Dopo la messa in vigore del Regolamento (Dpr 26/2022), che dà attuazione alla legge 5 del 2018, con l’intento di contrastare le attività di telemarketing aggressivo, entro il prossimo 27 luglio 2022 debutterà il nuovo Registro pubblico delle Opposizioni (RPO).
Si tratta di un servizio pubblico gratuito che permette già agli utenti di opporsi all’utilizzo per finalità pubblicitarie dei numeri di telefono di cui sono intestatari così come dei corrispondenti indirizzi postali presenti negli elenchi pubblici da parte degli operatori che svolgono attività di marketing.
Il suddetto Dpr definisce il funzionamento del nuovo RPO, che grazie alla riforma verrà esteso alle numerazioni non presenti negli elenchi telefonici pubblici, quindi anche ai numeri di telefonia mobile oltre che ai numeri telefonici fissi e alla posta cartacea, secondo quanto previsto dalla legge numero 5 dell’11 Gennaio 2018.
L’opposizione, tuttavia, attualmente non annulla la validità dei consensi per contatti con finalità commerciali rilasciati direttamente dagli utenti alle singole società, fermo restando il diritto di opposizione di cui all’art. 21 del Regolamento (UE) 2016/679.
L’utente potrà richiedere l’iscrizione, l’aggiornamento dei dati e la revoca al Registro pubblico delle Opposizioni attraverso quattro modalità: web, con la compilazione di un modulo elettronico; telefono, con una chiamata al numero verde RPO; email, con l’invio tramite posta elettronica di un apposito modulo, e raccomandata.
I nuovi riferimenti a cui inviare le richieste saranno resi pubblici contestualmente all’attivazione del nuovo servizio (quelli attualmente presenti nel sito del registro delle opposizioni sono relativi al servizio che verrà dismesso).
Per quanto riguarda, invece, l’operatore di telemarketing che utilizza i dati presenti negli elenchi telefonici pubblici, esso è tenuto a verificare con il RPO le liste dei potenziali contatti, mediante una serie di servizi disponibili sul sito.
La realizzazione, la gestione e la manutenzione del Registro Pubblico delle Opposizioni è stata affidata dal Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) alla Fondazione Ugo Bordoni attraverso un contratto di servizio che ne sottolinea la natura di ente terzo, indipendente e impegnato in attività di pubblico interesse.
La violazione del diritto di opposizione degli utenti, con la mancata osservanza del RPO da parte degli operatori di telemarketing, prevede l’applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie fino a 20 milioni di euro o, per le imprese, fino al 4% del fatturato mondiale totale annuo dell’esercizio precedente.
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