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Telefonia, portabilità del numero mobile: ritardi e aumenti di esiti KO dopo la nuova delibera

ILIAD: "se lo scenario non cambia, più di 2 milioni e mezzo rischiano il blocco della portabilità"

Da metà novembre 2022, tutti gli operatori di telefonia mobile italiani si sono dovuti adeguare alle nuove regole stabilite dalla delibera AGCOM 86/21/CIR per il servizio di portabilità del numero mobile (MNP), oltre alle nuove misure di sicurezza valide per la sostituzione della SIM o di cambio intestatario.

Nel dettaglio, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha previsto l’entrata in vigore delle modifiche in due fasi: dal 7 novembre 2022, durante la prima fase alcuni operatori di telefonia hanno acquisito le richieste di portabilità, sostituzione SIM e/o subentro nelle nuove modalità previste, mentre dal 14 novembre 2022, tutti gli operatori si scambiano le richieste di portabilità, secondo quanto previsto dalla delibera.

In seguito ad un tavolo tecnico fra gli operatori italiani, l’AGCOM aveva stabilito che l’avvio in campo sincronizzato delle nuove procedure sarebbe dovuto avvenire non oltre il 15 Novembre 2022. E così è stato.

Questa delibera, secondo quanto riportato dall’AGCOM, nasce per rafforzare i controlli e tutelare i clienti dagli eventuali fenomeni di furto di identità. Le modifiche riguardano sia i clienti consumer che quelli business.

Si tratta della delibera pubblicata dall’AGCOM il 27 Luglio 2021 che, come già raccontato in dettaglio da MondoMobileWeb, oltre ad introdurre dei nuovi meccanismi di prevenzione delle truffe con la sostituzione della SIMmodifica anche la delibera 147/11/CIR, dove sono contenute le norme che regolano la portabilità del numero mobile (MNP).

In sintesi, per i clienti privati, la portabilità del numero mobile verso un nuovo operatore deve essere richiesta solo dall’intestatario del numero da portare, ossia da colui che ha il contratto con il precedente operatore. E’ opportuno, pertanto, che l’utilizzatore della SIM verifichi a chi è intestata la SIM stessa, qualora venisse dichiarato un intestatario diverso da quello reale la portabilità andrà in KO.

Rispetto a prima anche per le SIM ricaricabili viene controllato il codice fisicale, come già succedeva per i servizi postpagati.

Secondo alcune testimonianze raccolte, alcuni consumatori non ricordano a chi è intestata la propria sim ricaricabile (ad esempio una sim utilizzata da una figlia potrebbe essere intestata alla madre, al padre, al nonno o allo zio).

Si ricorda che se il cliente contatta il Servizio Clienti del proprio attuale gestore, per la legge della privacy e per una maggiore sicurezza, il consulente non può fornire i dati dell’intestatario. Quindi, secondo alcune prove raccolte, il cliente deve elencare una serie di nomi e cognomi per avere poi conferma della giusta intestazione.

Oltre l’acquisizione dall’originale della copia del documento di identità valido del cliente, è stato introdotto l’obbligo di acquisire anche la copia dall’originale del codice fiscale del cliente e copia della SIM del vecchio operatore. Essendo virtuale, in caso di eSIM non è prevista la copia della scheda.

La SIM del vecchio operatore associata al numero da portare deve essere funzionante perchè c’è una procedura di validazione preventiva, al fine di verificare che la richiesta sia condivisa da chi sta utilizzando il numero oggetto della richiesta stessa.

Non è più possibile procedere con le richieste di portabilità del numero mobile in caso di SIM guasta, smarrita o rubata o con ICCID non leggibile (quindi se la SIM è tagliata, la copia della SIM non viene accettata dalla procedura).

Prima della richiesta di portabilità occorrerà ottenere una nuova SIM funzionante e con ICCID leggibile del vecchio operatore, ed in caso di furto o smarrimento si deve presentare sempre l’apposita denuncia effettuata presso le Autorità competenti.

Secondo fonti verificate da MondoMobileWeb, in questo periodo i principali operatori di telefonia mobile, hanno o stanno continuando corsi di formazione per informare la propria forza vendita su come funziona il nuovo meccanismo per evitare ritardi o blocchi del processo di portabilità, cercando di creare meno disagi al consumatore finale.

In queste prime settimane del nuovo processo alcune richieste di portabilità inserite nei giorni scorsi hanno ricevuto anche un esito KO per motivi tecnici. Infatti i clienti sono stati invitati a ritornare in negozio per procedere nuovamente alla richiesta di portablità tramite un SMS.

Ecco il testo del messaggio (per esempio inviato a un cliente che voleva passare a WINDTRE):

“Gentile Cliente, per ragioni tecniche non imputabili a WINDTRE, la tua richiesta di Portabilità del numero non è andata a buon fine. Per completare l’operazione e per ragioni di sicurezza, ti preghiamo di tornare nel tuo Punto Vendita per richiedere nuovamente la Portabilità”.

Questo comporta un nuovo riprocesso della portabilità, creando ritardi sia al consumatore ma anche alla forza vendita che aveva già gestito il cliente alcuni giorni prima.

E’ giusto precisare che ci sono anche richieste di portabilità da un gestore all’altro che, seguendo tutta la nuova procedura, non hanno avuto problemi.

Si invitano i lettori di MondoMobileWeb (consumatori e/o rivenditori) a raccontare la propria esperienza nei commenti o nel modulo dedicato alle segnalazioni.

MondoMobileWeb ha contattato il quarto operatore ILIAD chiedendo quante portabilità sono state bloccate negli ultimi giorni per via delle nuove regole, visto che l’operatore ha dichiarato a Il Sole 24 ore che sono state bloccate, nelle prime due settimane, 100 mila richieste di portabilità, equivalenti a più di 2,5 milioni di richieste MNP bloccate in un anno se si continua questo trend.

L’operatore ha risposto così a MondoMobileWeb:

“Gli ultimi giorni confermano il trend registrato nelle prime due settimane di applicazione. Se lo scenario non dovesse cambiare, più di 2 milioni e mezzo di utenti rischiano di non riuscire ad effettuare la portabilità del loro numero.

Dalla nostra rete di vendita vediamo che negli ultimi giorni sta aumentando la consapevolezza degli utenti sulla questione, molti si rivolgono a noi perché vogliono capire cosa stia succedendo”.

Nei mesi scorsi Iliad e Fastweb hanno presentato un ricorso al TAR del Lazio, contro alcune delle nuove procedure introdotte dalla delibera 86/21/CIR. L’udienza è stata mercoledì 9 novembre 2022, come già raccontato, ma si attende l’esito.

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