In queste ultime ore, l’elenco dei comuni coperti dalla rete 5G di TIM si è aggiornato con diverse nuove località, oltre che con la regione del Molise fino ad ora non presente.
Con la rete mobile di quinta generazione, come viene indicato nel suo sito ufficiale, TIM permette di raggiungere una velocità massima pari a 2 Gbps in download e 150 Mbps in upload, in ogni caso utilizzando un dispositivo compatibile con un’offerta o opzione abilitante, e trovandosi appunto in uno dei comuni coperti indicati dall’operatore.
Con lo scorso aggiornamento introdotto nei primi di Marzo 2023, come raccontato erano stati inseriti 21 nuovi comuni, suddivisi in 13 regioni differenti.
Questa volta, invece, durante la giornata di oggi 21 Marzo 2023, l’operatore ha aggiunto in lista 27 nuovi comuni distribuiti in 12 regioni d’Italia, ovvero Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia e Veneto.
Nel dettaglio, le nuove località dove è possibile navigare in 5G con TIM sono le seguenti: Pisticci, Tramutola, San Pietro a Maida, Battipaglia, Cassano Irpino, Cellole, Grottolella, Montella, San Giorgio a Cremano, San Marco Evangelista, Campogalliano, Casalecchio di Reno, Zola Predosa, Mele, Orzinuovi, Campobasso, Dronero, Villar San Costanzo, Lucera, Sannicandro di Bari, Trinitapoli, Cagliari, Senorbì, Caltanissetta, San Cataldo, San Gregorio di Catania, Agordo.
Si specifica inoltre che Campobasso è il primo comune del Molise aggiunto in lista, regione che fino ad ora non era infatti presenti nell’elenco.
Nel complesso, con l’aggiunta dei nuovi comuni sopra elencati, le località coperte dalla rete 5G di TIM diventano adesso 603, suddivise adesso in tutte e 20 le regioni d’Italia:
Si segnala che, nella lista presente sul sito, TIM indica erroneamente per due volte il comune di San Nicola la Strada, sia nell’elenco della Campania (dove si trova effettivamente) ma anche in quello della Calabria.
In generale, la presenza in lista di una città non implica automaticamente che tutto il territorio comunale sia raggiunto dal 5G, per cui al momento la copertura potrebbe riguardare solo alcune specifiche zone.
Si sottolinea inoltre che le città e le aree in questione sono quelle indicate attualmente sul sito ufficiale di TIM, nella pagina dedicata alla rete di quinta generazione. Nonostante ciò, in alcune zone di alcune città la rete 5G dell’operatore potrebbe risultare comunque già attiva, anche se ancora non ufficializzata.
Come detto, oltre a doversi trovare in uno dei comuni coperti, per usufruire del 5G di TIM è necessario utilizzare un dispositivo compatibile con un’offerta o opzione abilitante.
Nel suo sito ufficiale, TIM dichiara sempre che “tutti i terminali con tecnologia 5G presenti nel mercato italiano sono compatibili su rete 5G di TIM“. Quindi, secondo quanto scrive l’operatore, è necessario semplicemente che il proprio smartphone sia venduto nel mercato italiano e che abbia un modem 5G, senza distinzione fra marche e modelli.
Per quanto concerne invece le offerte e opzioni che abilitano la navigazione in 5G, si ricorda che a partire dal 27 Febbraio 2023, per un periodo limitato, i nuovi clienti che attivano una SIM con offerta senza 5G incluso possono attivare la nuova opzione 5G ON a 9,99 euro una tantum.
In ogni caso, per tutti gli altri clienti che posseggono un’offerta dati senza 5G, è ancora disponibile anche l’add on standard 5G ON a 5 euro al mese. In alternativa, per i già clienti TIM sono disponibili anche a Marzo 2023, salvo cambiamenti, le attuali opzioni con prezzi personalizzati e proposte in base al target ai clienti selezionati.
Inoltre, un altro modo per ottenere l’abilitazione al 5G è quello di acquistare un nuovo smartphone compatibile tramite i canali di vendita TIM, ottenendo in questo modo la cosiddetta Promo 5G Gratis x 3 mesi.
Per pubblicizzare il 5G, TIM utilizza il termine Vero 5G che, come già evidenziato dall’operatore anche in risposta ad Asati, vuole sottolineare una copertura dotata di velocità e latenza tipiche delle reti di quinta generazione, a differenza del cosiddetto DSS (Dynamic Spectrum Sharing) utilizzato da altri operatori.
Al momento, la rete 5G di TIM sfrutta comunque lo standard Non Standalone (NSA), che significa letteralmente “non autonomo”.
In attesa che si possa invece diffondere lo standard Standalone (SA), che sfrutterà in toto le caratteristiche del 5G, attualmente è necessario infatti appoggiarsi agli apparati esistenti del 4G.
Si ringrazia Gabriele per la segnalazione.
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