Open Fiber

Open Fiber: i primi mesi di Guido Bertinetti e i piani su aree grigie e bianche del Paese

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Dopo essere entrato in Open Fiber ad aprile 2022, in qualità di Direttore Network & Operations, Guido Bertinetti si è espresso in merito ai risultati raggiunti durante i suoi primi 4 mesi all’interno della società, con particolare riferimento agli impegni per la copertura delle aree grigie e bianche del Paese.

Secondo quanto dichiarato dal nuovo membro del Gruppo nell’intervista pubblicata il 23 agosto 2022 nel quotidiano cartaceo Il Resto del Carlino, lo scorso luglio 2022 Open Fiber ha raggiunto il record di 2 mila chilometri di infrastruttura posata.

Questi si uniscono agli oltre 4 mila comuni in cui è già partita la commercializzazione dei servizi e le 224 città di medie e grandi dimensioni (aree nere), con lo scopo di porre le basi affinché il 2023 possa essere l’anno di svolta per quanto riguarda le aree bianche d’Italia (ritenute una priorità per la società).

Il Direttore Network & Operations, definitosi molto contento di essere entrato in una società che egli ritiene dotata di una fortissima motivazione, un profondo senso di appartenenza e ottime competenze, ha anche parlato degli obiettivi raggiunti da Open Fiber dal punto di vista operativo.

La società, infatti, si è aggiudicata 8 lotti su 14 nelle gare indette dal Piano Italia a 1 Giga del Governo dedicate alle aree grigie (ovvero le zone in cui è presente un solo operatore di rete), ha stretto accordi commerciali con Tim, per la condivisione delle infrastrutture, e con Inwit, per rinforzare il proprio ruolo nell’FWA.

Conseguentemente ai problemi occupazionali e a quelli dovuti al caro materiali, Open Fiber ha poi rivisto e concordato con MiSE e Infratel un piano volto al completamento entro i tempi previsti degli interventi sulle aree bianche del Paese (comuni rurali o isolati in cui non è presente una connettività adeguata), attraverso l’utilizzo prioritario dei fondi UE FESR.

Questo il commento di Guido Bertinetti sulla questione:

Qui il nostro impegno è una missione sociale prima ancora che industriale. Alla fine del 2021, erano stati realizzati circa 38 mila chilometri di infrastruttura sugli 85 mila dell’intero progetto nelle aree bianche, mentre nel 2022 contiamo di realizzarne oltre 18 mila, cioè la metà di quanto fatto nei quattro anni precedenti.

Negli ultimi quattro mesi, sono stati chiusi oltre 500 comuni (509) e, al momento, abbiamo oltre 1000 cantieri aperti (460 a Nord Ovest, 279 a Nord Est, 229 al Centro e 112 al Sud).

In sette mesi abbiamo messo in vendibilità 500 mila unità immobiliari in FTTH ed entro fine anno saranno, inoltre, completate le procedure di gara per l’aggiudicazione di lavori, servizi e forniture di materiali per un importo complessivo di circa 900 milioni di euro. Possiamo dire che il 2023 sarà l’anno di svolta nelle aree bianche.

Relativamente alla carenza di manodopera, Open Fiber, che mira altresì a essere sempre più data driven (per una migliore efficienza operativa e gestionale), ad oggi impiega circa 8 mila persone tra indotto e dipendenti diretti, un numero che in futuro intende raddoppiare.

Inoltre, la società ha creato Open Fiber Network Solutions, un consorzio con il Gruppo ASPI, per assumere e formare internamente i tecnici (il fine è quello di arrivare a oltre mille persone, anche per la realizzazione degli obiettivi del PNRR). A questo si aggiunge la volontà di collaborare con alcune imprese estere, per poter utilizzare le loro risorse anche in Italia.

Ritornando, invece, alle aree grigie del Paese, Guido Bertinetti ha affermato che i lotti aggiudicati dalla società coinvolgono 3881 comuni, per un totale di circa 3,3 milioni di unità immobiliari, con i relativi cantieri che dovrebbero essere avviati a breve. A questi si aggiungeranno le aree grigie commerciali (per le quali non è previsto l’intervento pubblico), che copriranno oltre 3 milioni di unità immobiliari.

Complessivamente, il piano industriale di Open Fiber prevede di portare la rete a banda ultralarga in circa 25 milioni tra case, uffici, imprese e sedi della PA, per oltre 15 miliardi di euro di investimenti.

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