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Iliad Fibra, cliente pensava di pagare 3,99 euro al mese con agevolazioni: istanza respinta

Nei mesi scorsi, un cliente che aveva sottoscritto la prima offerta Fibra Iliadbox di Iliad con lo sconto per la convergenza con una SIM mobile, usufruendo anche dell’agevolazione per clienti con disabilità, ha presentato istanza al Corecom contro Iliad in quanto si aspettava di pagare 3,99 euro al mese per la Fibra.

La controversia in questione che ha coinvolto Iliad Italia è stata pubblicata sul sito dell’AGCOM oggi, 15 Marzo 2023, il cui documento risale all’8 Marzo 2023.

Tutto nasce da un’istanza presentata il 3 Ottobre 2022 al Corecom Abruzzo contro Iliad Italia, da parte di un ex cliente che aveva attivato l’offerta in Fibra Iliadbox, in particolare la prima offerta lanciata il 25 Gennaio 2022, resa disponibile subito dopo la presentazione in diretta condotta dall’Amministratore Delegato di Iliad Italia, Benedetto Levi.

Nello specifico, il cliente aveva usufruito del prezzo scontato a 15,99 euro al mese (invece di 23,99 euro al mese), che era previsto in caso di convergenza con una qualsiasi offerta mobile Iliad, a cui si è aggiunto un ulteriore sconto del 50% sul canone mensile della Fibra grazie all’adesione alle agevolazioni previste per i clienti con disabilità.

Come riportato nel documento dell’AGCOM, l’istante lamentava quanto segue:

L’offerta che ho sottoscritto inizialmente prevedeva un costo mensile di 3,99 euro. Tale costo è stato raddoppiato a 7,99 euro al mese, senza che l’operatore abbia dato alcuna comunicazione di modifica delle condizioni contrattuali, pratica non consentita ai sensi del codice del Codice del Consumo.

Ho quindi deciso di recedere dal contratto in data 19 Agosto 2022. Il recesso è avvenuto in data 19 Settembre 2022 e, nonostante la suddetta modifica contrattuale senza comunicazione, l’operatore mi ha comunque addebitato le spese di disattivazione ed un mese di fatturazione non fruita, come da fatture allegate.

In base a queste premesse, l’ex cliente Iliad che ha presentato l’istanza ha chiesto al Corecom un indennizzo per mancata comunicazione della variazione contrattuale, illegittima fatturazione e indebita applicazione dei costi di recesso.

La difesa di Iliad Italia

Iliad ha fornito la sua memoria difensiva, e nel merito ha affermato che le lamentele dell’ex cliente “sono totalmente destituite di fondamento, oltre che non provate, ed andranno necessariamente disattese”.

Come spiegato da Iliad al Corecom, l’offerta agevolata per i clienti con disabilità prevede uno sconto del 50% sul canone mensile dell’offerta Iliadbox, che in questo caso era pari a 15,99 euro al mese grazie alla convergenza con l’offerta mobile.

In questo modo, il cliente grazie all’agevolazione con sconto del 50% sulla Fibra avrebbe dovuto pagare in totale un canone mensile pari a 7,99 euro al mese.

Tuttavia, Iliad precisa che per un errore contabile nella fattura del 3 Giugno 2022 è stata addebitata una cifra più bassa, pari a 3,99 euro, che l’operatore sottolinea essere pari ad uno sconto del 75% del canone in favore del cliente.

Nelle fatture successive la scontistica è invece tornata al 50%. Per questo motivo, Iliad afferma che “non si comprendono pertanto le doglianze dell’utente”.

Respingendo le accuse di aver aumentato il costo mensile sull’offerta Fibra del cliente, Iliad afferma che nessuna modifica contrattuale o tariffaria è stata applicata da Iliad ma anzi, a fronte dell’errore contabile, la ricorrente ha ricevuto per un mese un trattamento tariffario addirittura migliore rispetto a quello previsto dal contratto (passando da uno sconto del 50% ad uno sconto del 75% e quindi da 7,99 euro ad 3,99 euro al mese)”.

A seguito del successivo recesso dal contratto da parte del cliente, Iliad ritiene di aver legittimamente emesso la fattura di chiusura della posizione amministrativa dell’utente, addebitando legittimamente i costi di disattivazione del servizio di 15,99 euro come da accordi contrattuali.

Iliad ha quindi chiesto all’Autorità l’archiviazione del caso rigettando tutte le domande avanzate dall’ex cliente.

Tramite delle note integrative, Iliad ha aggiunto che l’utente ha ricevuto un rimborso maggiore rispetto al dovuto perché il rimborso è stato calcolato sulla fattura piena (di 23,99 euro) e non sull’importo agevolato effettivamente pagato in data 3 Settembre 2022 di 7,99 euro. L’utente ha pertanto ottenuto un ulteriore trattamento agevolato.

Inoltre, l’operatore ha depositato la richiesta di attivazione della tariffa agevolata del 21 Marzo 2022, il successivo riscontro di conferma di Iliad in cui veniva indicato che la tariffa agevolata sarebbe stata attiva dal 30 Aprile 2022.

In più l’operatore ha presentato tutte le fatture contestate, fra cui quelle di Maggio e Giugno 2022 dove l’operatore ha addebitato erroneamente un costo ulteriormente scontato a 3,99 euro al mese, invece dei pattuiti 7,99 euro al mese che sono stati invece correttamente addebitati nelle successive fatture fino alla cessazione del contratto avvenuta a Settembre 2022.

Con fattura del 19 Settembre 2022 l’operatore addebitava i costi di disattivazione del servizio pari a 15,99 euro, mentre nella successiva fattura del 3 Ottobre 2022 emetteva una nota di credito di 23,19 euro a rimborso del periodo non usufruito dal 19 Settembre al 17 Ottobre 2022 dopo il recesso dal contratto.

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Le motivazioni con cui il Corecom Abruzzo ha respinto l’istanza

Alla luce di quanto emerso nel corso dell’istruttoria, nelle motivazioni della sua decisione il Corecom ha affermato che le richieste pervenute dall’ex cliente Iliad non possono trovare accoglimento.

Sostanzialmente, il cliente lamentava di essere passato illegittimamente da un costo mensile di 3,99 euro a quello di 7,99 euro, che era invece quello effettivamente previsto dal contratto della Fibra, in sconto per i clienti mobile, con tariffa agevolata del 50%.

Il Corecom spiega che la fattura del 3 Giugno 2022, su cui il cliente che ha presentato istanza ha basato la sua convinzione che le fatture successive fossero state aumentate, mostra in realtà un costo mensile erroneamente inferiore rispetto a quello previsto al contratto con lo sconto del 50%, in quanto era pari a 3,99 euro invece che 7,99 euro.

In tal senso, tuttavia, l’Autorità sottolinea che le conseguenze dell’applicazione di condizioni economiche diverse da quelle pattuite risultano esclusivamente a discapito dell’operatore essendo pari ad un importo inferiore al dovuto, mentre l’istante, per contro, “ne ha ricevuto un (imprevisto) vantaggio economico e non un pregiudizio”.

Nonostante ciò, l’istante riteneva e dichiarava di aver sottoscritto un’offerta che prevedeva un costo mensile di 3,99 euro.

In merito ai reclami, l’istante dichiarava genericamente di aver effettuato unicamente un reclamo via call center in data 27 Giugno 2022, ma questa data come afferma il Corecom non è coerente con la data della prima fattura ritenuta erroneamente calcolata da parte del cliente, dato che quest’ultima risulta emessa il 03 Luglio 2022, dunque successivamente all’asserito reclamo verbale.

In merito ai costi di disattivazione applicati da Iliad, il Corecom afferma che questi risultano conformi alle previsioni della sintesi contrattuale.

A detta del Corecom, la posizione assunta da Iliad nei propri scritti difensivi conferma in toto la ricostruzione in merito alla correttezza delle condizioni economiche applicate relativamente al contratto dell’ex cliente che ha presentato l’istanza.

Per tutte le motivazione appena descritte, il Corecom ha stabilito che le richieste di indennizzo dell’ex cliente non risultano accoglibili, neppure in via equitativa o analogica.

Il Corecom Abruzzo ha dunque respinto l’istanza presentata da un ex cliente Iliadbox nei confronti di Iliad Italia. In ogni caso, come di consueto il provvedimento potrà essere impugnato davanti al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio entro 60 giorni dalla notifica dello stesso.

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