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Le associazioni telco nazionali e UE hanno rilasciato una dichiarazione congiunta

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Varie associazioni nazionali e dell’Unione Europea facenti parte del settore delle telecomunicazioni hanno rilasciato in data odierna, lunedì 18 luglio 2022, una dichiarazione pubblica sul contributo equo in merito all’inizio della presidenza ceca dell’UE.

Autori della nota sono le associazioni AOMR (Romania), APMS (Repubblica Ceca), AssoTelecomunicazioni (Italia), ATI (Bulgaria), DigitalES (Spagna), ETNO (UE), Féderation Française de Télécoms (Francia) e GSMA (UE).

Innanzitutto, presentandosi come le imprese che portano la connettività digitale ultraveloce ai cittadini degli Stati membri europei, il conglomerato si ritiene orgoglioso dell’ecosistema Internet dell’UE, della comunità di imprese ICT che lo popolano e del contributo fornito da piccole e medie imprese.

In secondo luogo il gruppo passa in rassegna gli obiettivi del Decennio Digitale dell’UE, che comprendono l’accessibilità di gigabit per tutti e l’estensione della copertura 5G ovunque entro il 2030, e quelli del Green Deal comunitario che mirano alla neutralità carbonica e alla doppia transizione verde e digitale.

Dopodiché viene sottolineato il sostegno alla Dichiarazione dell’UE sui diritti e i principi digitali per il Decennio digitale che chiede di istituire una cornice volta a garantire un contributo equo e proporzionato di tutti gli attori.

Le associazioni si dichiarano concordi alla scelta di aprire un dibattito pubblico lanciato dalla Vicepresidente esecutiva Vestager e dal Commissario Breton nel mese di maggio 2022 per favorire una discussione sul reale ed equo contributo da parte di tutti i player allo sviluppo delle infrastrutture di reti digitali.

Tuttavia, richiedono un tempestivo intervento che spinga le big tech a contribuire in maniera altrettanto equa alla crescita dell’ecosistema Internet dell’UE, soprattutto in un contesto di costante aumento del traffico dati.

A detta loro, infatti, tutti gli operatori di rete europei che investono in reti gigabit dovrebbero poter contare su un contributo equo e proporzionato da parte delle big tech ai costi di rete che generano con il loro traffico.

Infine, le associazioni concludono il comunicato ribadendo l’invito ai ministri e ai responsabili politici dell’Unione Europea a sostenere e portare avanti il principio del contributo equo e proporzionato nel pieno rispetto dei principi europei di apertura della rete internet al fine di avvantaggiare gli utenti con l’accesso illimitato a tutti i contenuti e le applicazioni consentite.

Editing Rosario Savoca

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