Iliad, alcuni claim ritenuti ingannevoli e denigratori dal Giurì: ecco il commento di Iliad

In queste ore Iliad ha ottenuto un nuovo ordine di cessazione da parte del Giurì della Pubblicità, per via di alcuni messaggi pubblicitari veicolati sia tramite affissioni fisiche che via internet, alcuni de quali ritenuti ingannevoli mentre un post su Facebook è stato ritenuto denigratorio nei confronti di altri operatori. Iliad ha subito commentato l’accaduto rispondendo alle accuse.

Il Giurì della Pubblicità, l’organo dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) che si occupa di giudicare la comunicazione commerciale su domanda del Comitato o delle aziende, ha dunque pubblicato sul suo sito nella giornata di oggi, 27 Luglio 2022, la pronuncia numero 19/2022 di ieri, 26 Luglio 2022, che riguarda proprio Iliad Italia.

In questo caso, le segnalazioni al Giurì della Pubblicità contro Iliad sono arrivate da parte di Vodafone Italia con WINDTRE ad adiuvandum.

Iliad continua quindi ad essere segnalata per la sua comunicazione commerciale e a ricevere dei pareri negativi da parte del Giurì, dopo che negli ultimi anni sono stati bloccati alcuni spot pubblicitari, fra cui di recente il primo spot TV dell’offerta Fibra Iliadbox.

I messaggi pubblicitari di Iliad segnalati da Vodafone e WINDTRE

I messaggi pubblicitari di Iliad contestati da Vodafone e WINDTRE riguardano sia delle affissioni che dei messaggi sul web, fra cui un post sulla pagina Facebook ufficiale dell’operatore.

In particolare, è stato contestato il messaggio “9 MILIONI di persone hanno già scelto Iliad. E tu? FIDATI DI CHI CE L’HA”, utilizzato nell’affissione di oltre 3.000 metri quadri installata lo scorso 4 Luglio 2022 nella città di Milano, in via Melchiorre Gioia, con cui l’operatore ha voluto festeggiare il raggiungimento dei 9 milioni di clienti di rete mobile al 30 Giugno 2022, comunicandolo in anticipo rispetto alla presentazione dei risultati finanziari prevista il prossimo 29 Agosto 2022.

In seguito, lo stesso messaggio dell’affissione celebrativa era stato utilizzato anche online che con un banner dedicato presente nella home page del sito ufficiale Iliad.

Fra i messaggi pubblicitari contestati ad Iliad ci sono anche “Primo operatore mobile in Italia per qualità/prezzo”, che in questo caso si riferisce al riconoscimento dell’Istituto Tedesco Qualità e Finanza (ITQF) sull’indagine condotta a Febbraio 2022 che ha premiato Iliad come miglior operatore di telefonia mobile per rapporto qualità prezzo, e “Assistenza di qualità in meno di 25 secondi” sul servizio clienti al numero 177. Questi messaggi compaiono sul sito ufficiale di Iliad, nella sezione “Perchè Iliad?”.

Infine, Vodafone e WINDTRE hanno segnalato anche il contenuto di un post sulla pagina Facebook di Iliad, che aveva come didascalia “fra di voi sembrava diverso, ma alla fine ti ha RACCONTATO SOLO PALLE”, in riferimento al comportamento di altri operatori.

Cosa ha deciso il Giurì della Pubblicità

Il Giurì, dopo aver esaminato le segnalazioni e in seguito alla discussione fra le parti, nella giornata di ieri 26 Luglio 2022, ha pronunciato la seguente decisione:

Il Giurì, esaminati gli atti e sentite le parti, dichiara che i primi tre messaggi esaminati sono in contrasto con l’art. 2 C.A. e quello veicolato attraverso la pagina Facebook è in contrasto con l’art. 14 dello stesso C.A. e pertanto ne ordina la cessazione.

Sul sito di IAP al momento è disponibile soltanto il dispositivo della decisione presa dal Giurì della Pubblicità, ma si attende nei prossimi giorni la pubblicazione dei dettagli della pronuncia.

Il Giurì ha dunque ordinato a Iliad la cessazione dei messaggi pubblicitari, riguardanti principalmente l’offerta mobile, ma non si conoscono ancora le motivazioni che hanno portato a dichiarare l’affissione e i messaggi sul web ingannevoli poiché in contrasto con l’Articolo 2 del Codice di Autodisciplina e il post Facebook denigratorio in quanto in contrasto con l’Articolo 14 dello stesso Codice.

Si ricorda che l’Articolo 2 del Codice dell’Autodisciplina Pubblicitaria italiana, sulla comunicazione commerciale ingannevole, stabilisce che le aziende debbano evitare nella propria comunicazione commerciale ogni dichiarazione o rappresentazione tale da indurre in errore i consumatori, anche per mezzo di omissioni, ambiguità o esagerazioni non palesemente iperboliche, specie per quanto riguarda le caratteristiche e gli effetti del prodotto, il prezzo, la gratuità, le condizioni di vendita, la diffusione, l’identità delle persone rappresentate, i premi o i riconoscimenti.

Invece, l’Articolo 14 del Codice in merito alla denigrazione, recita: “È vietata ogni denigrazione delle attività, imprese o prodotti altrui, anche se non nominati”.

Il commento di Iliad Italia

A poche ore dalla pubblicazione del dispositivo della pronuncia del Giurì, non si è fatto attendere il commento ufficiale di Iliad Italia, che ha inviato a MondoMobileWeb la seguente nota:

Più di quattro anni di attività dimostrano che per iliad la trasparenza e l’attenzione all’utente sono un fatto, non un claim pubblicitario: lo certificano vari istituti terzi, ma soprattutto lo certifica la fiducia che ci viene accordata da un numero sempre crescente di utenti.

Siamo sorpresi che la contestazione arrivi da operatori la cui storia è ricca di contestazioni e condanne per comportamenti che sicuramente non vanno nella direzione della trasparenza e della tutela dell’utente.

L’azienda, oltre a sostenere che la sua trasparenza è “un fatto, non un claim pubblicitario”, si dichiara dunque “sorpresa” dagli operatori che hanno segnalato la sua condotta, ossia Vodafone e WINDTRE, in quanto questi ultimi avrebbero alle spalle contestazioni per comportamenti non trasparenti.

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