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TIM INVAR ON, dopo la multa Antitrust l’associazione Codici chiede il rimborso per i clienti

Dopo l’ufficializzazione della sanzione che l’Antitrust ha comminato a TIM per la rimodulazione ad alcuni clienti di rete mobile rifiutabile con il comando INVAR ON, l’associazione Codici si è attivata per richiedere anche il rimborso ai clienti coinvolti dall’aumento del costo mensile e del traffico dati senza consenso.

Lo ha annunciato l’associazione Codici nella giornata di oggi, 21 Marzo 2023, affermando che la multa dell’Antitrust a TIM è “un intervento importante a cui deve seguire un’azione per tutelare appieno i consumatori”.

Si ricorda infatti che, come già raccontato, nella giornata di ieri, 20 Marzo 2023, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha reso nota la multa di 2,1 milioni di euro irrogata a TIM in seguito al procedimento sanzionatorio PS12384 avviato nell’Agosto 2022.

Il procedimento riguarda le rimodulazioni tariffarie di TIM annunciate a partire dal 1° Luglio 2022 e che prevedevano la possibilità di rifiutarle con il comando INVAR ON tramite SMS.

Nel dettaglio, TIM è stata sanzionata poiché secondo l’Antitrust ha attivato automaticamente un servizio aggiuntivo a pagamento, in quanto sono stati attivati dei Giga aggiuntivi con un aumento del costo mensile, senza che i clienti avessero espresso alcun consenso.

In particolare, TIM aveva previsto l’aumento di Giga mensili e successivamente anche l’aumento di 2 euro del costo mensile. In più, oltre al diritto di recesso senza costi, TIM ha offerto al cliente anche la possibilità di rifiutare la rimodulazione e rimanere con la sua attuale offerta, tramite il comando INVAR ON da inviare via SMS.

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Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici, ha commentato:

L’intervento dell’Autorità è importante e fa chiarezza in un settore, quello della telefonia, che purtroppo è caratterizzato da frequenti situazioni che danneggiano i consumatori.

In questo caso, giustificando la manovra con necessità economiche derivanti dalle mutate esigenze di mercato, TIM ha modificato il piano tariffario senza l’ok degli utenti. Un fatto chiaramente grave.

Come evidenziato dall’Antitrust, anziché attivare di default il servizio aggiuntivo a pagamento, obbligando così il consumatore a manifestare il proprio rifiuto, la società avrebbe dovuto subordinare l’attivazione del servizio aggiuntivo all’acquisizione del consenso espresso dell’utente, in mancanza del quale quest’ultimo sarebbe rimasto al piano tariffario precedente.

Così non è stato e si è arrivati alla sanzione. Questa multa, a nostro avviso, non chiude però la questione. Serve un passo successivo, ovvero il rimborso da parte di TIM dei consumatori danneggiati da questa operazione.

L’associazione Codici ha quindi annunciato di essersi attivata per raccogliere le segnalazioni dei consumatori che si sono visti aumentare da TIM il costo mensile del piano tariffario con la contestuale offerta di Giga aggiuntivi senza aver espresso alcun preventivo consenso al riguardo, al fine di richiedere il rimborso.

Editing Simone Nicolosi

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