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Vodafone Italia avvia licenziamento di 1000 lavoratori: Sindacati chiedono azioni strutturali

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Dopo due incontri in cui i Sindacati e Vodafone Italia non hanno trovato alcun accordo, lo scorso 12 Aprile 2023 l’operatore telefonico ha avviato la procedura di licenziamento collettivo di oltre 1000 lavoratori, decidendo quindi di proseguire il suo piano di ristrutturazione aziendale. I Sindacati annunciano l’avvio delle procedure per la mobilitazione.

I Sindacati del settore TLC, ossia le Segreterie Nazionali di SLC CGIL, FISTel CISL, UILCOM UIL e UGL Telecomunicazioni, lo hanno reso noto nella giornata di ieri, 18 Aprile 2023, attraverso un comunicato congiunto.

Il piano di esuberi di Vodafone Italia era stato reso noto già ad inizio Marzo 2023 dagli stessi Sindacati, che avevano annunciato un primo incontro con l’operatore per il 13 Marzo 2023. In occasione di questo primo incontro, l’azienda aveva poi confermato l’avvio del dialogo con i Sindacati in merito al piano che prevede la riduzione di oltre 1000 unità.

Un secondo incontro fra i Sindacati del settore TLC e Vodafone Italia si era poi svolto lo scorso 4 Aprile 2023, in cui il piano era stato spiegato più in dettaglio, in particolare su come saranno distribuiti i 1000 esuberi.

Adesso, come già accennato, anche a causa delle “profonde distanze tra le parti” registrate in occasione dei due precedenti incontri, nella giornata del 12 Aprile 2023 Vodafone Italia ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per riduzione di personale per un numero di 1003 addetti su una platea complessiva di 5598 lavoratori, decidendo così di proseguire il suo piano di ristrutturazione.

SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL e UGL Telecomunicazioni continuano a ribadire “con fermezza” che la crisi sistemica del settore non può essere gestita esclusivamente azienda per azienda, unicamente attraverso misure di incentivazione all’esodo e ammortizzatori sociali.

A detta delle Organizzazioni Sindacali servono interventi strutturali e sistemici che non sono più ricercabili ed individuabili nella sola contrattazione aziendale. Gli accordi di riorganizzazione e ristrutturazione all’interno delle aziende del settore delle TLC, se non accompagnati da misure straordinarie da parte del Governo, sono solo un mero strumento di rallentamento della fine del comparto”.

Per questo motivo, i Sindacati hanno richiesto l’apertura di un confronto per individuare tutte quelle azioni e misure strutturali (investimenti e formazione costante) per dare stabilità nel lungo periodo, e superare questa crisi di settore che, secondo i Sindacati, diversamente “rischia di impoverire sempre più un settore strategico come quello delle telecomunicazioni”.

Proprio per questo, nei giorni scorsi, a conferma della determinazione delle Organizzazioni Sindacali, sono state aperte dai Sindacati le procedure di raffreddamento con Asstel, per una grande mobilitazione di settore e conseguente sciopero, qualora non arrivassero le “giuste risposte a quanto da mesi si richiede e sollecita a gran voce”, affermano i Sindacati.

Di seguito il resto del comunicato congiunto delle Organizzazioni Sindacali sui licenziamenti di Vodafone Italia:

[…]

Le eccedenze di Vodafone, non sono reali esuberi derivanti dalla carenza di lavoro, sono la risposta aziendale alla contrazione dei ricavi perseguendo la riduzione del costo del lavoro.

La procedura di licenziamento notificata ne è la dimostrazione tangibile, con una suddivisione delle eccedenze in riferimento a settori e sedi, incoerente rispetto ai veri fabbisogni, ma esclusivamente dettati da un taglio lineare dei costi.

Emerge, anche, il chiaro intento di andare a colpire in maniera indiscriminata quelle lavoratrici e quei lavoratori, riqualificati e ri-professionalizzati per effetto dell’impianto virtuoso della contrattazione di anticipo che ha caratterizzato gli accordi sindacali negli ultimi anni e che adesso risulta superata se non si interviene con vere misure di sistema da parte del Governo.

Questa procedura mira a colpire le fondamenta del percorso che le parti avevano realizzato, attraverso accordi di prospettiva e non impattanti su salario e diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.

Aver individuato esuberi anche in quei reparti operanti su attività oggetto di re-internalizzazione dimostra la totale miopia di una azienda che mostra chiaramente il becero obiettivo di dismettere, tagliando costi, piuttosto che investire e valorizzare le professionalità interne.

Ancor più stridenti le numeriche di “efficienze” con percentuali molto pesanti in alcuni reparti, quando prima di qualunque altra azione, è, e sarà, indispensabile mappare l’utilizzo di Consulenti, anche Intragruppo Vodafone.

La procedura di licenziamento avviata manifesta palesemente una Vodafone che naviga a vista, senza alcun obiettivo strategico ed industriale.

Quanto finora denunciato, si rende ancor più evidente facendo riferimento alla gara Consip, per la fornitura di servizi di telefonia mobile e servizi connessi e opzionali per tutta la Pubblica Amministrazione.

Considerato il pesante ribasso offerto da Vodafone, non vorremmo che l’azienda piuttosto che puntare alla valorizzazione delle risorse umane in forza, puntasse a trasformarsi in una stazione appaltante ricercando fornitori con manodopera a basso costo!!!

Non sarà il ricatto occupazionale a metter fretta, nella ricerca delle soluzioni più congrue per salvaguardare la piena occupazione.

Le soluzioni che si andranno ad individuare dovranno avere una chiara prospettiva nel tempo, e non potranno prescindere da un importante piano formativo finalizzato alla riconversione professionale verso quelle nuove attività che il mercato ed il settore richiedono.

Il tutto all’interno di un contesto regolatorio che metta in sicurezza il settore, i 120 mila addetti che operano nel mondo delle telecomunicazioni, e tutto il sistema dell’indotto e degli appalti.

La procedura è lunga, ha una durata di 75 giorni, e le organizzazioni sindacali sfrutteranno tutto il tempo messo a disposizione dalla norma per ricercare le soluzioni a tutela del lavoro, del salario, della professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori di Vodafone Italia, sui tavoli aziendali ma soprattutto sui tavoli di confronto con le Istituzioni.

L’attuale Governo non può più sottrarsi dall’affrontare le problematiche ataviche di un settore strategico per il sistema paese, così come han fatto tutti i governi dell’ultimo decennio.

Dunque, oltre a spiegare il perché non sono d’accordo con il piano di esuberi avviato da Vodafone Italia, i Sindacati sottolineano che la procedura di confronto prevede una durata di 75 giorni, in cui le Organizzazioni promettono di voler cercare delle soluzioni per tutelare le lavoratrici e i lavoratori di Vodafone Italia, anche nei tavoli con le istituzioni.

I Sindacati nel frattempo hanno inviato una lettera in cui chiedono un incontro con Vodafone Italia e Unindustria per cercare dei possibili accordi prima di poter avviare la mobilitazione, come previsto dalle normative vigenti.

Editing Simone Nicolosi

Aggiornamento 20 Aprile 2023

Per diritto di cronaca pubblichiamo la nota ufficiale di Vodafone Italia del 12 Aprile 2023:

Vodafone ha avviato formalmente, con una lettera indirizzata alle OOSS e al Ministero del Lavoro, la procedura per la gestione di 1.000 esuberi.

Alla luce della inarrestabile trasformazione strutturale del mercato, guidata da una straordinaria pressione competitiva, Vodafone conferma la necessità di avviare una profonda trasformazione e modernizzazione del proprio modello operativo per continuare ad investire e a competere in modo sostenibile.

La volontà dell’azienda continua ad essere quella di trovare soluzioni sostenibili e condivise con il Sindacato nell’ambito di tale procedura.

La volontà da parte di Vodafone Italia continua ad essere, quindi, quella di trovare soluzioni sostenibili e condivise con i Sindacati di settore.

Editing Redazione

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