L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha accolto parzialmente la richiesta da parte di TIM, per quanto riguarda la proroga del termine di adempimento dell’ordine, in merito alla mancata applicazione, da parte dell’operatore, del blocco di alcuni servizi premium, o a sovrapprezzo (Value Added Services, VAS).
La richiesta dell’operatore è stata parzialmente accolta dall’Autorità mediante la delibera 264/22/CONS, risalente al 19 Luglio 2022 e pubblicata, sul sito dell’AGCOM, il 2 Agosto 2022.
Nei mesi scorsi, l‘AGCOM, con alcune delibere pubblicate il 21 Aprile 2022, ha sanzionato TIM, Vodafone e WINDTRE, per un totale di oltre 1,5 milioni di euro, in seguito all’avvio di un’attività di vigilanza, per verificare l’ottemperanza, da parte degli operatori, alle misure in materia di blocco, attivazione e acquisizione della prova del consenso, per i servizi VAS, previste dalla delibera 10/21/CONS.
Nel caso specifico di TIM, sanzionata attraverso la delibera 91/22/CONS, l’operatore aveva già attuato il blocco di default dei servizi VAS sulle nuove SIM attivate dal 25 Novembre 2020, escludendo però tutti i servizi a contenuto, offerti direttamente da TIM, o da soggetti terzi tramite gli App Store, che prevedono, una fase di registrazione e accesso tramite nome utente e password ai fini della fruizione, ovvero i cosiddetti servizi di carrier billing.
Secondo la delibera, però, anche questi servizi rientrano comunque tra quelli che dovrebbero essere bloccati per nuovi e già clienti.
Come già raccontato su MondoMobileWeb, quindi, l’Autorità, oltre alla multa, che per TIM ammonta a 754 mila euro, ha ordinato all’operatore di implementare, entro il termine di 120 giorni dalla notifica del provvedimento, la prevista procedura di acquisizione della prova del consenso, tramite l’inserimento del numero di telefono e una One Time Password (OTP) da parte del cliente, per i servizi in abbonamento erogati in modalità carrier billing offerti direttamente da TIM (a brand TIM), informando l’Autorità dell’avvenuto adempimento.
Questo poiché, dopo l’avvio del procedimento sanzionatorio, TIM “non ha attuato alcuna misura idonea a eliminare o attenuare le conseguenze della violazione contestata, limitandosi a ribadire la correttezza del proprio operato“.
Dal documento odierno, invece, si evince come TIM, abbia notificato all’Authority, il 10 Giugno 2022, la volontà di ricevere una proroga del termine di adempimento dell’ordine comminato dall’AGCOM, fino al 31 dicembre 2022, in ragione, a detta dell’operatore “della sussistenza di una profonda riorganizzazione interna, non solo di carattere societario, ma anche di riposizionamento commerciale avviato proprio nel corso del mese di Giugno 2022“.
TIM ha inoltre evidenziato come non si siano registrate segnalazioni di attivazioni di servizi premium inconsapevoli, e che il servizio di streaming musicale dell’operatore, TIMMUSIC, già prevede l’introduzione di una OTP in fase di registrazione, un’aspetto rilevante, per l’Autorità, ai fini della consapevolezza dell’acquisto.
A fronte di ciò, l’AGCOM ha deciso di prorogare fino al 31 Ottobre 2022 il termine previsto per l’adempimento, da parte dell’operatore, di implementare, per i servizi digitali in abbonamento a brand TIM, offerti sulla propria piattaforma in modalità carrier billing, una procedura di acquisto mediante l’introduzione di un’apposita OTP.
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