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TIM e l’aumento dei prezzi: nel 2023 coinvolti finora oltre 7,3 milioni di clienti mobile

Nel corso della conference call di TIM con cui nella giornata di oggi, 3 Agosto 2023, sono stati presentati alla comunità finanziaria i risultati con i dati al 30 Giugno 2023, l’AD Pietro Labriola e il management del Gruppo, fra cui Andrea Rossini, hanno approfondito la questione delle rimodulazioni con aumenti di prezzo che stanno coinvolgendo molti clienti TIM, spiegando che nonostante ciò si è ridotta perdita di clienti e ci si aspetta ricavi per circa 70 milioni di euro.

Dunque, oltre a presentare l’andamento dell’operatore telefonico durante il secondo trimestre del 2023, l’Amministratore Delegato di TIM ha parlato anche questa volta delle campagne di rimodulazioni che stanno colpendo selettivamente alcuni clienti TIM di rete fissa e di rete mobile, così come fatto nel trimestre precedente.

Come annunciato da TIM, nel corso del secondo trimestre l’azienda ha rafforzato la strategia “Volume to Value” con il progressivo riposizionamento di TIM come brand premium.

In particolare, nel 2023 sono stati finora annunciati incrementi di prezzo selettivi per i clienti esistenti sia fissi sia mobili, con un beneficio previsto in termini di ricavi di circa 70 milioni nel corso dell’anno.

Nelle slide di presentazione dei risultati, negli aggiornamenti riguardanti TIM Consumer sono presenti i dati relativi alle rimodulazioni annunciate finora nel corso del 2023, con incrementi di prezzo selettivi che stanno coinvolgendo più di 5 milioni di già clienti di rete fissa e più di 7,5 milioni di già clienti di rete mobile TIM.

Ecco quanti clienti sono stati coinvolti con le rimodulazioni del 2023

Nel dettaglio, secondo il grafico riportato, nel segmento di rete fissa sono stati impattati circa 4,7 milioni di clienti consumer e circa 0,4 milioni di clienti PMI (piccole e medie imprese). Con questi aumenti di prezzo, TIM dichiara di aspettarsi un beneficio di circa 40 milioni di euro nel 2023.

Invece, nella rete mobile finora sono stati impattati dalle rimodulazioni circa 7,3 milioni di clienti consumer, mentre circa 0,3 milioni sono stati quelli delle PMI. In questo caso, il guadagno per TIM grazie agli aumenti di prezzo nella telefonia mobile è stimato in circa 30 milioni di euro nel corso del 2023.

In totale, quindi, grazie alle manovre di rimodulazione annunciate da TIM nei primi 6 mesi del 2023, l’operatore si aspetta un guadagno complessivo di quasi 70 milioni di euro per quest’anno.

L’Amministratore Delegato Pietro Labriola ha affermato che l’effetto positivo dei vari repricing, insieme all’aumento delle tariffe all’ingrosso, continuerà anche nei prossimi mesi.

Nonostante gli aumenti di prezzo, Labriola ha sottolineato che il tasso di abbandono (churn) è stato contenuto, e che l’ARPU (i ricavi medi per singolo cliente) consumer della rete fissa TIM nel secondo trimestre 2023 ha registrato una crescita del 5% rispetto allo scorso anno, mentre l’ARPU mobile consumer è “finalmente stabile”, come afferma Labriola.

Inoltre, l’AD ha affermato che TIM ha fatto registrare delle migliorie anche nei volumi, in particolare per quanto riguarda la rete mobile, dove dopo 5 anni TIM torna ad avere un saldo netto positivo delle portabilità (MNP), quindi con una prevalenza delle linee acquisite rispetto a quelle perse, anche grazie ad un minor numero di linee cessate.

aumenti di prezzo rimodulazioni

Labriola sottolinea che il miglioramento dell’ARPU compensa la perdita di linee

Nel corso della sessione di domande e risposte, è stata approfondita ulteriormente la situazione delle rimodulazioni con cui TIM sta aumentando i prezzi a diversi suoi clienti.

Rispondendo ad una domanda in merito, l’AD Pietro Labriola ha precisato che quando viene mostrato l’impatto dell’aumento dei prezzi non si può avere un’immagine di linee stabilizzate, in quanto se si guarda ad esempio al settore mobile la base clienti TIM si è ridotta rispetto al trimestre precedente, quindi c’è stato un effetto di riduzione della clientela.

Questo è stato però parzialmente compensato da un ARPU che si stabilizza, mentre come sottolinea l’Amministratore Delegato di TIM in passato le tendenze per l’operatore erano in entrambi i casi negative, sia sulla base clienti che sull’ARPU.

Dunque, adesso TIM è stata in grado di stabilizzare l’ARPU del mobile, mentre facendo un confronto con il fisso, l’AD sottolinea che l’azienda è stata in grado di aumentare l’ARPU delle linee fisse.

Secondo Labriola, la prossima sfida per TIM sarà quella di aumentare il livello dell’ARPU nel mobile, gestendo l’effetto differente, il prezzo sui nuovi clienti.

L’AD del Gruppo TIM sottolinea che si tratta di un qualcosa che si può osservare anche a livello di trend: in particolare, viene sottolineato che se in passato la tendenza nel settore mobile vedeva una base clienti TIM che si riduceva velocemente con un ARPU che si riduceva altrettanto in fretta, adesso TIM è riuscita a migliorare la situazione stabilizzando l’ARPU e attenuando la riduzione dei clienti, che secondo Labriola si rifletterà nei prossimi trimestri.

Allo stesso modo, nel fisso l’aumento dell’ARPU compensa la riduzione della base clienti anche in seguito agli aumenti di prezzo che sta attuando TIM.

Labriola ci ha tenuto a sottolineare che su questo tipo di trend, “quando se ne parlava due anni fa, nessuno ci credeva, e siamo stati i primi a muoverci in Europa”.

Adesso, invece, secondo quanto affermato dall’Amministratore Delegato, guardando ai report degli altri operatori “sembra che tutti parlino dal volume al valore, e di aumento di prezzo”, questo perché per Labriola la situazione è uguale dappertutto nel mercato europeo.

Labriola si dice infine ottimista sul fatto che TIM abbia fissato la tendenza giusta, specificando che tutti i trend dell’operatore migliorano trimestre dopo trimestre.

TIM Andrea Rossini
Andrea Rossini, Chief Consumer, Small & Medium Market Officer di TIM

Le parole di Andrea Rossini sull’aumento dei prezzi di TIM e sulla situazione del mercato

Oltre all’AD Labriola, in merito alla questione dell’aumento dei prezzi sui clienti TIM ha preso la parola anche Andrea RossiniChief Consumer, Small & Medium Business Market Officer di TIM.

Rispondendo ad una domanda relativa alla perdita di linee, Rossini ha affermato che le linee perse di TIM rispetto al repricing sono andate meglio del previsto nel secondo trimestre 2023, specificando inoltre che l’operatore sta effettuando un’ampia campagna di repricing su una grossa fetta della clientela, situazione che continuerà anche nel terzo trimestre 2023 attualmente in corso.

Secondo Andrea Rossini, è importante inoltre specificare che nel secondo trimestre 2023 c’è stato un “risultato positivo da un punto di vista competitivo” anche perché ci sarebbe stato il “fallimento di un operatore virtuale” (MVNO) che non viene citato da Rossini (si riferisce ai disservizi di Rabona Mobile?, ndr).

In ogni caso, secondo Rossini questo è anche il “segnale della mancata sostenibilità del modello di business di alcuni degli operatori virtuali”, che sarebbero stressati dall’incremento dell’uso dei Giga che di conseguenza spinge l’aumento dei loro costi.

TIM vede un ambiente competitivo che va verso una “direzione migliore”, perché il mercato della portabilità si sta riducendo in volumi assoluti.

Inoltre, per Andrea Rossini c’è anche un “effetto matematico”, in quanto gli operatori definiti “no frills”, cioè Iliad e gli MVNO, rappresentano attualmente la quota di maggioranza del mercato di telefonia mobile, quindi adesso secondo Rossini la rotazione dei clienti nel mercato sta portando i clienti di nuovo verso i principali operatori.

In ogni caso, Rossini sottolinea che TIM è andata meglio degli altri operatori principali riguardo all’effetto degli aumenti di prezzo sul churn (tasso di abbandono): infatti, TIM ha ridotto il suo churn nonostante l’estesa campagna di repricing.

Per quanto riguarda la telefonia fissa, il dirigente di TIM sottolinea che la performance del churn è stata migliore del previsto, e l’operatore ha anche migliorato le perdite nette su base annuale, nonostante la campagna più ampia di repricing rispetto allo scorso anno.

Per quanto riguarda l’ambiente competitivo della telefonia fissa in Italia, Rossini afferma che c’è stabilità in termini di aggressività dei prezzi, rispetto anche ai precedenti trimestri. Fra i parametri che stanno andando bene nella rete fissa ci sono il tasso di abbandono e la migrazione alla Fibra FTTH, dove TIM sta consolidando la sua leadership in termini di quote di mercato.

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