L’Unione Europea si appresta ad accogliere l’Ucraina all’interno del mercato unico europeo, prevedendo anche l’inclusione dell’Ucraina fra i Paesi in cui è valida la regolamentazione sul Roaming UE senza costi aggiuntivi, permettendo così a cittadini europei e ucraini di beneficiare reciprocamente della propria offerta di telefonia mobile a condizioni nazionali quando si viaggia.
La novità è stata citata anche da Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, che nella giornata di oggi, 14 Settembre 2022, ha pronunciato il suo terzo discorso sullo stato dell’Unione al cospetto del Parlamento europeo.
Fra i vari argomenti toccati nel discorso, è stato dedicato uno spazio anche alla questione dell’Ucraina e al suo prossimo ingresso nel mercato unico europeo, dopo che a Giugno 2022 al paese colpito dalla guerra era stato concesso lo status di candidato all’ingresso in Unione Europea.
Fra le varie iniziative citate in merito al mercato unico europeo, c’è anche quella relativa al Roaming UE gratuito nel settore delle telecomunicazioni, il cosiddetto Roaming Like At Home (RLAH) attualmente attuato dal Regolamento europeo 2022/612 che consente ai clienti di telefonia mobile europei di utilizzare la propria offerta nazionale senza costi aggiuntivi anche all’estero negli altri paesi dell’Unione Europea.
Queste le parole pronunciate da Ursula von der Leyen in merito all’ingresso dell’Ucraina nei Paesi del Roaming UE durante il discorso sullo stato dell’Unione:
[…] Porteremo l’Ucraina nella nostra area europea di Roaming gratuito. […]
Dunque, la Presidente della Commissione Europea ha confermato la volontà dell’UE di accogliere l’Ucraina fra i Paesi in cui si potrà beneficiare del Roaming alle stesse condizioni nazionali, e viceversa per gli Ucraini che si recheranno nei Paesi dell’Unione.
Questa novità era stata già discussa lo scorso 5 Settembre 2022 in occasione dell’ottava riunione del Consiglio di Associazione UE con l’Ucraina, copresieduto da Denys Shmyhal, Primo Ministro dell’Ucraina, e da Josep Borrell, Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza.
Nella dichiarazione congiunta rilasciata al termine dell’incontro, fra le altre cose era stata resa nota la firma dell’accordo sull’adesione dell’Ucraina al programma Europa Digitale dell’UE, un passo nell’ulteriore integrazione con il mercato unico digitale dell’Unione Europea.
A questo proposito, l’UE aveva accolto con favore il “costante impegno dell’Ucraina nell’attuazione dei suoi impegni nel settore dei servizi di telecomunicazione”, che, se pienamente rispettato, può portare a un trattamento da mercato interno europeo per il settore telco ucraino.
Ricordando le attuali iniziative di solidarietà degli operatori telco europei dopo lo scoppio della guerra, l’UE aveva quindi sottolineato il suo impegno a “esplorare le possibilità di un accordo a più lungo termine che elimini le tariffe di roaming tra l’UE e l’Ucraina”.
Al momento non sono state fornite ufficialmente delle tempistiche su quando l’Ucraina farà effettivamente parte dei Paesi in cui è valido il Roaming Like At Home già attivo in UE.
In ogni caso, quando sarà compiuto questo passo, tutto ciò permetterà ai clienti di telefonia mobile dell’Ucraina che si recheranno in UE e ai clienti di telefonia mobile dell’UE che viaggeranno in Ucraina di effettuare telefonate, inviare SMS o utilizzare il traffico dati mobile senza costi aggiuntivi e secondo la propria offerta nazionale, proprio come accade tra i paesi membri dell’UE.
L’Ucraina andrebbe così ad aggiungersi agli attuali Paesi in cui è valida la regolamentazione del Roaming gratuito europeo, che sono tutti quelli dell’Unione Europea, a cui si aggiungono i Paesi della Area Economica Europea (EEA): Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, (inclusi Guadalupa, Guyana francese, La Reunion, Mayotte, Martinica) Germania, Gibilterra, Grecia, Irlanda, Islanda, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.
Il Regno Unito, per via del completamento della Brexit, dal 1° Gennaio 2021 non fa più ufficialmente parte dell’Unione Europea, e pertanto teoricamente non sarebbe più incluso nei paesi in cui è possibile sfruttare il regolamento Roaming Like At Home, anche se finora gli operatori (almeno in Italia) hanno mantenuto invariate le condizioni.
In generale, il comportamento sul Roaming Like At Home in Regno Unito è a discrezione dei singoli operatori, in base ai propri accordi con gli operatori britannici, quindi in futuro potranno decidere se continuare ad includere l’uso dei propri bundle nazionali anche quando ci si trova nel Regno Unito o meno.
Gli operatori telco UE e ucraini collaborano comunque già dal 24 Febbraio 2022, cioè dall’avvio dell’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe con conseguente scoppio della guerra.
Inizialmente, gli operatori di telecomunicazioni europei avevano subito adottato delle iniziative di solidarietà spontanee per facilitare le comunicazioni.
Dopo le prime iniziative adottate in maniera volontaria dagli operatori telco in tutta Europa, lo scorso 8 Aprile 2022, con l’approvazione e l’aiuto delle istituzioni europee, gli operatori dell’UE e dell’Ucraina avevano firmato una dichiarazione comune per consentire di coordinare le iniziative per concedere a prezzi accessibili o azzerati servizi di roaming e chiamate internazionali tra i Paesi dell’Unione Europea e l’Ucraina.
In pochi giorni la dichiarazione comune era stata sottoscritta da 24 operatori con sede nell’UE, compresi molti gruppi europei, dall’associazione MVNO Europe che rappresenta diversi operatori virtuali di rete mobile e da tutti i 3 operatori di telefonia mobile con sede in Ucraina (Kyivstar, lifecell e Vodafone Ukraine).
Con l’ultimo aggiornamento del documento del 23 Maggio 2022, la dichiarazione risultava firmata in totale da 35 operatori europei.
Tra le società di telecomunicazioni operanti in Italia che hanno preso parte all’iniziativa figurano TIM, Fastweb e i rami italiani delle multinazionali Vodafone Group, Three Group e Iliad Group, rappresentate rispettivamente da Vodafone Italia, WINDTRE e Iliad Italia.
Invece, gli operatori virtuali italiani che fanno parte di MVNO Europe, l’associazione che ha sottoscritto il documento a nome dei suoi membri, sono CoopVoce, PosteMobile e Vianova.
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