Poiché WINDTRE sta accelerando la realizzazione del piano di scorporo della sua rete mobile, con la creazione di una società dedicata la cui quota di maggioranza sarà venduta al fondo svedese EQT, i Sindacati TLC hanno proclamato una giornata di sciopero in tutte le sedi dell’azienda, in quanto fortemente contrari all’operazione.
La proclamazione dello sciopero è stata annunciata oggi, 21 Aprile 2023, tramite un comunicato congiunto di SLC CGIL, FISTel CISL e UILCOM UIL.
Tutto ciò in seguito all’incontro che si è svolto nella mattinata di ieri, 20 Aprile 2023, per effettuare l’esame congiunto tra le Segreterie Nazionali e Territoriali SLC CGIL FISTEL CISL e UILCOM UIL, unitamente al Coordinamento delle RSU, e l’azienda Wind Tre S.p.A. in merito alla procedura di trasferimento ramo d’azienda (NetCo), ex art. 47 Legge 428/1990, aperta in data 12 Aprile 2023.
Si ricorda infatti che, come già raccontato da MondoMobileWeb, a fine Marzo 2023 WINDTRE ha esposto ai Sindacati l’intenzione di scorporare la rete mobile dall’azienda creando una NetCo, la cui quota di maggioranza verrebbe venduta al fondo svedese EQT. Nello specifico, dal punto di vista societario, le quote di proprietà rimarranno per il 40% a CK Hutchison, la holding di Hong Kong che detiene interamente l’operatore italiano Wind Tre, mentre il restante 60% sarà ceduto ad EQT, che subentrerà come partner finanziario.
Questo piano dovrebbe coinvolgere l’infrastruttura di rete mobile rimasta di proprietà di Wind Tre: si ricorda infatti che Cellnex ha acquistato le torri di CK Hutchison in vari mercati, fra cui anche l’Italia, dove l’operatore gestisce il marchio WINDTRE, mentre lo scorso 3 Gennaio 2023 WINDTRE e Iliad Italia hanno dato ufficialmente vita a Zefiro Net s.r.l., la Joint Venture detenuta al 50% dai due operatori telefonici italiani che avrà il compito di gestire e sviluppare in maniera congiunta le rispettive reti mobili, anche 5G, nelle aree meno densamente popolate d’Italia. Zefiro Net S.r.l. ha acquistato la proprietà e la gestione tecnica, per conto dei due soci, dell’infrastruttura fisica che consente la fornitura di servizi radiomobili in un’area in cui risiede circa il 26,8% della popolazione italiana.
I Sindacati del settore Telco si erano dichiarati da subito contrari al progetto, annunciando di aver avviato le procedure di legge propedeutiche alla proclamazione dello stato di agitazione e per iniziative di sciopero in tutte le sedi italiane di Wind Tre.
In ottemperanza a queste procedure, si era svolto un nuovo incontro lo scorso 12 Aprile 2023 per esperire un tentativo di conciliazione tra le parti, ma i Sindacati avevano comunicato di non aver trovato l’accordo.
Al tavolo che si è svolto ieri, 20 Aprile 2023, era presente, in qualità di partner finanziario che gestirà il 60% della proprietà della NetCo, anche un rappresentante del fondo svedese EQT il quale ha esplicitato alle Organizzazioni Sindacali l’approccio di investimento del fondo stesso che, ad oggi, conta 184 società nel suo portfolio.
I Sindacati hanno riportato anche un breve profilo del fondo svedese: “EQT, presente in Italia in aziende quali Facile.it, Antas, Idealista, Casa.it e Lima Corporate, è un fondo leader negli investimenti alternativi con un particolare focus sul mondo delle infrastrutture i cui investimenti, di media, hanno una durata di 5/7 anni al termine dei quali, ottenuti i consolidamenti aziendali programmati, vende ad investitori di più lungo periodo”.
Dunque, nell’ultimo incontro che si è svolto con le Organizzazioni Sindacali, WINDTRE ha comunicato che già nei prossimi giorni verrà costituita la Business Unit Technology and Wholesale nella quale confluiranno tutte le lavoratrici e i lavoratori (circa 2000) che rientrano nel perimetro della NetCo la quale avrà, oltre ad una sua funzione Technology, anche le funzioni Finance, HR, Legal, Audit, Business Development e Service Management.
Inoltre, è stato confermato che convergeranno nella stessa NetCo anche tutte le infrastrutture di rete, i contratti con terzi, i servizi di connettività wholesale e il personale Network con le relative funzioni di supporto.
Secondo quanto riportato da Wind Tre ai Sindacati, i tempi previsti per il closing sono stati stimati in circa 6 mesi (quindi più o meno ad Ottobre o Novembre 2023).
I sindacati ricordano poi che, secondo il piano illustrato dall’azienda anche nelle settimane scorse, Wind Tre diventerà sempre di più un’azienda multiservizi (per cui oltre alla telefonia mobile e fissa e al mercato energetico in cui WINDTRE è già attiva, entrerà anche nel mercato assicurativo, security, IoT, ecc.), a cui resteranno le licenze e circa 4000 dipendenti, di cui anche una parte dell’attuale personale Technology, identificato in pressoché 400 risorse, che svolgerà attività di IT Development, IT Operations e Infra & Security.
Di seguito il resto del comunicato in cui i Sindacati annunciano di aver proclamato una giornata di sciopero in tutte le sedi di Wind Tre S.p.A. per protestare contro il piano di scorporo della rete mobile:
[…]
Come Organizzazioni Sindacali abbiamo, ancora una volta, ribadito la nostra totale contrarietà allo scorporo, che rappresenta una mera operazione finanziaria di corto respiro, un efficientamento economico senza alcuna prospettiva industriale e che, temiamo, genererà ricadute occupazionali nel futuro.
La vera forza di WindTre in questi anni è stata proprio il suo essere un’azienda unica ed integrata, che ci ha consentito anche di gestire, attraverso percorsi di riconversione del personale e di insourcing delle attività, migliaia di esuberi in maniera non traumatica. Un domani, con due aziende separate, tutto questo non sarà più possibile.
La forte accelerazione, che l’Azienda vorrebbe ora imporre al percorso di separazione, si sta in questo momento concretizzando anche attraverso atteggiamenti di pressione verso i singoli lavoratori, oltre che in improvvisi spostamenti di personale tra i diversi ambiti organizzativi. In piena procedura tali atteggiamenti sono del tutto inammissibili e chiediamo che cessino immediatamente.
Invitiamo inoltre le lavoratrici ed i lavoratori a non sottoscrivere alcuna proposta dovesse essere loro presentata, anche sotto forma di “Raccolta dei Consensi”, nei prossimi giorni, inerente l’operazione di separazione.
Pertanto, per i motivi sopra richiamati, abbiamo chiesto, unitariamente, il ritiro dell’operazione, e ribadito la nostra ferma volontà di mettere in campo tutte le iniziative di mobilitazione prima della chiusura della procedura.
Al termine dell’incontro abbiamo, quindi, concordato con il Coordinamento delle RSU la proclamazione di una giornata di sciopero, intero turno, per il 4 maggio 2023 e lo sciopero delle prestazioni straordinarie ed accessorie dal 2 al 31 maggio 2023 compresi, fatti salvi i giorni di franchigia previsti a ridosso delle giornate di elezioni amministrative.
Inoltre scriveremo, nei prossimi giorni, al Governo e ai Ministeri competenti per chiedere un incontro specifico, per ribadire la nostra contrarietà a questa operazione di scorporo!
Ma la vertenza di WindTre, così come le altre aperte in queste settimane dalle aziende del settore, non si risolve da sola ed è per questo che, come Segreterie Nazionali, abbiamo dato il via alla mobilitazione del settore delle Telecomunicazioni, perché si apra un vero tavolo di confronto con le istituzioni in grado di dare risposte complessive all’intero comparto.
Dunque, come annunciato dalle Organizzazioni Sindacali, è stata indetta una giornata di sciopero per il 4 Maggio 2023 in tutte le sedi italiane di Wind Tre S.p.A., oltre allo sciopero delle prestazioni straordinarie ed accessorie dal 2 al 31 Maggio 2023.
Nella lettera in cui le Organizzazioni Sindacali proclamano l’astensione dal lavoro, viene specificato che lo sciopero delle prestazioni straordinarie ed aggiuntive, per rispetto delle franchigie elettorali previste a ridosso delle giornate di elezioni amministrative, avrà la seguente articolazione: le unità produttive ricadenti in Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Lazio Campania, Basilicata, Puglia e Calabria sono esentate dal giorno 11 al 18 Maggio 2023 e dal 25 Maggio al 1° Giugno 2023; le unità produttive ricadenti in Sardegna e Sicilia sono esentate dal 25 al 31 Maggio 2023.
Editing Simone Nicolosi
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