TIM, risultati secondo trimestre 2022: numero totale di SIM sempre intorno ai 30,4 milioni
Il Consiglio di Amministrazione di TIM, riunitosi oggi, 3 Agosto 2022, sotto la presidenza di Salvatore Rossi, ha approvato la Relazione Finanziaria al 30 Giugno 2022.
Come di consueto, i risultati del primo semestre 2022 (ecco il documento completo) verranno illustrati alla comunità finanziaria in webcast e audio conferenza il 4 Agosto 2022. L’evento avrà inizio alle 11:00 ora italiana (ecco le slide della presentazione).
Nel secondo trimestre è proseguita l’azione di stabilizzazione e di rilancio del business domestico e l’accelerazione dello sviluppo di TIM Brasil in seguito all’acquisto degli asset mobili di Oi.
Al contempo il Gruppo ha presentato, in occasione del Capital Market Day dello scorso 7 Luglio 2022, il nuovo piano che ha come obiettivi strategici il superamento dell’integrazione verticale attraverso la separazione degli asset infrastrutturali di rete fissa (NetCo) dai servizi (ServiceCo con TIM Consumer, TIM Enterprise e TIM Brasil) e la riduzione dell’indebitamento attraverso operazioni di trasferimento e valorizzazione di alcuni asset.
In Italia TIM ha confermato la strategia di posizionamento premium, ‘Value vs. Volume’, anche nel secondo trimestre, limitando al massimo le attività promozionali sia nel fisso sia nel mobile, nonostante il difficile contesto competitivo e l’assenza del piano voucher per i clienti Consumer che aveva avuto un impatto positivo sulle performance nello stesso periodo dell’anno scorso.
Sempre nella Business Unit Domestic, nel corso del trimestre è proseguito il contenimento dei costi attraverso il ‘Piano di Trasformazione’, un insieme di azioni volte ad aumentare il livello di efficienza strutturale di TIM.
Nel primo semestre, la riduzione dei costi operativi rispetto ad un andamento inerziale è stata pari a circa 200 milioni di euro, il 70% circa del target fissato per il 2022.
Inoltre, sono state identificate ulteriori aree di efficienza legate anche alla razionalizzazione delle Capex e dei leasing, con il conseguente innalzamento a 1,5 miliardi di euro da 960 milioni di euro entro il 2024 del target cumulato di riduzione dei cash cost rispetto ad un andamento inerziale.
TIM Brasil ha registrato nel semestre ricavi da servizi in crescita del 15,2% e un EBITDA in aumento dell’11,8%. Nel secondo trimestre c’è stata in particolare una forte accelerazione nella crescita dei ricavi da servizi (+21,9% YoY), dell’EBITDA (+18,2% YoY) e della generazione di cassa operativa (EBITDA-Capex, +19,9% YoY) grazie a una solida performance organica e al contributo, a partire da maggio, degli asset mobili di Oi. Con questa operazione TIM Brasil punta a diventare l’operatore con i migliori servizi e la migliore qualità della rete in Brasile, confermandosi il player di telecomunicazioni più profittevole in America Latina.
Alla luce dei trend operativi del primo semestre, i seguenti target per l’esercizio 2022 sono stati rivisti al rialzo: EBITDA organico di Gruppo a ‘high single digit decrease’ da ‘low teens decrease’; EBITDA AL di Gruppo a ‘low teens decrease’ da ‘mid to high teens decrease’.
L’indebitamento finanziario netto after lease al 30 giugno 2022 si attesta a 19,3 miliardi di euro, in aumento di 1,9 miliardi di euro YoY e di 1,7 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2021.
L’indebitamento finanziario netto è pari a 24,7 miliardi di euro, in aumento di 2,6 miliardi di euro YoY e di 2,5 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2021.
TIM, a supporto della propria posizione di liquidità, ha incassato, lo scorso 27 Luglio 2022, 2 miliardi di euro relativi al finanziamento sindacato con primarie banche nazionali ed internazionali che beneficia della garanzia SACE.
L’Equity free cash flow del semestre è positivo per 16 milioni di euro su base after lease (338 milioni di euro l’equity free cash flow).
Sul fronte delle iniziative strategiche, queste le principali novità:
- Rete in fibra: prosegue l’attività di sviluppo della rete FTTH (Fiber To The Home), con un aumento di 3 punti percentuali della copertura delle unità immobiliari, passata dal 25% al 28% in sei mesi;
- TIM Enterprise: ricavi da servizi in aumento di circa il 9% YoY, grazie alla crescita del business Cloud (+62% YOY);
- PNRR: TIM si è vista assegnare quote rilevanti in tutte le gare pubbliche relative allo sviluppo delle infrastrutture fissa e mobile, in particolare: Tutti i lotti della gara ‘5G Backhauling’ per la rilegatura in fibra di 11 mila siti mobili; Sette lotti della gara ‘Italia 1 Giga’, corrispondenti a 1,2 milioni di unità immobiliari da coprire in fibra nelle aree grigie entro il 2026; Quattro lotti della gara ‘Connected Schools’ per la copertura in fibra e la fornitura diconnettività a circa 5.900 scuole; Due lotti della gara ‘Connected Healthcare’ per la copertura in fibra e la fornitura di connettività a circa 3.100 istituti sanitari. Gran parte degli investimenti incrementali nel 2022-2024 derivanti da queste gare sarà assorbito grazie al ‘Piano di Trasformazione’;
- Accordo commerciale con Open Fiber nelle aree bianche: il 13 maggio scorso TIM, FiberCop e Open Fiber hanno siglato un accordo commerciale che consente il riutilizzo delle infrastrutture di rete nelle cosiddette aree bianche. L’intesa, che inaugura una nuova fase di relazioni tra i principali operatori infrastrutturali italiani nell’ottica di un’accelerazione della copertura del Paese con reti very high capacity network (VHCN), prevede che Open Fiber acquisti da FiberCop il diritto d’uso (IRU) per infrastrutture aeree e collegamenti d’accesso alla casa del cliente per un controvalore complessivo superiore ai 200 milioni di euro. Al tempo stesso, TIM si è impegnata a mettere a disposizione dei propri clienti nelle aree bianche la fibra ottica di Open Fiber. Ciò consentirà di attivare su rete Open Fiber almeno 500 mila clienti che chiederanno di utilizzare la tecnologia FTTH;
- Processo di integrazione delle reti di TIM e Open Fiber: il 29 maggio scorso CDP Equity (CDPE), società interamente partecipata da Cassa Depositi e Prestiti, Teemco Bidco S.à.r.l., società lussemburghese controllata da uno o più fondi gestiti da Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. (KKR), Macquarie Asset Management (Macquarie), Open Fiber e TIM hanno sottoscritto un protocollo di intesa non vincolante relativo al progetto di integrazione tra le reti di TIM e Open Fiber. L’obiettivo è avviare un processo volto alla creazione di un solo operatore delle reti di telecomunicazioni, non verticalmente integrato, controllato da CDPE e partecipato da Macquarie e KKR. Con la sottoscrizione del protocollo di intesa non vincolante, le Parti si sono impegnate a negoziare in via esclusiva e in buona fede i termini e condizioni dell’operazione con l’obiettivo di addivenire alla firma di eventuali accordi vincolanti entro il 31 ottobre 2022;
- Polo Strategico Nazionale (PSN): il 7 luglio il consorzio composto da TIM, Leonardo, Cassa Depositi e Prestiti (attraverso CDPE) e Sogei ha esercitato il diritto di prelazione nell’ambito della gara europea per la realizzazione e gestione del PSN, impegnandosi ad adempiere alle obbligazioni contrattuali alle medesime condizioni offerte dall’aggiudicatario provvisorio. Il PSN prevede la realizzazione e la gestione di un’infrastruttura per l’erogazione di soluzioni e servizi Cloud per la Pubblica Amministrazione, la cui migrazione sarà avviata nel primo semestre 2023. Grazie alle azioni di contenimento dei costi, la marginalità percentuale attesa per TIM è in linea con quella inizialmente prevista. La partecipazione al PSN in qualità di fornitore offrirà, inoltre, a TIM ulteriori opportunità commerciali da cogliere.
Andamento del secondo trimestre 2022
Prosegue la strategia commerciale ‘Value vs. Volume’ che mira a una maggiore razionalità dei prezzi sia nel mercato del fisso sia in quello del mobile e ad una più elevata fedeltà dei clienti.
Nel secondo trimestre il tasso di abbandono (‘churn’) nel segmento mobile si è portato ai livelli più bassi degli ultimi 16 anni (3,3%, -0,4pp YoY) ed è migliorato anche nel fisso (3,3%, -0,1pp YoY).
Il numero complessivo delle linee mobili di TIM si è attestato a 30,4 milioni, in crescita rispetto al trimestre precedente di 32 mila unità. L’ARPU (i ricavi medi per singolo cliente) Human al 30 Giugno 2022 si è attestato a 11,4 euro al mese.
In un mercato che rimane competitivo nella parte a minor valore (clientela low-spending), prosegue il trend di stabilizzazione della base clienti: nella ‘mobile number portability’ (ovvero il flusso verso altri operatori) TIM registra il miglior risultato tra gli operatori infrastrutturati con un saldo netto pari a -67 mila linee.
Al tempo stesso il settore vede il flusso delle portabilità ridursi complessivamente di oltre il 6% YoY, a dimostrazione del raffreddamento della competizione nella parte a maggior valore (clientela high-spending).
In assenza del piano voucher per i clienti Consumer, che aveva avuto un impatto positivo anche sulle performance del secondo trimestre 2021, l’andamento delle linee fisse retail è simile a quello registrato nel primo trimestre (-97 mila). In aumento del 5,5% YoY il ricavo medio dei clienti retail (ARPU BB+ICT).
Nel secondo trimestre sono state attivate 175 mila nuove linee retail e wholesale a banda ultralarga, raggiungendo 10,4 milioni di unità con un incremento di oltre il 10% YoY.
I ricavi di Gruppo si sono attestati a 3,9 miliardi di euro (-1,4% YoY), in miglioramento rispetto al trimestre precedente (-4,5% YoY).
I ricavi da servizi di Gruppo sono stati pari a 3,6 miliardi di euro, in crescita dell’1,0% rispetto al secondo trimestre 2021 e in miglioramento rispetto al trend del trimestre precedente (-2,5% YoY).
Nel segmento Business domestico continua la crescita dei ricavi legati ai servizi innovativi (ricavi ICT) con un incremento del 18,4% YoY.
L’EBITDA organico di Gruppo si è attestato a 1,6 miliardi di euro (-8,5% YoY): 1,1 miliardi di euro (-16,3% YoY) quello della Business Unit Domestic e 0,5 miliardi di euro per TIM Brasil (+18,2% YoY). La flessione dell’EBITDA organico della Business Unit Domestic, comunque in miglioramento rispetto al trimestre precedente (-18,3% YoY), è per lo più legata all’andamento dei ricavi, a fronte di costi operativi in calo di circa l’1,0% rispetto al secondo trimestre 2021.
La performance YoY risente dei benefici contabilizzati nel secondo trimestre 2021 relativi ai costi commerciali e di attivazione (allungamento della vita utile dei clienti mobili da 3 a 4 anni e fissi da 7 a 8 anni) e a transazioni non ripetibili in ambito wholesale domestico. In Brasile, l’integrazione degli asset di Oi ha fornito un’ulteriore spinta al trend di accelerazione dell’EBITDA organico di TIM Brasil.
L’EBITDA After Lease si è attestato a 1,3 miliardi di euro (-12,3% YoY): 1,0 miliardi di euro a livello di Business Unit Domestic (-18,0% YoY) e 0,3 miliardi di euro per TIM Brasil (+10,8% YoY).
A livello di Gruppo, gli investimenti si sono attestati a 0,9 miliardi di euro, in linea con gli obiettivi di piano e con un trend stabile rispetto al secondo trimestre 2021 (-0,7% YoY).
Il risultato netto attribuibile ai Soci della Controllante si è attestato a -483 milioni di euro nel semestre e a -279 milioni di euro nel secondo trimestre.
Infrastrutture
Al 30 giugno 2022 oltre il 94% dei clienti su rete fissa TIM è raggiunto dalle reti FTTH o FTTC a livello nazionale; nelle aree bianche tale percentuale si attesta al 76%.
Prosegue, inoltre, la crescita della copertura FTTH di TIM che ha raggiunto il 28% delle unità immobiliari (La copertura FTTH si riferisce alle cosiddette Unità Immobiliari Tecniche, UIT, che rappresentano 24,3 milioni di unità immobiliari del territorio nazionale per le quali, nel tempo, è stata attivata da TIM una linea, retail o wholesale, telefonica, a banda larga o ultralarga).
La rete 4G di TIM copre oltre il 99% della popolazione nazionale mentre la rete 5G di TIM al 30 giugno 2022 ha raggiunto 110 Comuni.
Nel primo semestre 2022 il volume di dati gestito sulla rete ultrabroadband mobile di TIM è cresciuto del 47,8% rispetto allo stesso semestre del 2021.
Sparkle, operatore globale del Gruppo TIM, grazie alla sua rete in fibra connette Europa, Africa, le Americhe e Asia offrendo capacità trasmissive fino a 100 Gbit/s per la banda gestita e 400 Gbit/s per il trasporto IP.
Noovle, cloud company del Gruppo TIM e Società Benefit, dispone di 16 Data Center realizzati secondo i massimi livelli di sicurezza, protezione, operatività ed efficienza energetica che nel primo semestre 2022 hanno gestito un volume di dati pari a 82,1 Pbyte.
Sparkle gestisce una rete di sette “Open Landing & Interconnection Hub”, data center neutrali di ultima generazione per l’approdo dei cavi sottomarini e per l’interconnessione tra operatori, OTT e imprese.
Venture capital
Nel corso del primo semestre 2022 TIM Ventures, attraverso il fondo UV-Growth, ha investito 7,1 milioni di euro per finanziare parte dell’investimento del fondo in Everli, società di servizi che punta all’evoluzione della spesa online.
Open innovation
Nel primo semestre del 2022 è proseguita la collaborazione con la startup AWorld per un’iniziativa di sensibilizzazione e ingaggio dei dipendenti TIM sui temi del vivere sostenibile. In particolare, dal 22 aprile al 22 giugno è stata lanciata la seconda Challenge Act4Green con l’obiettivo di risparmiare 60.000 kWh di elettricità, obiettivo ampiamente superato con un risparmio di 74.630 kWh. Come riconoscimento all’impegno dei partecipanti, TIM finanzierà l’installazione di 13 luci fotovoltaiche in un villaggio del Senegal.
Performance non finanziaria
Nel nuovo Piano Strategico 2022-2024, TIM ha rafforzato i propri impegni ambientali, sociali e di governance introducendo nuovi e più ambiziosi obiettivi ESG, confermando i pilastri di strategia climatica, economia circolare, crescita digitale e gender equality che indirizzeranno le iniziative a supporto del raggiungimento degli obiettivi.
Nel secondo trimestre l’Azienda ha ottenuto la validazione scientifica della propria strategia climatica dalla Science Based Targets initiative, l’organizzazione internazionale che promuove la definizione di obiettivi misurabili di riduzione dell’impronta climatica e li valida in modo indipendente per supportare le imprese nella transizione verso un’economia sostenibile.
TIM ridurrà entro il 2030 del 75% le emissioni derivanti dall’attività produttiva dell’azienda (Scope 1) e dall’acquisto di energia elettrica (Scope 2), grazie anche all’impegno di acquistare energia 100% rinnovabile al 2025. Inoltre, entro il 2030, ridurrà del 47% le emissioni della propria catena del valore (Scope 3) relative all’acquisto di beni e servizi, all’acquisto di beni strumentali e all’utilizzo dei prodotti venduti ai clienti.
La validazione di questi obiettivi di riduzione, calcolati rispetto al 2019, rafforza l’impegno del Gruppo a raggiungere la Carbon Neutrality entro il 2030 e le “emissioni nette zero” (Net Zero) al 2040 in relazione alle attività a monte e a valle del proprio ciclo produttivo.
Tratto dal Comunicato Stampa TIM
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