Nelle ultime ore, il Presidente dell’Associazione Azionisti di Telecom Italia (ASATI), Francesco Lombardi, si è espresso in merito al progetto di scorporo della rete di TIM, attraverso la cessione della società di prossima costituzione, la cosiddetta NetCo, all’interno della quale è prevista la concentrazione di tutte le attività relative alla rete fissa dell’operatore, incluse FiberCop e Sparkle.
Sulla questione, come già raccontato da MondoMobileWeb, si erano pronunciati nei giorni scorsi anche i principali Sindacati di settore, che hanno ribadito la loro contrarietà allo scorporo a seguito, in particolare, della recente decisione del Consiglio dei Ministri di approvare l’ingresso del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) nell’operazione di vendita.
Il 29 Agosto 2023, infatti, il Consiglio dei Ministri, presieduto da Giorgia Meloni, ha approvato tramite Decreto Legge la partecipazione del MEF, come azionista di minoranza, nella cessione della NetCo di TIM al fondo KKR, autorizzando il Ministero ad acquisire una quota compresa tra il 15% e il 20%.
Per il Presidente Lombardi, dunque, con questa decisione il Governo ha dato di fatto la sua approvazione al progetto di separazione tra l’infrastruttura e i servizi di TIM, il cui valore è comunque riconosciuto dal mercato azionario e che quindi, secondo Lombardi, è vicino alla sua conclusione.
Come sottolineato dal Presidente di ASATI, il Governo ha ad ogni modo dichiarato che, entrando a far parte dell’operazione, intende “assumere il controllo strategico della rete e salvaguardare i posti di lavoro”.
D’altra parte, a detta di Francesco Lombardi, i Sindacati e i dipendenti TIM si sono detti preoccupati e “rammaricati” di non aver avuto una maggiore visibilità dei piani industriali tanto della NetCo (Network Company) quanto della ServCo (Service Company), anche in vista di eventuali esuberi.
L’Associazione Azionisti di Telecom Italia, quindi, rivolgendosi ai vari attori coinvolti nel progetto di ristrutturazione di TIM, definita da Lombardi “la più importante società italiana di telecomunicazioni”, ha evidenziato la necessità di delineare un “progetto economicamente sostenibile anche per la ServCo”, che non penalizzi le persone che lavorano in TIM.
Per ASATI, questi ultimi sono i punti fondamentali per il “completo successo del progetto”, per il quale, però, è necessario dare maggiore visibilità sugli aspetti industriali e sulle garanzie per l’occupazione, temi che per l’Associazione non sembrano essere ancora completamente definiti.
Secondo il Presidente Lombardi, infatti, non sono ancora noti alcuni “importanti punti del progetto”, come il perimetro della rete di TIM che sarà ceduta, i dati sulla sostenibilità economica della Service Company e, per l’appunto, le ricadute occupazionali per le persone che attualmente lavorano nella NetCo e nella ServCo di TIM.
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