesto all’azienda maggiori dettagli sul piano di scorporo, domandando in particolare se sia già stato intrapreso o meno il percorso autorizzativo e di accordi commerciali propedeutici al compimento del progetto.
Dubbi anche sulle tempistiche dell’operazione, che secondo quanto comunicato inizialmente da WINDTRE dovrebbe concludersi più o meno ad Ottobre o Novembre 2023, mentre per i Sindacati TLC ci sarebbe la possibilità di una data anche a Dicembre 2023 o Gennaio 2024, se non addirittura tra 18 mesi.
Nel mirino delle Organizzazioni Sindacali, infine, le modalità secondo cui dovrebbe avvenire la cessione del ramo d’azienda. Per i Sindacati, infatti, non è ancora chiaro se i lavoratori individuati migreranno tutti nella stessa data oppure a scaglioni, nel caso in cui non si raggiungesse l’80% di rinunce alla causa.
Di seguito, il resto del comunicato unitario pubblicato da SLC CGIL, FISTEL CISL e UILCOM UIL in seguito all’incontro avvenuto con WINDTRE l’11 Settembre 2023:
[…]
Ad ormai meno di 20 giorni dall’ipotetica data indicata dall’azienda ai lavoratori per comunicare la loro adesione al progetto e, la conseguente, rinuncia ad un’eventuale impugnativa non abbiamo, però, ricevuto neanche oggi alcuna risposta a questi interrogativi!
Come è possibile? Come WindTre può continuare a dire che sono queste Organizzazioni Sindacali a non voler discutere le condizioni dello scorporo quando, ancora ad oggi, non è in grado di fornire le più basilari risposte? Come può pretendere che i suoi dipendenti prendano una decisione così importante se non sono in grado neanche di dire se, quando e come avverrà il tutto?
L’incontro è stato cercato fortemente dal sindacato con la speranza di trovare con questa azione la disponibilità al dialogo da parte di WindTre e al fine di ricevere risposte certe sul futuro di tanti lavoratori, ma come Sindacato abbiamo riscontrato con grande rammarico la mancanza di volontà dell’azienda a dialogare.
Questo atteggiamento mette in evidenza tutta una serie di contraddizioni e rafforza l’azione sindacale in difesa di un futuro incerto per migliaia di lavoratori.
Noi non ci arrenderemo ai “silenzi” di WindTre e gli stessi interrogativi li porremo al prossimo incontro, in sede ministeriale, previsto dalla procedura.
Solo se avremo risposte chiare ed esaustive potremo, eventualmente, entrare nel merito della discussione premettendo, sin da ora, che non lasceremo indietro nessun lavoratore.
In quella stessa sede, inoltre, denunceremo di nuovo le indebite pressioni che l’azienda sta continuamente e in maniera sempre più pressante esercitando nei confronti dei lavoratori affinché firmino la famigerata liberatoria.
Rimarcheremo infine, una volta per tutte, la nostra contrarietà ad un progetto che riteniamo sbagliato e pericoloso sia per i lavoratori della OpCo che per quelli della NetCo, ancor più in un quadro che appare complessivamente tutt’altro che definito.
Per i Sindacati TLC, dunque, WINDTRE non è stata in grado di fornire risposte ritenute adeguate sui dubbi avanzati in merito al piano di scorporo, a ridosso tra l’altro, come sottolineato in particolare da SLC CGIL in una nota pubblicata il 12 Settembre 2023, della scadenza imposta ai circa 2.000 lavoratori coinvolti, che tra una ventina di giorni dovranno comunicare se avallare l’operazione o procedere a un’impugnativa.
Le Organizzazioni Sindacali rimandano dunque il confronto al prossimo incontro, che come specificato sempre da SLC CGIL si terrà al Ministero del Lavoro, dove i Sindacati, ribadendo ancora una volta la loro contrarietà al progetto, hanno intenzione di riproporre le stesse domande alla società, sempre più convinta di voler divenire un’azienda multiservizi, in particolare dopo il lancio di WINDTRE Assicurazioni.
Editing Mattia Castro
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