Tim: CdA riunito per calendario MoU su rete unica. Recupero inflazione su prezzi wholesale?

Il Consiglio di Amministrazione (CdA) di Tim è in corso oggi, 14 ottobre 2022, per analizzare la richiesta di Cassa depositi e prestiti (CDP) e relativi partner, volta a prorogare la scadenza per finalizzare un accordo sulla rete del gruppo Tlc.

Lo scorso 10 ottobre 2022, infatti, Tim aveva reso noti alcuni aggiornamenti sullo stato di attuazione del Memorandum of Understanding (MoU) relativo al progetto di integrazione tra le reti di Tim e Open Fiber, sottoscritto il 29 maggio 2022.

Si ricorda che con la sottoscrizione del suddetto MoU non vincolante, CDP Equity, KKR, Macquarie, Open Fiber e Tim si erano impegnate a negoziare in via esclusiva e in buona fede i termini e le condizioni dell’operazione, con l’obiettivo di addivenire alla firma di eventuali accordi vincolanti entro il 31 ottobre 2022.

L’intento è quello di avviare un processo volto alla creazione di un solo operatore delle reti di telecomunicazioni, non verticalmente integrato, controllato da CDPE e partecipato da Macquarie e KKR, che consenta di accelerare la diffusione della fibra ottica sul territorio nazionale.

Lo scorso lunedì però, Tim ha fatto sapere che CDP, il fondo infrastrutturale Macquarie e Open Fiber hanno richiesto un’estensione della timeline indicativa originariamente discussa, in modo da posticipare la scadenza finale fissata a fine ottobre 2022. KKR, invece, aveva confermato di voler restare allineata con Tim nella discussione sul MoU.

A detta de Il Sole 24 Ore Radiocor Plus, i componenti del cda di Tim indicati da Vivendi, principale azionista del gruppo, non avrebbero preso parte al consiglio di oggi, con i rappresentanti di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine e Frank Cadoret, che avrebbero già anticipatamente informato il Presidente di Telecom Italia, Salvatore Rossi, sulla loro indisponibilità, dovuta a impegni preesistenti.

De Puyfontaine e Cadoret, difatti, sarebbero rimasti sorpresi del fatto che il cda sia stato comunque convocato, nonostante la loro mancata presenza.

Secondo Il Sole 24 Ore, inoltre, mentre il consiglio di amministrazione sta discutendo il nuovo calendario per il Memorandum of Understanding sulla rete unica, Cassa depositi e prestiti sta valutando l’offerta per la rete nel suo board, previsto per il 27 novembre 2022, considerando che Cdp sarebbe disposta a pagare non più di 20 miliardi di euro (con un range di 15-20 miliardi di euro) ma Vivendi ne chiede 31.

Oltre a quanto spiegato, la fonte ha affermato che Tim sta pensando di recuperare l’inflazione sui prezzi wholesale, vista la crescita dei tassi di interesse e in relazione alla proposta di AGCOM, messa in consultazione pubblica, di alzare i prezzi all’ingrosso, pagati dagli operatori alternativi, per aver accesso alla rete di Tim.

In merito alla questione, sempre la stessa fonte ha aggiunto che, nella giornata di ieri, 13 ottobre 2022, Pietro Labriola, Amministratore Delegato di Tim, avrebbe dichiarato:

Siamo in un contesto nel quale i tassi di interesse stanno salendo, l’inflazione c’è, mi spiegate perché noi sui prezzi wholesale non dovremmo recuperare l’inflazione?

Mi sembra che sia una richiesta legittima ed è un trend che c’è a livello europeo.

Per gli analisti di Intermonte, la proposta dell’Autorità per il 2023, permetterebbe di avvicinare i prezzi delle linee in rame italiane (circa il 60% di copertura) a quelli applicati nel 2022 in altri Paesi europei, come Francia, Germania e Regno Unito, con potenziali benefici per Tim di oltre 100 milioni di euro all’anno in termini di maggior fatturato wholesale.

Aggiornamento 14 ottobre 2022 18:11 (a cura della Redazione)

Nessuna delibera nè votazione è avvenuta nel consiglio di amministrazione di Tim. Secondo Radiocor, che ha consultato alcune sue fonti, un’ipotesi sul tavolo di oggi era quella di prolungare il MOU fino a fine novembre 2022.

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