Sicurezza Mobile

Polizia di Stato, Operazione Ghost Money: sei arresti tra Roma e Torino per frode informatica

Ieri, 25 Maggio 2023, come parte dell’Operazione “Ghost Money”, la Polizia di Stato ha eseguito sei misure di custodia cautelare, cinque tra Roma e provincia e una a Torino, per il reato di frode informatica ai danni di alcuni Istituti di Credito.

Secondo il GIP di Roma, per l’esattezza, sulle sei persone arrestate grava l’accusa, oltre che di frode informatica, anche di furto di identità digitale, riciclaggio e auto riciclaggio, falso in atto pubblico e falsità materiale.

Le attività di indagine, portate avanti per due anni, hanno permesso di individuare un sodalizio criminoso composto da nove soggetti, attivi sul territorio romano, dediti ad attuare frodi informatiche ai danni di Istituti Finanziari, attraverso la creazione di false identità virtuali ed operazioni di riciclaggio delle somme di denaro sottratte.

I primi accertamenti, condotti dal Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale del Lazio, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Roma, sono iniziati, in particolare, investigando su una serie di episodi legati al cosiddetto SIM Swap.

Si tratta di una forma di frode che consiste nell’ottenere, attraverso il furto di dati personali, un duplicato della scheda SIM della vittima, con il conseguente accesso ai codici dispositivi dell’Home Banking inviati all’utenza telefonica in questione, che i criminali possono utilizzare per svuotare il conto corrente del malcapitato.

In seguito all’esecuzione di una prima ordinanza di custodia cautelare, le perquisizioni a carico degli indagati, così come l’analisi dei dispositivi sequestrati, hanno consentito agli investigatori di ricostruire il sistema di frodi portate avanti dall’organizzazione, che ha portato a uno degli Istituti Finanziari colpiti un danno economico di circa 2.900.000 euro.

Secondo le forze dell’ordine, le somme di denaro rubate transitavano sui conti correnti usati dal gruppo criminale, per poi essere incassate o trasferite, per la condivisione dei proventi illeciti, su ulteriori conti nelle disponibilità dei complici, in molti casi con rimesse di denaro all’estero.

Uno di questi conti correnti, fa sapere la Polizia, è intestato a una società, presente all’estero, attiva nella compravendita di materiale sanitario, di cui risulta essere presidente uno dei principali indagati, su cui l’organizzazione ha riciclato circa 700.000 euro, tramite attività finanziarie per l’acquisto di beni immobili.

Attraverso gli elementi raccolti, il Centro Operativo Sicurezza Cibernetica di Roma è così riuscito a ricostruire il protocollo operativo portato avanti dagli autori della frode, denotando una particolare conoscenza, da parte degli indagati, delle dinamiche dei servizi interbancari e del SEPA Business to Business (B2B), uno strumento di pagamento telematico nato per velocizzare le transazioni commerciali tra le imprese.

Secondo le indagini, l’organizzazione costituiva appositamente delle società intestate a soggetti compiacenti, con conti correnti bancari e postali, spesso aperti utilizzando SIM card fittiziamente intestate a terzi estranei ai fatti, per accedere ai servizi di Home Banking.

Successivamente, venivano siglati degli accordi commerciali tra le società, con mandati di pagamento SEPA B2B e false fatture a nome delle stesse, create per trarre in inganno gli Istituti Finanziari.

I mandati di pagamento in questione, venivano spesso depositati tramite i portali web messi a disposizione dagli stessi Istituti di Credito ai propri clienti. La documentazione depositata, consentiva così di fruire del conto corrente sul quale veniva generato l’importo, corrispondente ai mandati di pagamento presentati.

In questo modo, prima che l’Istituto di Credito potesse verificare la non genuinità della documentazione, una volta ricevuta la disponibilità della somma, i criminali procedevano con il bonifico su conti correnti intestati ad altre società, costituite appositamente per il perfezionamento della frode, con il successivo trasferimento delle somme di denaro sottratte su conti aperti all’estero.

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