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Telemarketing, GPDP approva Codice di condotta. Il Presidente ADUC: “Buttare fumo sul problema”

Oggi, 24 Marzo 2023, il Garante per la Protezione dei Dati Personali (GPDP) ha approvato il Codice di condotta per le attività di telemarketing e teleselling, dopo che a promuoverlo sono state diverse associazioni di committenti, call center, teleseller, list provider e associazioni di consumatori.

Il Codice entrerà in vigore una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale, in seguito alla conclusione della fase di accreditamento da parte dell’Organismo di monitoraggio (Odm), un organo indipendente adibito a verificare l’osservanza degli aderenti alle nuove norme, oltre che a gestire la risoluzione dei reclami.

Considerata l’ampia adesione dei principali operatori del settore, secondo le parti interessate, l’adozione del Codice da parte del Garante della Privacy rappresenta un passo importante nella lotta al telemarketing aggressivo, facilitando la diffusione nel mercato di principi e misure volte a tutelare i consumatori.

Gli stessi principi e tutele che, come si legge in una nota, il Garante già da tempo è impegnato a veicolare, “attraverso numerose e consolidate pronunce e una costante attività sanzionatoria“.

In relazione al nuovo Codice di condotta, le società che vi aderiranno dovranno impegnarsi nell’assicurare il rispetto della normativa privacydal contatto al contratto“, adottando delle misure specifiche che garantiscono la correttezza e la legittimità dei trattamenti di dati in tutta la “filiera” del telemarketing.

Le stesse società, inoltre, dovranno raccogliere consensi specifici per le singole finalità di contatto, siano esse di marketing o di profilazione, nonché informare gli utenti sulle finalità di utilizzo dei loro dati. Il tutto, garantendo il pieno esercizio dei diritti previsti dalla normativa privacy, come l’opposizione al trattamento, la rettifica o l’aggiornamento dei dati.

Vodafone

Con il nuovo Codice, l’Autorità ha anche introdotto diverse norme atte a contrastare il fenomeno dei call center abusivi.

Il regolamento, infatti, stabilisce che per ogni vendita di servizi portata a termine in seguito a un contatto promozionale senza consenso, dovrà essere prevista una penale o, in alternativa, la mancata corresponsione della provvigione, all’interno dei contratti stipulati dall’operatore con l’affidatario del servizio.

In aggiunta, le società che svolgono operazioni automatizzate, che comportano un’analisi sistematica e globale di informazioni personali, compresa la profilazione, saranno tenute ad effettuare una valutazione di impatto.

Sulla questione, si è espresso Vincenzo Donvito Maxia, Presidente dell’Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori (ADUC), che in una nota pubblicata sul sito dell’Associazione, ha dichiarato quanto segue:

“Come tutti i codici ad adesione volontaria, anche quello per la condotta dei servizi di telemarketing, oggi approvato dal Garante Privacy è un orpello che serve ad incensare chi lo propone, qualificare chi vi aderisce, buttare fumo sul problema facendo credere di aver trovato una soluzione e, alla fine, non servire a niente.

Le leggi in materia già ci sono e il grosso problema è che non vengono rispettate e non sono previsti indennizzi automatici per le vittime e sanzioni scoraggianti per chi le viola.

Il registro delle opposizioni, per esempio, che conta milioni di iscritti dopo che di recente può essere usato anche dagli utenti dei cellulari, è la dimostrazione che se non ci sono forti sanzioni, è un servizio inutile.

Altrettanto per l’Istituto di Autodisciplina pubblicitaria che, se non ci fosse l’Antitrust che sanzione le pubblicità ingannevoli, saremmo inondati di falsi messaggi.

Certo non è facile obbligare tutti a rispettare le leggi ma forse, se anche il telemarketing fosse affidato all’Antitrust come pratica commerciale scorretta, si darebbe un forte segnale contro i malfattori di varia tacca.”

Secondo Donvito Maxia, dunque, il Codice approvato dal Garante della Privacy, in quanto ad adesione volontaria, non basterà a far rispettare le leggi in materia già esistenti, almeno finché non saranno previsti indennizzi automatici e sanzioni più importanti.

Neanche il Registro Pubblico delle Opposizioni, esteso dallo scorso Luglio 2022 anche ai numeri di telefonia mobile, sembra soddisfare il Presidente di ADUC, che suggerisce quindi di affidare il telemarketing all’Antitrust come pratica commerciale scorretta, allo stesso modo delle pubblicità ingannevoli.

Editing Mattia Castro

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