TIM ha presentato nei giorni scorsi i suoi risultati finanziari del terzo trimestre del 2022, in particolare attraverso la consueta Conference Call per analisti e investitori con cui sono stati forniti aggiornamenti e considerazioni sull’andamento dell’azienda e sulle sue strategie, in particolare sui primi 9 mesi delle nuove quattro entità previste dal piano di trasformazione.
L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di TIM, Pietro Labriola, insieme al Chief Financial Officer (CFO) Adrian Calaza, hanno condotto la presentazione (ecco il documento completo con le slide) che si è tenuta lo scorso Giovedì 10 Novembre 2022 dalle ore 11:00.
In particolare, sono stati illustrati i risultati finanziari del Gruppo TIM del terzo trimestre del 2022, cioè fino al 30 Settembre 2022, approvati dal CDA del 9 Novembre 2022, oltre ad aver approfondito la questione del nuovo meccanismo di indicizzazione dei prezzi all’inflazione nei nuovi contratti dei clienti consumer ed Enterprise.
Nella sua introduzione, l’AD Pietro Labriola ha affermato di essere contento, in quanto con la call c’è la “possibilità di parlare di business, dopo settimane in cui l’attenzione di tutti è stata catturata da informazioni e disinformazioni che appaiono quotidianamente sulla stampa: è ora quindi di far parlare i numeri e i fatti“.
Secondo Labriola, i risultati del terzo trimestre 2022 del Gruppo TIM dimostrerebbero che l’operatore è strada giusta per affrontare le “grandi sfide” e gli obiettivi che l’azienda si era posta nei mesi scorsi, cioè garantire la continuità del business nonostante il difficile contesto macroeconomico dovuto all’alta inflazione.
In particolare, TIM in alcune metriche sarebbe anche in anticipo rispetto agli obiettivi prefissati, e in generale si vedono trend in miglioramento rispetto allo scorso anno.
Per quanto riguarda il mercato italiano, il CEO ha sottolineato che i ricavi da servizi della telefonia fissa di TIM hanno registrato un miglioramento su base annua, con un ARPU più elevato, mentre sarebbe stato limitato il cosiddetto “effetto lavatrice”, ottenendo così il tasso di abbandono (churn) più basso degli ultimi 5 anni.
Per la telefonia mobile in Italia, Labriola afferma che nel terzo trimestre del 2022 TIM ha ottenuto un “enorme miglioramento” delle aggiunte nette di SIM Human, con un saldo negativo ridotto di un sesto rispetto al secondo trimestre. Migliorato anche il saldo della portabilità del numero mobile (MNP), anche in questo caso con un churn ai minimi storici.
In merito al piano di trasformazione dell’azienda, l’AD ricorda che questo ha l’obiettivo di portare risparmi per un totale di 1,5 miliardi di euro nel 2024. Nei primi 9 mesi del 2022, TIM ha ottenuto circa 270 milioni di euro di risparmi in termini di OPEX, che rappresenta il 90% dell’obiettivo per il 2022.
In merito ai costi dell’energia, tema che a causa della crisi in questi mesi è diventato molto importante per le aziende di telecomunicazioni, Labriola ha voluto dare dei “messaggi rassicuranti” per quanto riguarda TIM: i costi per il 2022 sarebbero infatti quasi tutti coperti, con prezzi fissi stabiliti prima della crisi energetica, per cui l’operatore è in linea con il suo budget.
L’Amministratore Delegato precisa inoltre che l’aumento dei costi non è dovuto all’impennata dei prezzi, ma più che altro per l’aumento dei consumi, data l’espansione delle infrastrutture di rete e di data center di TIM, e anche a causa di un’estate molto calda, con conseguente maggior utilizzo di energia per il raffreddamento.
I costi energetici di TIM per il 2023 sarebbero coperti già per il 75%, e inoltre l’azienda ha avviato diverse iniziative per mantenere i consumi complessivi del 2023 invariati rispetto all’anno precedente, grazie ad un risparmio di energia che compenserà il consumo dei data center.
Labriola ricorda infine che il 30 Settembre 2022 TIM ha pagato l’ultima tranche per i diritti d’uso delle frequenze 5G in Italia, pari a 1,7 miliardi di euro.
Complessivamente, secondo l’AD la posizione di liquidità di TIM è solida, grazie anche ai finanziamenti SACE da 2 miliardi di euro e all’incasso di 1,3 miliardi di euro dalla cessione delle quote in INWIT, e le scadenze dei debiti sono completamente coperte fino a fine 2024.
Labriola ha quindi affermato che ad oggi l’attività di TIM è “più stabile, prevedibile e sana rispetto all’inizio dell’anno”, con l’ambizione di tornare a crescere nel 2023, grazie anche al miglioramento delle condizioni di mercato nei 4 segmenti in cui opera TIM.
Facendo il punto della situazione del mercato in questi 9 mesi del 2022, Pietro Labriola ha affermato che, nonostante il difficile contesto macroeconomico, il mercato sta diventando sempre più razionale, con “diversi segnali positivi in tutti i segmenti”.
Nel mercato consumer, come ricorda l’AD, gli operatori stanno “aumentando i prezzi sia sul fisso che sul mobile, anche per trasferire l’inflazione ai clienti finali”. Nella telefonia mobile, il mercato della MNP si sta razionalizzando, a detta di Labriola con un “effetto lavatrice meno rilevante”.
Labriola ha effettuato poi un aggiornamento dell’andamento delle 4 entità della nuova TIM delineate con l’ultimo Capital Market Day.
Per quanto riguarda in particolare TIM Consumer, il CEO dell’azienda ha affermato che si vede già un’inversione di tendenza con trend in miglioramento sia nel fisso che nel mobile.
Fra le note positive del terzo trimestre 2022 indicate da Labriola, viene citato l’aumento della quota di mercato nella telefonia fissa per linee in tecnologia Fibra FTTH, dove TIM è passata dalla quarta alla prima posizione in pochi trimestri, e anche la fedeltà dei già clienti TIMVISION, nonostante sia venuta meno l’esclusiva con DAZN.
Facendo alcune considerazioni aggiuntive, l’AD di TIM ha affermato: “sembra che il mio incarico in TIM sia iniziato tanto tempo fa, ma sono stato nominato Amministratore Delegato soltanto lo scorso Gennaio 2022, e sono passati solo 4 mesi da quando abbiamo presentato il nuovo piano di delayering. In questo periodo abbiamo lavorato con determinazione per attuare la nostra strategia a lungo termine”.
A questo proposito, Labriola specifica però che nelle ultime settimane la tempistica dei progetti di trasformazione dell’azienda è stata influenzata “dall’inaspettata evoluzione del contesto macroeconomico e dell’ambiente politico”.
Nonostante ciò, il CEO rassicura che la strategia a lungo termine di TIM, delineata con il Capital Market Day, viene confermata, con la promessa di attuarla pienamente.
Nello specifico delle strategie di trasformazione dell’azienda, per quanto riguarda NetCo, la società della rete, Labriola ricorda che nelle settimane scorse è stata prorogata alla fine di Novembre 2022 la scadenza del protocollo d’intesa con Open Fiber per una possibile rete unica, ma adesso senza più l’esclusiva.
In merito alla perdita dell’esclusività, Labriola ha dichiarato che TIM vuole avere la flessibilità di condurre trattative parallele se ce ne fosse l’occasione.
Invece, come già annunciato dall’azienda nei giorni scorsi, per TIM Enterprise è stata già avviata la societarizzazione di questo segmento, oltre ad un sondaggio di mercato per trovare un “buon partner”.
Nel dettaglio delle attività di TIM Consumer durante i primi 9 mesi del 2022, Labriola ha affermato di essere soddisfatto dei risultati ottenuti finora, nonostante il percorso per trasformare le attività consumer in “un’attività premium, agile, efficiente e commercialmente flessibile” è appena iniziato.
TIM Consumer nel complesso ha ancora ricavi in calo ad una sola cifra, ma l’Amministratore Delegato vede tuttavia una traiettoria migliore nel terzo trimestre del 2022.
Labriola ricorda che nel mondo consumer sono state avviate molte iniziative per migliorare il posizionamento, come la nuova comunicazione dal claim “La forza delle connessioni”, un nuovo sistema di incentivi, una maggiore attenzione ai canali digitali e un diverso approccio sulla gestione dei già clienti.
Secondo l’Amministratore Delegato, quindi, con queste azioni in questi mesi l’azienda è stata guidata “dal volume al valore”, citando il rafforzamento del posizionamento premium del marchio TIM, ad esempio con il lancio della prima offerta Fibra FTTH in Italia con velocità fino a 10 Gbps in tecnologia XGS-PON, mentre al contempo sono state chiuse altre offerte definite “meno popolari”.
Labriola ha poi affermato che l’approccio “dal volume al valore” sta dando i suoi frutti anche per la piattaforma TIMVISION, dove nel terzo trimestre del 2022 i clienti sono aumentati su base annua, e inoltre la base clienti con DAZN ha avuto un incremento del 44% rispetto allo stesso periodo del 2021, nonostante la rinuncia all’esclusiva.
In merito a DAZN, l’Amministratore Delegato ha ricordato che dal 1° Novembre 2022 per i clienti TIMVISION non c’è più di base la cosiddetta “concurrency”, ossia la visione su due dispositivi in contemporanea da luoghi diversi (anche se i clienti possono comunque passare a DAZN Plus).
Labriola spera che il passaggio dei clienti TIMVISION al piano DAZN Standard, che non consente la visione su due dispositivi in contemporanea con reti internet diverse, possa tradursi in un aumento del mercato anche in termini di spettatori, cosa che sarebbe vantaggiosa anche per TIM.
Per quanto riguarda l’entità che si occupa della rete, NetCo, nei primi 9 mesi del 2022 i ricavi totali di NetCo sono scesi del 4,9% su base annua, mentre i ricavi da servizi del 3,8% sempre su base annua. In ogni caso, contestualizzando la flessione su base annua, Labriola ha affermato che l’andamento del terzo trimestre 2022 “è significativamente migliore”.
Pietro Labriola si è poi soffermato sul nuovo approccio ai prezzi Wholesale regolamentati del 2023. Secondo quanto riportato dall’Amministratore Delegato, con le nuove tariffe i prezzi del rame aumenteranno, mentre quelli delle connessioni in Fibra FTTH diminuiranno.
Con le tariffe proposte, TIM intende dare un “forte incentivo ad accelerare la migrazione alla Fibra FTTH” e introdurre anche una riduzione del divario tra le tariffe italiane per i servizi in rame rispetto agli altri principali mercati europei.
Labriola afferma infatti che, se le tariffe proposte per il 2023 saranno confermate da AGCOM, sulla connettività ADSL ULL i prezzi dell’Italia saranno nuovamente allineati a Francia e Regno Unito, considerando anche il nuovo meccanismo di indicizzazione dei prezzi all’inflazione, ma sarebbe ancora indietro rispetto alla Germania. Nelle tariffe SLU il divario si ridurrà, ma sarebbe ancora indietro rispetto agli altri mercati europei.
L’AD di TIM ritiene che, con la novità delle tariffe wholesale, il mercato possa “reagire in modo razionale, cogliendo questa opportunità per un repricing anche nel mercato retail”.
Labriola ha poi lasciato la parola ad Adrian Calaza, Chief Financial Officer (CFO) di TIM, che ha illustrato più nel dettaglio i risultati finanziari del terzo trimestre 2022 del Gruppo, oltre alle performance dei vari segmenti del mercato.
Per quanto riguarda in particolare i costi dell’energia e le azioni di TIM per risparmiare ulteriormente il consumo dell’azienda in maniera da contenere i costi, viene citata in particolare una novità per la rete mobile.
Infatti, all’interno della presentazione, viene indicato che nel 2022 è stato introdotto, nelle prime 2 regioni italiane, uno spegnimento selettivo in tempo reale delle frequenze inutilizzate della rete mobile TIM.
Al momento non ci sono maggiori dettagli in merito, ma potrebbe trattarsi di un meccanismo simile da quello annunciato da Iliad, con spegnimento durante la notte di alcune frequenze, cosa comunque già attuata anche da altri operatori.
Fra le azioni che permettono a TIM di ridurre il consumo energetico, nelle slide viene ricordato anche lo spegnimento del 3G, che si è concluso in tutta Italia lo scorso 15 Ottobre 2022.
Durante la sessione di domande e risposte, l’Amministratore Delegato di TIM Pietro Labriola ha risposto ad alcune domande da parte degli analisti in merito a vari argomenti.
A Labriola è stato chiesto ad esempio come mai, nell’ottica della strategia di TIM di passare dal volume al valore, non venga menzionato il 5G in Italia, mentre nella presentazione riguardante TIM Brasil questa nuova tecnologia viene indicata come parte della strategia di crescita.
L’Amministratore Delegato ha risposto spiegando che l’Italia 5 anni fa ha scelto di alzare al massimo livello il costo delle frequenze 5G, per vedere se poi gli operatori avrebbero avuto abbastanza soldi da investire. In questo modo, secondo Pietro Labriola, ad oggi per gli operatori è “molto difficile stabilire come materializzare dei vantaggi dal 5G”.
Dal punto di vista consumer, continua Labriola, attualmente il 5G è una tecnologia “più efficiente del 4G”, ma non è tuttavia una leva sfruttabile con i clienti per aumentare i ricavi.
Invece, facendo il confronto con il mercato brasiliano, l’AD ha ricordato che il Brasile ha fatto una scelta completamente differente in termini di politica industriale: il prezzo delle frequenze era “molto economico, fra i più bassi al mondo”, ma con l’impegno di sviluppare una rete 5G di tipo Standalone (Labriola sottolinea che era presente durante le negoziazioni con il Governo brasiliano su questo tema), che ha delle prestazioni migliori rispetto al 5G NSA (Non Standalone), che è la tecnologia attualmente in uso in Italia.
Ritornando al mercato italiano, Labriola rassicura che l’azienda inizierà a lavorare sul 5G, ma intende farlo principalmente sul segmento Enterprise, poiché secondo l’Amministratore Delegato è una tecnologia molto importante per il mercato B2B, mentre per il mercato consumer sarà necessario trovare un modo per monetizzare meglio il 5G.
In generale, Labriola afferma che attualmente TIM non ha fretta di investire e costruire il più rapidamente possibile la rete 5G, valutando anche eventuali accordi di condivisione della rete.
Secondo Pietro Labriola l’Italia “non è un paese che può sostenere 5 reti mobili diverse”, e quindi nei prossimi anni potrebbe esserci una riorganizzazione del mercato, o a livello di rete con accordi di condivisione, o a livello societario.
Un’altra domanda ha riguardato invece il progetto di rete unica con Open Fiber, in merito in particolare alla posizione del nuovo Governo Meloni, che sembra avere idee diverse per la realizzazione rispetto a quanto prevede il piano di TIM.
Labriola ha risposto intanto con una battuta per sottolineare di non poter parlare a nome del Governo italiano, affermando: “sono ambizioso, per cui mi piacerebbe essere il Presidente del Consiglio, ma ad oggi sono l’Amministratore Delegato di una società quotata in borsa. Posso raccontare solo ciò che accade nel mio ambiente”.
L’AD ha quindi ricordato la proroga del protocollo d’intesa senza l’esclusività nelle trattative, specificando che secondo lui non aver prorogato anche l’esclusiva non provocherebbe alcun problema all’azienda.
In ogni caso, l’accordo con Cassa Depositi e Prestiti per Labriola continua ad essere “matematicamente la miglior scelta in termini di sinergie industriali”.
Per quanto riguarda la mancanza di esclusiva, l’Amministratore Delegato ha poi aggiunto che in questi 30 giorni sarà “impossibile siglare alcun tipo di accordo”, ma questo permetterà a TIM di comprendere se ci siano altri interessi in gioco.
Labriola rassicura che TIM non ha cambiato idea sul piano, mentre sarà “fondamentale trovare un accordo ad un valore conveniente per gli azionisti insieme a CdP”.
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