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Telemedicina: la Fibra FTTH di Open Fiber per il monitoraggio da remoto dei pazienti cronici

Martedì 6 Giugno 2023, Open Fiber ha annunciato l’esito di un progetto pilota, in ambito telemedicina, dedicato all’assistenza dei pazienti in ricovero domiciliare, portato avanti in collaborazione con l’Università Campus Bio-Medico di Roma ed ELIS.

L’iniziativa, a detta di Open Fiber, si è dimostrata un successo, registrando meno interruzioni del servizio di telemedicina e una maggior soddisfazione dei pazienti, grazie alla rete FTTH (Fiber To The Home) che la società di telecomunicazioni ha messo a disposizione del progetto.

In particolare, il progetto in questione, il cui nome ufficiale è WE-EASE-IT (AN OPEN SMART AMBULATORY 4.0 EMPOWERING CHRONIC PATIENTS), è nato con l’obiettivo di lanciare un nuovo modello di servizio ospedaliero, che ricorre alle tecnologie digitali per migliorare il processo di monitoraggio dei pazienti cronici.

Di seguito, le parole di Patrizio Diodati, Business Development di Open Fiber, che ha dichiarato:

La fibra ottica è fondamentale per abilitare servizi innovativi e in questo caso l’ambito applicativo è particolarmente importante visto che si parla di salute dei cittadini.

Un monitoraggio h24 e in tempo reale del paziente non richiede più un ricovero ospedaliero ma, grazie ad una connessione ultraveloce, può essere effettuato a distanza utilizzando dispositivi indossabili che comunicano continuamente con lo specialista.

Questa, invece, la dichiarazione di Paolo Soda, Professore Ordinario di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni alla Facoltà Dipartimentale di Ingegneria dell’UCBM di Roma, esperto di Intelligenza Artificiale, che ha commentato:

Il progetto mostra con successo che l’integrazione di tecnologie dell’informazione, che spaziano dalla fibra ottica all’intelligenza artificiale, sono fondamentali per sviluppare strumenti di medicina predittiva, precisa, personalizzata, preventiva e partecipativa.

Grazie al contributo delle Unità Operative di Medicina Interna e di Geriatria, la sperimentazione condotta nel progetto ha infatti dimostrato che gli algoritmi intelligenti sviluppati presso la Facoltà di Ingegneria permettono allo specialista di telemonitorare i pazienti affetti da BPCO, non solo predicendo gli aventi avversi e migliorando quindi la qualità della vita del paziente, ma anche supportando lo specialista nell’individuazione delle situazioni da attenzionare.

In aggiunta, Giuseppe Capasso, Ceo di BPCOmedia, ha affermato:

Lo studio ha dimostrato la scalabilità tecnologica di BPCOmedia e la sua integrazione con la piattaforma Open Health sviluppata nel progetto, offrendo nuove soluzioni di eHealth basate su intelligenza artificiale e connessione ultra veloce e affermando una alta qualità complessiva del sistema di telemonitoraggio e del suo gradimento da parte dell’utente finale.

Luigi de Costanzo, Direttore ELIS Innovation Hub, ha infine dichiarato:

Questo progetto ha offerto a ELIS l’opportunità di abilitare un ampio ecosistema dell’innovazione, che ha visto coinvolte startup, grandi aziende e centri di ricerca nel disegnare il concept di servizio e nella collaborazione allo sviluppo della piattaforma Open Health per implementare funzionalità avanzate di collaborazione e teleassistenza. Una grande occasione di innovazione collaborativa offerta da Open Fiber.

Per Open Fiber, si tratta di un’iniziativa in grado di aprire nuove frontiere per i servizi di telemedicina, allo scopo di portare le diagnosi sul territorio fino in casa dei pazienti, sia nei piccoli comuni che nelle grandi città.

A conferma del proprio impegno per rendere il sistema sanitario del Paese “sempre più all’avanguardia e al servizio del cittadino”, la società guidata dall’AD Mario Rossetti ha già raggiunto circa 1.400 strutture ospedaliere, con la sua rete interamente in fibra ottica.

L’infrastruttura in fibra di Open Fiber, così come indicato dall’operatore nei suoi comunicati, è in grado di raggiungere velocità di connessione fino a 10 Gigabit al secondo, con una latenza inferiore ai 5 millisecondi. Prestazioni grazie alle quali è stato possibile il controllo da remoto e in tempo reale dei pazienti coinvolti nel progetto “WE-EASE-IT”.

Nell’ambito dell’iniziativa, una prima fase di sperimentazione ha previsto il monitoraggio a distanza di diversi pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva, tramite l’utilizzo di un pulsossimetro e dell’applicazione BPCOmedia-AIPO, in grado di rilevare parametri come il livello di ossigenazione del sangue e la frequenza cardiaca.

Nello specifico, il sistema consente di monitorare le condizioni del paziente, per mezzo di tre misurazioni giornaliere e un algoritmo predittivo, inviando degli avvisi nel caso in cui i parametri non risultano in linea con quanto atteso.

Nel momento in cui la misurazione non dovesse risultare in linea con i parametri previsti, il paziente può essere visitato a distanza, collegandosi dal browser web di qualsiasi dispositivo.

Nel corso della sperimentazione, ai pazienti coinvolti è stato anche sottoposto un sondaggio, al fine di misurare il livello di gradimento di questo sistema di monitoraggio da remoto.

Secondo quanto riportato da Open Fiber, incrociando i dati emersi in relazione alla frequenza di disturbi audio o video con quelli sulla frustrazione dei pazienti, dall’indagine è emerso come gli utenti che viaggiano sulla rete dell’operatore hanno subito meno interruzioni durante le televisite.

Per la società, dunque, questo conferma quanto la presenza di una rete completamente in fibra ottica risulti fondamentale, a detta di Open Fiber “per garantire un servizio che sia efficace e fluido per i pazienti”.

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