In questo periodo, WINDTRE prima e TIM poi, hanno deciso di applicare ai propri clienti delle rimodulazioni che per i clienti di telefonia mobile prevedono però la possibilità di rifiutarle tramite dei comandi via SMS. Una pratica già denunciata dall’Avvocato Emmanuela Bertucci di ADUC, che ha risposto ad alcune domande in merito.
Come già raccontato da MondoMobileWeb, si tratta di modifiche contrattuali che in entrambi i casi prevedono l’aumento di Giga mensili e successivamente anche del costo mensile. In più, oltre al diritto di recesso senza costi, gli operatori offrono al cliente anche la possibilità di rifiutare la rimodulazione e rimanere con la sua attuale offerta.
La prima ad aver introdotto già da alcuni mesi questo meccanismo nelle sue rimodulazioni per i clienti di rete mobile è stata WINDTRE, in questo caso attraverso il comando NVAR.
Solo nei primi giorni di Luglio 2022 anche TIM ha avviato una rimodulazione che prevede più o meno le stesse modalità, ma nel caso dell’operatore in questione il comando da inviare via SMS è INVAR ON.
Visto l’incremento dei casi di operatori che si avvalgono di questa modalità, MondoMobileWeb ha avuto modo di intervistare l’Avvocato Emmanuela Bertucci, legale e consulente di ADUC (Associazione Diritti Utenti e Consumatori), che già lo scorso Giugno 2022 ha deciso di denunciare WINDTRE all’Antitrust, mentre già in passato si è occupata di modifiche unilaterali di questo genere.
L’Avv. Bertucci ritiene che la possibilità di utilizzare il comando NVAR, trasformi la modifica unilaterale in una vendita per “opt-out”, che è vietata dall’articolo 65 del Codice del consumo, il quale prevede il consenso espresso del consumatore per qualsiasi pagamento supplementare (cosiddetto opt-in).
Proprio per questo, l’ADUC ha definito tale pratica una sorta di “costo della distrazione”, in quanto chi dimentica di inviare l’SMS di diniego, pagherà ogni mese un costo maggiore dell’offerta.
Dopo l’avvio della manovra di rimodulazione di WINDTRE con cui viene permesso di rifiutare la modifica con il comando NVAR, ADUC ha denunciato l’operatore all’Antitrust. A che punto è il procedimento?
“L’Antitrust ci ha comunicato che aveva già aperto, l’11 aprile 2022 un procedimento istruttorio contro WINDTRE e che la denuncia che abbiamo effettuato è stata acquisita a quel procedimento.
Al momento la condotta contestata alla società Wind Tre S.p.A. consisterebbe nell’avere attivato ai propri clienti titolari di scheda SIM telefonica ‘voce e internet’ un servizio aggiuntivo (Giga supplementari) a pagamento senza richiederne preventivamente il consenso, salvo la facoltà dell’interessato di mantenere l’offerta originaria e non subire l’aumento dei costi ma solo con un comportamento attivo volto a rifiutare il nuovo servizio (invio di un SMS al numero indicato dall’operatore)”.
Ci sono stati riscontri da parte di WINDTRE sull’accaduto?
“Non abbiamo ricevuto comunicazioni formali da parte di WINDTRE”.
Dopo WINDTRE anche TIM in questi giorni ha avviato una rimodulazione con un meccanismo simile, in questo caso con il comando INVAR ON per rifiutare le variazioni. Avete già denunciato anche la condotta di TIM all’Antitrust?
“Non ne avevamo conoscenza. Fatte le dovute verifiche, procederemo, nel caso, a segnalare all’Antitrust anche questa pratica commerciale”.
Si aspetta che altri operatori telefonici possano utilizzare lo stesso meccanismo messo in atto da WINDTRE e TIM se nel frattempo non dovessero arrivare provvedimenti dall’Antitrust?
“In passato si è più volte verificato che un operatore facesse da ‘apripista’ con una pratica commerciale e che poi gli altri lo seguissero a ruota.
E ciò nonostante il ‘capofila’ fosse stato oggetto di segnalazione all’Antitrust. Auspichiamo quindi che l’Autorità intervenga rapidamente con un provvedimento cautelare che vieti la prosecuzione della pratica”.
Dal punto di vista degli operatori tutto ciò permette al cliente di avere una scelta in più oltre al recesso, mentre se non ci fosse questo meccanismo l’aumento arriverebbe in automatico. Alcuni anni fa era successo un caso simile, poi i clienti hanno ricevuto l’aumento senza la possibilità di rinunciare. Quale può essere il giusto compromesso?
“Una pratica come quella messa in atto da WINDTRE, a nostro avviso, non è una modifica contrattuale ma un nuovo servizio fatturato e fornito al cliente che non lo ha espressamente richiesto.
Se tutti i clienti WINDTRE che hanno ricevuto il messaggio di ‘modifica’ delle condizioni contrattuali rispondessero con il testo NVAR (seguendo le indicazioni per rifiutare l’offerta), di fatto non vi sarebbe alcuna modifica contrattuale.
Non si tratta di cercare un compromesso ma di applicare una norma e lasciare che, poi, il mercato decida. Un operatore è libero di modificare il contratto secondo la normativa, cioè dando preavviso per un recesso gratuito al fine di passare ad altro operatore. Il cliente dal canto suo, sarà libero di accettare la modifica peggiorativa o cambiare operatore”.
A proposito di variazioni contrattuali, cosa ne pensa della proposta di WINDTRE emersa nei giorni scorsi con cui l’operatore, in riferimento alla richiesta di TIM di legare all’inflazione le tariffe wholesale per l’affitto della sua rete fissa, vorrebbe aumentare in automatico ai clienti finali le tariffe telefoniche in base all’inflazione?
“Gli operatori possono già modificare i prezzi dei loro servizi in qualsiasi momento, dandone comunicazione preventiva al cliente e consentendogli il recesso gratuito.
La proposta di WINDTRE è quindi, a mio avviso, solo un modo per abrogare, di fatto, la possibilità per i clienti di recedere gratuitamente in caso di modifica contrattuale e, soprattutto, un modo di togliere al cliente finale il reale controllo su cosa decide di pagare e su quanto lo paga”.
Dunque, l’Avvocato Emmanuela Bertucci di ADUC conferma la sua contrarietà alla pratica messa in atto da WINDTRE con il comando NVAR, dichiarando inoltre che l’Antitrust aveva già aperto un procedimento in merito ad Aprile 2022, probabilmente per la stessa tipologia di rimodulazione effettuata ad inizio 2022.
Per quanto riguarda TIM, anche in questo caso ADUC potrebbe denunciare all’Antitrust la rimodulazione comunicata in questi giorni con il comando di rifiuto INVAR ON.
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