Sciopero TLC 6 Giugno 2023: adesione fino all’80% per la prima protesta dell’intero settore
Nella giornata di ieri, 6 Giugno 2023, si è svolto il primo sciopero nazionale dell’intero settore delle telecomunicazioni, indetto nelle settimane scorse dai Sindacati TLC, i quali hanno manifestato la loro contrarietà alla riduzione dei posti di lavoro avviata da diverse aziende e allo scorporo delle reti dai servizi.
Come già raccontato da MondoMobileWeb, lo scorso 27 Aprile 2023 le Segreterie Nazionali di SLC CGIL FISTEL CISL e UILCOM UIL avevano proclamato la giornata di sciopero nazionale per tutti i lavoratori del settore delle telecomunicazioni.
Dunque, dopo lo sciopero dei lavoratori di Wind Tre S.p.A. che si è svolto il 4 Maggio 2023, in quel caso per protestare contro lo scorporo della rete mobile dell’azienda, questa volta i Sindacati hanno effettuato uno sciopero che riguarda tutti i lavoratori di tutte le aziende del comparto TLC.
Lo scorso Martedì 30 Maggio 2023, alle ore 18:00, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, si è tenuta la conferenza stampa in cui SLC CGIL, FISTEL CISL e UILCOM UIL hanno esposto le ragioni dello sciopero nazionale del settore delle Telecomunicazioni proclamato per il 6 Giugno 2023.
Tra di esse, la lotta contro i piani di scorporo di industria e servizi delle principali telco, le conseguenti ricadute occupazionali (20mila posti di lavoro a rischio), i ritardi definiti “allarmanti” sugli obiettivi fissati dal PNRR per potenziare banda ultralarga e reti 5G, il consequenziale sottosviluppo digitale che colpirebbe il Paese, le minacce delle aziende di customer service in outsourcing di fuoriuscire dal CCNL delle TLC, a detta dei Sindacati per “comprimere salari e diritti”.
Alla conferenza di presentazione dello sciopero nazionale sono intervenuti Fabrizio Solari, Segretario Generale di SLC CGIL, Alessandro Faraoni, Segretario Generale di FISTEL CISL, e Salvatore Ugliarolo, Segretario Generale di UILCOM UIL.
Lo scorso 31 Maggio 2023, Asstel, l’associazione di categoria che rappresenta le aziende di telecomunicazione, si è scusata in anticipo a nome degli operatori associati per gli eventuali disagi dovuti allo sciopero del 6 Giugno 2023.
Dunque, lo sciopero generale del comparto Telco si è svolto nella giornata di ieri, Martedì 6 Giugno 2023, e riguardava l’intero turno di lavoro (otto ore) di tutto il personale delle aziende del settore TLC, ad eccezione del personale delle aziende del Trentino Alto Adige e della Valle D’Aosta che sciopereranno con le medesime modalità domani 8 Giugno 2023 (per rispetto delle franchigie elettorali).
Inoltre, a causa della grave alluvione che ha colpito diverse zone dell’Emilia Romagna, lo scorso 31 Maggio 2023 i Sindacati hanno comunicato di aver esentato dallo sciopero tutto il personale delle aziende di telecomunicazioni afferenti alle sedi di lavoro delle province di Forlì Cesena e Ravenna.
Ieri, a partire dalle ore 10:30, si è tenuta anche la manifestazione nazionale congiunta di FISTEL CISL, SLC CGIL e UILCOM UIL in Piazza Santi Apostoli a Roma.
In occasione del primo sciopero nazionale dell’intero settore (dunque trasversale ai comparti rete, telco e customer) migliaia di lavoratrici e lavoratori di tutta Italia sono scesi in piazza, allo slogan di “Riprendiamoci il futuro”. Anche il Sindacato UGL Telecomunicazioni ha partecipato allo sciopero.
Nelle ultime ore il sindacato SLC CGIL ha fatto sapere che l’adesione allo sciopero generale delle TLC ha toccato punte dell’80%.
Riccardo Saccone, Segretario Nazionale di SLC CGIL, ha riassunto così lo scenario odierno delle telecomunicazioni in Italia: “L’immagine del disastro: aziende che trascorrono le giornate a ridurre i perimetri occupazionali e a far scempio di diritti e salari”.
Riprendendo lo slogan della manifestazione, “Riprendiamoci il futuro”, dal palco di Roma Saccone ha voluto precisare che “se questo settore riguadagna il futuro, a farlo al contempo è l’intero Paese”.
Il Segretario di SLC CGIL ha poi continuato il suo intervento affermando: “Una volta le telecomunicazioni erano sinonimo di modernità, invece oggi il settore è stato sfruttato dalla finanza che ha trattato le nostre aziende come dei bancomat, ossia luoghi da depredare”.
Infine, Riccardo Saccone ha chiuso il suo intervento con un messaggio al Governo:
Diciamo a questo Esecutivo, come a tutti quelli che si sono succeduti fino a oggi: dobbiamo ripartire dal lavoro. Separare le reti dai servizi porterà le nostre aziende a diventare dei semplici empori.
E l’Italia a perseverare nella condizione di diseguaglianza da cui sarebbe dovuta uscire con la crisi pandemica. Questa arretratezza il nostro Paese non se la può più permettere.
Il Sindacato ricorda che durante la crisi pandemica migliaia di persone sono state costrette in cassa integrazione perché, in assenza di una banda ultralarga, non erano in grado di svolgere la loro attività da remoto.
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