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MIMIT: siglato addendum da 34,6 milioni di euro per la banda ultralarga in Toscana

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Ieri, 3 Agosto 2023, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) è stato firmato un nuovo addendum all’Accordo di Programma per la diffusione della banda ultralarga nelle aree bianche, aggiornando il piano stipulato con la Regione Toscana sottoscritto inizialmente nel 2016.

L’addendum è stato siglato a Palazzo Piacentini dal Ministro Adolfo Urso e dal Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, confermando, in particolare, lo stanziamento di ulteriori risorse per un importo complessivo di 34,6 milioni di euro, da destinare allo sviluppo delle reti a banda ultralarga all’interno del territorio regionale.

Nello specifico, le risorse previste dall’aggiornamento dell’Accordo di Programma per la Regione Toscana sono suddivise in:

  • 12.157.448 euro provenienti dai fondi “POR FESR Programmazione 2014/2020”;
  • 17.600.000 euro a valere sui fondi del “PSR FEASR Programmazione 2014/2020”;
  • 4.904.690 euro dei fondi “PSC MIMIT Infrastrutture BUL Aree Bianche” individuati per la Regione Toscana, come stabilito dalla Delibera CIPE n. 65/2015 e secondo quanto indicato nell’Addendum all’Accordo Quadro dell’8 Marzo 2023.

Come specificato dal Ministero, infatti, la recente sottoscrizione dell’addendum per la Toscana, segue il processo di aggiornamento, approvato l’8 Marzo 2023, dell’Accordo Quadro tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano dell’11 Febbraio 2016, dedicato alla diffusione della banda ultralarga nel Paese.

Come parte di questo processo, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy sta dunque rivedendo tutti gli accordi di programma con le Regioni, aggiornando le disposizioni precedenti con la firma di diversi addendum.

Di seguito, le parole di Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, che ha dichiarato:

La sottoscrizione odierna è un atto amministrativo di grande rilevanza per il territorio toscano. L’infrastrutturazione digitale è elemento cardine, sempre più essenziale, per le imprese, i cittadini e per lo sviluppo del Paese e, in particolare, di quelle aree, le cosiddette aree bianche o a fallimento di mercato, in cui la penalizzazione per l’assenza di servizi di connettività è più presente.

Dal 2016 sono intercorsi molti avvenimenti, di natura attuativa, pandemica e tributaria, che hanno reso necessario un aggiornamento del piano tecnico, al fine di completare gli interventi previsti nella regione Toscana rispetto al Grande Progetto Banda Ultra Larga.

Un esercizio tecnico molto delicato che ha consentito, grazie al supporto degli uffici tecnici di questa amministrazione e di quelli regionali e del Ministero della Sovranità Alimentare e delle Foreste, dell’Agenzia per la Coesione Territoriale e di Infratel Italia, di ricalibrare gli interventi sul territorio, ottimizzando l’impiego delle risorse stanziate ed evitando il disimpegno dei fondi comunitari.

Questa, invece, la dichiarazione di Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana, che ha commentato:

La firma di stamani suggella un percorso virtuoso che la Regione ha seguito con puntualità e rigore ed in accordo con le Amministrazioni locali interessate. Il nostro obiettivo è quello di riuscire a connettere alla banda ultra larga le aree cosiddette a fallimento di mercato, dove i vari gestori non trovano conveniente intervenire.

Si tratta di un processo che è già iniziato, che ha già dato i primi, ottimi risultati e che contiamo di concludere entro la fine del 2025. Al termine di questo processo di infrastrutturazione saranno migliaia e migliaia i cittadini e le imprese che potranno contare su connessioni molto più veloci ed adeguate agli standard europei ed internazionali, con positivi riflessi in fatto di studio e commercio con i mercati mondiali.

La Toscana, in particolare, è la quarta Regione a procedere alle modifiche del proprio piano tecnico regionale, facendo seguito agli addendum già siglati, prima per l’Emilia Romagna, poi per il Lazio e infine per il Piemonte.

Redatti insieme alle strutture del Ministero, i piani regionali in questione prevedono la rimodulazione di alcune risorse, allo scopo di venire incontro alle diverse esigenze di spesa da parte di ciascun territorio.

Editing Mattia Castro

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