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IT-alert, test in Emilia Romagna oggi 10 Luglio 2023: chiude la prima fase di sperimentazione

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Il quinto e ultimo test del sistema di allarme pubblico IT-alert, sviluppato dalla Protezione Civile con l’obiettivo di fornire, grazie alla tecnologia cell broadcast, un’informazione diretta alla popolazione in caso di gravi emergenze, si svolgerà nella regione Emilia Romagna durante la giornata di oggi, 10 Luglio 2023.

Come riportato sul sito di IT-alert, il test in Emilia Romagna chiude la prima fase di sperimentazioni del nuovo sistema che ha preso il via in Toscana il 28 Giugno 2023, proseguendo poi in Sardegna il 30 Giugno 2023, in Sicilia il 5 Luglio 2023 e in Calabria il 7 Luglio 2023.

La seconda fase di test, che fino ad ora era prevista entro la fine dell’anno, e per la quale non si conosceva infatti un mese preciso di avvio, si svolgerà invece da Settembre 2023 e coinvolgerà tutte le restanti Regioni e le due Province Autonome di Bolzano e Trento.

Come successo anche nelle scorse regioni capofila del test, oggi 10 Luglio 2023, intorno alle ore 12:00, tutte le persone che si troveranno, anche in transito, sul territorio emiliano romagnolo e con possibile interessamento delle aree limitrofe delle altre regioni, potrebbero ricevere dunque sul proprio smartphone, se acceso e con connessione telefonica, il messaggio di test del nuovo sistema.

Il testo completo del messaggio, ripetuto anche in lingua inglese, è il seguente:

IT-Alert

Questo è un MESSAGGIO DI TEST del sistema di allarme pubblico italiano. Una volta operativo ti avviserà in caso di grave emergenza. Per informazioni vai sul sito www.it-alert.it e compila il questionario.

Il messaggio che viene inviato durante questi test è accompagnato da un suono di allarme ad alto volume, seguito in alcuni casi da una sintesi vocale che ripete quanto scritto, sia in italiano che in inglese.

Il testo del messaggio sperimentale, inoltre, rinvia alla compilazione di un questionario sul sito ufficiale di IT-alert, dando la possibilità agli utenti di fornire feedback e segnalare eventuali malfunzionamenti.

Per ricevere i messaggi IT-alert, anche quelli di test, non è necessario compiere alcuna azione o scaricare alcuna app. Anche nel caso in cui la voce IT-alert (presente nei vari dispositivi nella sezione avvisi di emergenza) dovesse essere disattivata, i messaggi sia durante i test sia quando il sistema sarà operativo arriveranno ugualmente sui dispositivi poiché verrà utilizzato il livello massimo di azione per l’invio.

Se sono spenti o privi di campo, i dispositivi non ricevono i messaggi IT-alert, mentre se la suoneria è impostata in modalità silenziosa potrebbero non suonare.

La notifica del messaggio IT-alert sui dispositivi, in ogni caso, dipende anche dal modello di cellulare o smartphone utilizzato, così come dal sistema operativo e della versione installata.

Può capitare, infatti, che l’utilizzo di una vecchia versione del sistema operativo possa comportare dei problemi nella ricezione dei messaggi.

In questi casi, la Protezione Civile invita a compilare l’apposito questionario, segnalando le eventuali problematiche riscontrate.

Nei giorni scorsi, in data 4 Luglio 2023, la vicepresidente della Regione Emilia Romagna, Irene Priolo, aveva affermato quanto segue:

È bene ribadire che si tratta di un test e che nessuno dovrà preoccuparsi quando riceverà il messaggio.

La nostra Regione ha già un sistema di allertamento ben strutturato ma è importante anche questa integrazione, per raggiungere quanta più popolazione possibile, residenti e non residenti.

Chiediamo a chiunque si trovi sul nostro territorio lunedì 10 luglio, quando riceverà il messaggio, di compilare il questionario, in questo modo aiuteremo il Dipartimento nazionale di Protezione civile ad affinare il sistema per rendere lo strumento sempre più efficace.

A questo proposito, secondo quanto riportato il 7 Luglio 2023 sul sito di IT-alert, in seguito ai test in Toscana, Sardegna, Sicilia e Calabria sono stati compilati oltre mezzo milione di questionari.

In questo modo, grazie all’analisi (già in corso) dei dati raccolti e trattati in forma anonima, nei giorni successivi al test in Emilia Romagna sarà possibile avere una prima fotografia dei principali elementi emersi, come la mancata ricezione del messaggio, alcuni malfunzionamenti e il fenomeno dell’overshooting, ovvero l’arrivo delle notifiche su dispositivi che si trovano diversi chilometri al di fuori dall’area interessata.

Come indicato nell’informativa, si dovrà tenere conto di questi elementi per la seconda fase di test, che partirà come detto da Settembre 2023.

Si ricorda che, quando sarà operativo, il sistema IT-alert consentirà agli operatori di telecomunicazioni mobili di mandare un avviso sui dispositivi presenti all’interno di una zona interessata da un’emergenza o da un evento calamitoso, con informazioni sulla situazione di pericolo reale o potenziale.

La tecnologia utilizzata è quella del cell broadcast, traducibile letteralmente in “trasmissione tramite celle”, che consente di inviare messaggi a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, capaci di delimitare il più possibile l’area interessata dall’emergenza. In questo modo, le notifiche arrivano anche in casi di campo limitato o di saturazione della banda telefonica, senza alcuna ripercussione sui livelli di privacy impostati.

Per la Protezione Civile, si tratta di un sistema che, con l’obiettivo di favorire l’adozione di comportamenti atti a minimizzare l’esposizione individuale e collettiva in caso di pericolo, vuole rappresentare una sorta di Call To Action, che consenta ai cittadini di assumere un ruolo più attivo e consapevole in situazioni di emergenza.

I test hanno come obiettivo principale quello di far conoscere IT-alert coinvolgendo in prima persona tutta la popolazione, nonché quello di verificare il funzionamento del nuovo sistema, in relazione alle diverse tipologie di telefono e di sistemi operativi e di raccogliere indicazioni dagli utenti per implementare il servizio.

Il nuovo sistema di allarme pubblico, che dopo il completamento delle sperimentazioni in tutte le Regioni d’Italia sarà operativo nel 2024, è previsto dalla Direttiva UE 2018/1972 del Parlamento e del Consiglio Europeo dell’11 Dicembre 2018, che ha istituito il codice europeo delle comunicazioni elettroniche in caso di gravi emergenze e catastrofi imminenti.

In Italia, al momento, la Direttiva del 7 Febbraio 2023 del Ministro della Protezione Civile e delle Politiche del Mare Nello Musumeci prevede, nell’ambito delle competenze del Servizio Nazionale della Protezione Civile, 6 casi per i quali potrà essere impiegato una volta terminata la sperimentazione:

  • maremoto generato da un sisma;
  • collasso di una grande diga;
  • attività vulcanica, relativamente ai vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli;
  • incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica;
  • incidenti rilevanti in stabilimenti soggetti al decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105 (Direttiva Seveso);
  • precipitazioni intense.

Conclusa la sperimentazione, il nuovo sistema di allerta andrà a integrare le modalità di comunicazione già previste per informare la popolazione: IT-alert non sostituisce tutti gli altri strumenti di informazione d’emergenza, anche e soprattutto a livello locale, ma vi si affianca, nella convinzione che una comunicazione inclusiva e rivolta a tutti non possa che essere multicanale.

Quando sarà attivo, il messaggio IT-alert inviato in caso di emergenza, oltre ad emettere un suono di allarme, nel testo indicherà il mittente, il motivo per cui è stato inviato e le azioni raccomandate con urgenza.

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